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Guerra in Ucraina, la nota rivolta all’esercito italiano (spiegata in modo semplice)
Come accennato, il 9 marzo 2022 lo Stato Maggiore dell’Esercito ha emanato nuove disposizioni operative a tutti i comandi, imponendo una stretta sui congedi anticipati, reclamando reparti in prontezza operativa “alimentati al 100%”, modificando l’addestramento “orientato al warfighting” e sollecitando “massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria". Ma cosa vuol dire a livello pratico? Vediamo insieme nel dettaglio tutti i punti."Porre particolare attenzione nel valutare le domande di congedo anticipato, in quanto in un momento caratterizzato dall'intensificarsi delle tensioni geopolitiche, deve essere effettuato ogni possibile sforzo affinché le capacità pregiate possano essere disponibili", questo è quanto riportato sulla nota al primo punto, ed essenzialmente è un avvertimento mirato a porre attenzione a tutte le domande di congedo anticipato per non rilasciarne in questo momento in cui potrebbero servire un maggior numero di soldati.
La stessa politica è quindi valida per il personale in “ferma prefissata”, che dovrà “alimentare i Reparti che esprimono unità di prontezza nei prossimi due anni”. Unità che devono “essere alimentate al 100% con personale ready to muove, senza vincoli di impiego operativo, anche ricorrendo all’istituto del “comando” “, si legge ancora nella nota.
Successivamente la comunicazione si focalizza sull’addestramento, rispetto al quale tutte le attività, anche quelle dei minori livelli ordinativi, “dovranno essere orientate al warfighting”, quindi al combattimento sul campo. Quindi è previsto il rinvio di tutte le esercitazioni che non siano specificatamente “indirizzate al mantenimento delle capacità operative”. Inoltre, viene segnalato come “ciascun reggimeto di artiglieria deve essere addestrato ad operare sia nel ruolo di supporto diretto che in quello di supporto generale”, questo affinché il livello di “prontezza” possa essere garantito sia a livello di singoli battaglioni che dei comandi supportati.
Gli ultimi due punti vedono come soggetti l’impiego, che va attentamente pianificato per lasciare omogeneità alle forze operative, “evitando per quanto possibile il frazionamento delle unità”. E i sistemi d’arma, che dovranno raggiungere e mantenere “massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri (con focus sulle piattaforme dei sistemi di autodifesa) e i sistemi d’arma dell’artiglieria”.
L’Italia si preparara per la Guerra? La risposta del governo e dell’esercito
La diffusione di questo documento ha immediatamente innescato una serie di polemiche sul fatto che la nota possa significare una mobilitazione militare non dichiarata alla popolazione italiana. Il tono del malcontento è stato tanto forte da aver portato il premier Draghi a ribadire che: “Non vedo il rischio di un allargamento del conflitto”, riporta il Fatto Quotidiano.In merito alla circolare dello Stato Maggiore dell'Esercito, a firma del generale Bruno Pisciotta, l'Esercito, come riportato fa Fanpage, ha inoltre precisato che: "si tratta di un documento ad esclusivo uso interno, di carattere routinario, con cui il Vertice di Forza Armata adegua le priorità delle unità dell’Esercito, al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale. Trattasi dunque di precisazioni alla luce di un cambiamento che è sotto gli occhi di tutti".