
Stando infatti a quanto riportato dal Ministero della Difesa ucraino, prima di abbandonare il territorio i militari russi avrebbero messo a ferro e fuoco l'intera città, giustiziando civili e distruggendo le loro case.
Le autorità ucraine, entrate nella città riconquistata, si sono trovate davanti uno scenario infernale che rivela tutte le atrocità della guerra.
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Bucha, cos'è successo: le testimonianze
Come testimoniano alcuni brevi video, i militari ucraini avanzano per le strade della cittadina, abbandonata dai russi, facendosi largo tra i cadaveri dei civili: ci sono i corpi di almeno 20 uomini stesi a terra, privi di vita. Alcuni di loro con le mani legate e un foro all'altezza della nuca: segnali inequivocabili di esecuzioni militari. Non usa giri di parole il sindaco di Bucha, Anatoly Fedoruk, che riferisce di “atrocità disumane perpetrate dall'esercito russo”, come riportato da Today.it. E non finisce qui. Il primo cittadino ha parlato poi di fosse comuni dove sarebbero stati seppelliti 280 cadaveri di civili.Arrivano anche le prime segnalazioni degli abitanti del posto. Stando a quanto si legge nel Guardian, una donna di 55 anni, Halyna Tovkach, ha raccontato di come suo marito Oleg e i vicini siano stati brutalmente trucidati dai soldati russi nel tentativo di lasciare la città lo scorso 5 marzo. "Non erano militari, non avevano armi" denuncia il consigliere del Presidente Zelensky, Mykhailo Podolyak., che aggiunge:"Non ponevano alcuna minaccia. Quanti altri casi come questi ci sono ora nei territori occupati?" si domanda perplesso Podolyak.
Bambini utilizzati come scudi dai russi
Come se non bastasse, le autorità ucraine denunciano il rapimento di bambini, ad opera di soldati russi. Secondo il colonnello Oleksandr Motuzyanyk, portavoce del ministero della Difesa ucraino, i soldati russi si sarebbero infatti serviti dei piccoli “per usarli come scudi umani durante gli spostamenti”. Una pratica riscontrata non solo a Bucha, ma nelle periferie di Sumy, Kiev, Chernihiv e Zaporizhzhia. Un orrore che ci restituisce le dimensioni di un conflitto che finora conta 1.439 vittime civili, 58 dei quali appunto bambini.
Zelensky parla di genocidio, ma Mosca smentisce
Chiaramente dura la condanna del Presidente ucraino Vlodimir Zelensky che accusa Mosca di genocidio ai danni del popolo ucraino. In un'intervista alla CBS, il Presidente ucraino ha spiegato che nel Paese vivono persone con più di 100 nazionalità. Si tratta quindi di un massacro in piena regola, e aggiunge: "Siamo cittadini ucraini e non vogliamo essere sottomessi alla politica della Federazione Russa. Questo è il motivo per cui veniamo distrutti e sterminati. E questo sta accadendo nell'Europa del 21esimo secolo".Nell'epoca del digitale, la guerra si combatte anche con i canali di informazione proponendo una propaganda che molto spesso aliena dalla realtà. E' ciò che sta accadendo in Russia, dove tutte le accuse finora elencate vengono rispedite al mittente. Mosca infatti fa sapere che non sarebbe stato ucciso alcun civile nella cittadina di Bucha e che, quelle girate, sono delle immagini montate ad arte da Kiev e dall'occidente per destabilizzare la Russia.