
Con l’arrivo sempre più massiccio del vaccino e con l’istituzione di solo qualche zona rossa sporadica e non di intere regioni, sembra si possa intravedere la luce in fondo al tunnel della pandemia, ma è bene rimanere comunque cauti. Proprio per questo per poter riaprire palestre e piscine in sicurezza il Ministero dello Sport in collaborazione con il Comitato Tecnico Scientifico sembrerebbero al lavoro su nuove linee guida da rispettare per poter riprendere le attività al chiuso. Scopriamone di più.
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Riapertura di palestre e piscine: quando?
Come riportato dalla Gazzetta.it, palestre e piscine, chiuse ormai da troppo tempo, sembrerebbero essere finalmente vicine alla riapertura. Si potrebbe optare per una riapertura "scaglionata" a partire dal colore della zona dal 5 marzo. ma come? Le regole da seguire per poter riaprire sono in queste ore in mano al Ministero dello Sport e al Comitato Tecnico Scientifico, anche se il nuovo decreto che potrebbe includerne la riapertura dovrà aspettare la formazione del nuovo Governo. Ma quali potrebbero essere le nuove linee guide?
Regole rigide per la riapertura palestre e piscine
Tra le regole rigide immaginATE dal Ministero dello Sport e dal Cts ci sono lezioni individuali in palestra e 10 metri quadrati per persona in piscina, infatti i rischi di contagio negli sport amatoriali dovrebbero essere ridotti il più possibile per poter ipotizzare una ripartenza: “Si valuta con molta preoccupazione, in questa fase dell’epidemia sostenuta – scrivono dal Cts, come riportato sulla Gazzetta.it – il riscontro potenziale di aggregazioni tra persone all’interno degli impianti sportivi, soprattutto in ambienti chiusi e confinati. Ma si ritiene particolarmente importante il ritorno alla fruizione delle attività fisiche, soprattutto nei soggetti in età evolutiva e negli individui con patologie croniche e negli anziani, nei quali il benessere psico-fisico acquisisce una dimensione fondamentale sullo stato di salute”. Ma come si immagina la riapertura degli impianti?
Riapertura piscine e palestre: differenziata per zone
Come tutte le attività produttive, anche le palestre e le piscine dovranno essere soggette ai colori delle regioni in cui si trovano, dunque dovranno chiudere nelle zone rosse, ad esempio. E infatti la proposta che Ministero dello Sport e Cts vorrebbero avanzare al Governo è quella di immaginare una "riapertura scaglionata delle diverse ed eterogenee discipline sportive di base, improntata al principio di massima cautela". Ma cosa vorrebbe dire all’atto pratico? "In zona arancione: oltre alle attività consentite nelle aree ‘zona rossa’ (sport individuali all’aperto, ndr), sono consentite nelle palestre, piscine e tensostrutture le attività sportive di base individuali, anche acquatiche, e le attività sportive dilettantistiche non di squadra o di contatto; sono inoltre consentiti gli allenamenti per le attività sportive di contatto e per gli sport di squadra esclusivamente se svolti in forma individuale, nel rispetto del distanziamento e del divieto di assembramento. - si legge sempre nel documento del Cts - Consentite le attività sportive e di danza indirizzata ai bambini in età scolare, in coerenza con l’apertura delle scuole". Invece, per quanto riguarda le regioni gialle "oltre alle attività consentite nelle aree ‘zona rossa e zona arancione’, sono consentiti gli allenamenti per gli sport da contatto e di squadra dilettantistico e di base". Dunque queste potrebbero essere le disposizioni ufficiali, o parte delle disposizioni contenute nel prossimo Dpcm, ma per scoprirlo prima dovremo capire quale sarà il Governo che potrà emanare i prossimi decreti.
E a proposito di riaperture, scopriamo tutti i ponti previsti per il 2021!