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Pochi cambiamenti rispetto all'ultimo aggiornamento per quanto riguarda i colori delle regioni che indicano l'intensità delle misure per contrastare l'epidemia da Covid-19. Una novità riguarderà il Lazio che diventerà arancione da martedì prossimo.

Riapriranno così pure le scuole nella regione. Vediamo nel dettaglio la situazione.

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Se il Lazio passa da rosso ad arancione, la Valle d'Aosta farà il percorso inverso passando al rosso, ma potrebbe esserci uno spiraglio per le scuole almeno fino alla prima media. Rossa fino al 6 aprile anche la Toscana. Rimangono poi arancioni la provincia autonoma di Bolzano, Liguria, Umbria, Abruzzo, Molise, Sardegna, Basilicata, Calabria e Sicilia. Rosse invece, oltre alla già citata Valle D'Aosta, la provincia autonoma di Trento, Lombardia, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Puglia (dove la Regione ha varato norme ulteriormente restrittive, che fanno parlare di «rosso rafforzato»), Veneto e Campania. Da ricordare, però, che comunque dal 3 al 5 aprile tutta l'Italia tornerà in rosso, per evitare spostamenti e assembramenti durante i giorni delle vacanze di Pasqua. Intanto il governo discute del prossimo decreto legge, che andrà a sostituire quello in scadenza il 6 aprile. Secondo fonti ministeriali, il provvedimento potrebbe dare i primi segnali di riapertura. L'ipotesi che si fa largo nelle ultime ore è quella di una "zona gialla rafforzata", per le regioni dove la curva dei contagi, dopo Pasqua, mostrerà una discesa, con apertura di bar e ristoranti fino alle 16 tranne nei weekend dove tutto resterebbe invariato come oggi.

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Come annunciato da Draghi, dopo Pasqua le scuole, nelle zone rosse, torneranno in presenza almeno fino alla prima media.
Nel Lazio, che passerà arancione, le scuole riapriranno da martedì 30 marzo: la precisazione è arrivata dalla Regione Lazio che sottolinea che le scuole saranno aperte dall'asilo alle medie. Tutto il resto andrà in Dad. Per tutte le altre regioni l'attuale situazione è confermata non ci sono modifiche sostanziali.
Ricordiamo che nella zona rossa, con le misure attualmente in vigore, sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia. Inoltre, le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado (materne, elementari, medie, superiori, istituti tecnici etc.) si svolgono esclusivamente con modalità a distanza. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Così come in presenza sono garantite le attività di laboratorio. Resta l’obbligo della mascherina dai sei anni in su.
Nella zona arancione, invece, la situazione cambia leggermente: l'attività dei servizi educativi per l’infanzia (asili nido), delle scuole dell’infanzia (ex scuola materna) e per il primo ciclo di istruzione (ex scuole elementari e medie) continua a svolgersi integralmente in presenza. Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado (licei e istituti professionali) adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, in modo che almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento degli studenti sia garantita l’attività didattica in presenza. I Presidenti delle Regioni potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica e degli asili nido: nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti; nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni; nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.