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Dati in leggero miglioramento sul fronte Covid, ma nessuna regione, attualmente in zona rossa, cambierà colore dopo Pasqua e fino al 12 aprile. Anzi nove delle regioni attualmente nell'area di maggiori restrizioni resteranno così almeno fino al 20 aprile.

Ecco il quadro aggiornato.

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Covid, i colori delle regioni

L'indice RT nazionale torna sotto 1 e arriva a 0.98. Il quadro è in leggero, ma costante, miglioramento. Dopo Pasqua, sulla base dei dati della Cabina di Regia, non ci saranno spostamenti di colori per le Regioni. Nove regioni hanno ancora dati da zona rossa, cioè un'incidenza sopra i 250 casi ogni 100mila abitanti. A vedere confermato il rosso sono Valle d'Aosta (380), Piemonte (337), Friuli (331), Puglia (318), Emilia-Romagna (297), Lombardia (268), Toscana (260). Queste regioni resteranno così almeno fino al 20 aprile. Ci sono poi due Regioni che resteranno nella zona rossa almeno per altre due settimane a causa dell'Rt superiore a 1,25: si tratta di Calabria e Campania. C'è la novità del Veneto, così come annunciato dal presidente della Regione, Luca Zaia: da metà della prossima settimana, il Veneto diventà arancione con scuola in presenza fino alla terza media e DaD alle scuole superiori al 50%. Non solo: anche Marche e Trentino passeranno in arancione dalla prossima settimana in base agli ultimi dati della Cabina di regia.

Covid, cosa cambia per la scuola

Cosa cambia per la scuola dopo Pasqua? Come già noto, il decreto legge Covid approvato dal governo mercoledì sera e già in Gazzetta Ufficiale dispone che dal 7 al 30 aprile 2021 sia assicurato, sull’intero territorio nazionale, lo svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia, nonché dell’attività didattica del primo ciclo di istruzione e del primo anno della scuola secondaria di primo grado. La disposizione non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano e dei Sindaci.
La deroga è consentita solo in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica.
Le attività didattiche dalla seconda media si svolgono a distanza, garantendo comunque la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Per quanto riguarda la zona gialla ed arancione, scuole secondarie di secondo grado in presenza per almeno il 50% della popolazione studentesca e fino al 75%, il resto in didattica a distanza. Tutti gli altri in presenza, comprese le seconde e terze classi delle secondarie di primo grado. Sull’intero territorio nazionale resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.