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Ormai anche i più distratti avranno captato, dai social, dai quotidiani online, dai vari telegiornali o trasmissioni tv, che la situazione tra Ucraina e Russia, attualmente, non è del tutto amichevole.

E, anzi, moltissimi sono gli osservatori che ormai danno per certa l’imminenza di un conflitto armato tra le due nazioni. Infatti sono previsti nei prossimi giorni una serie di scadenze e appuntamenti da cui dipenderà, verosimilmente, un’eventuale precipitazione della situazione attuale. Ma proviamo a capire, in modo semplice, cosa sta realmente accadendo in quella particolare zona del mondo. Che, del resto, non è poi così distante da noi.

Confine tra Russia e Ucrania: cosa sta succedendo davvero?

Le tensioni tra Russia e Ucraina di cui si parlando in questi giorni sono in realtà iniziate svariati mesi fa, per la precisione dallo scorso novembre, quando il governo di Mosca ha cominciato a schierare migliaia di soldati vicino al confine dell’Ucraina Orientale.

Durante queste operazioni, la superpotenza guidata da Putin ha minacciato più volte di intervenire militarmente se l’Occidente, o meglio la NATO, non avesse rinunciato a tenere l’Ucraina sotto la sua influenza. Nelle settimane e nei mesi a seguire, le preoccupazioni per un eventuale intervento russo si sono fatte via via più solide, tanto da far pensare che al conflitto armato non manchi poi molto.

Russia e Ucraina: la storia di un conflitto

Va però sottolineato che le azioni militari russe non sono cosa nuova e, anzi, in quella zona di interventi armati ne sono già stati fatti e continuano a verificarsene. Un esempio lampante ne è la Crimea, una penisola contesa fra Russia e Ucraina ubicata sul Mar Nero.

Quel territorio, sebbene figuri come parte dello stato ucraino col nome di "Repubblica autonoma di Crimea", dopo l'ingresso delle truppe russe nel 2014 la penisola è stata annessa unilateralmente dalla Federazione Russa, come "Repubblica di Crimea".

Il tutto è avvenuto a seguito di un referendum, considerato però illegale e non vincolante da parte di ONU, Unione europea, Stati Uniti d'America, OSCE, Consiglio d'Europa e dalla stessa Ucraina, in quanto avvenuto sotto minacce di violenza alla popolazione da parte della Russia. Per questo la situazione in quella zona è rimasta sempre agitata.

Conflitto imminente al confine tra Russia e Ucraina?

Ma, tornando ai giorni nostri, quello che si preannuncia come un nuovo conflitto all’interno dell’Unione Europea potrebbe vedere la propria scintilla proprio nel coso di questa settimana.

E' infatti fissata per martedì 15 febbraio la visita in Russia del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Questo incontro è solo l’ultimo di una serie di tentativi di mediazione portati avanti sia dalla Germania che dall’Unione Europea, che però non hanno portato ancora a nessun tipo di accordo. L'ultimo in ordine di tempo è stato il meeting tra Putin e il presidente francese Macron, che però, come i precedenti, si è concluso con un nulla di fatto.

Tuttavia, in queste ore, come riporta il sito "Il Post", i funzionari tedeschi stanno cercando di abbassare le aspettative dell’incontro di domani, facendo notare che l’obiettivo principale sarà quello di mantenere aperto il dialogo fra l’Occidente e Putin, in modo da cercare di ritardare o evitare l’intervento militare.

Ma, nel frattempo, il 16 febbraio è il giorno indicato da diversi funzionari statunitensi ed europei come la data del probabile inizio delle ostilità tra le due nazioni, che potrebbe iniziare con l’invasione russa dell’Ucraina. Anche se non sono ancora chiari gli elementi che hanno portato a questa ipotesi.

Due campanelli dall’allarme potrebbero essere sia l’evacuazione di diverse ambasciate occidentali dallo stato ucraino, sia l’emblematico fatto che le compagnie aeree europee e internazionali stanno evitando lo spazio aereo ucraino, cancellando voli su voli per Kiev; segno che la situazione potrebbe a breve precipitare.

Un’altra data da tenere d’occhio sarà anche quella di domenica 20 febbraio, quando in teoria finiranno le esercitazioni militari dell’esercito russo e bielorusso in Bielorussia che, come riportato sempre da "Il Post", secondo diversi osservatori occidentali potrebbero aprire un fronte settentrionale in caso di invasione dell’Ucraina.

Anche le Olimpiadi invernale, in corso di svolgimento in Cina potrebbero fungere da timer per lo scoppio del conflitto. Infatti, a fine gennaio una fonte di Bloomberg aveva ipotizzato che la Cina, uno dei più importanti, se non il più importante alleato internazionale della Russia, avesse chiesto a Putin di aspettare la fine dei Giochi Olimpici di Pechino per invadere l’Ucraina, per non oscurare la buona riuscita del torneo. Le voci sono state in seguito smentite con forza dal governo cinese, ma molti analisti continuano a sostenere che questa ipotesi possa essere realistica.

Infine, l’ultima scadenza da tenere d’occhio è la fine della settimana corrente, come fa notare Associated Press; questo dovrebbe essere il termine ultimo entro il quale Putin dovrebbe fornire una risposta ufficiale e formale alla NATO che ha giudicato irricevibili le richieste del governo russo, che a sua volta, per ridurre la tensione, aveva chiesto un sostanziale disimpegno dell’Occidente in vari paesi dell’Europa orientale.

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