
Nella notte si è spento David Sassoli, Presidente in carica del Parlamento Europeo, membro del Partito Democratico ed ex giornalista. Per molti anni conduttore e vicedirettore del Tg1, Sassoli è morto all'età di 65 anni in seguito a delle complicanze dovute al sistema immunitario messo a dura prova dal virus della legionella. A fine dicembre era stato infatti ricoverato nel reparto di oncologia di Aviano, in provincia di Pordenone; lui stesso aveva rassicurato circa la sua condizione che tuttavia è peggiorata drasticamente nelle ultime ore. Una vita spesa al servizio della comunità, prima come cronista e poi come rappresentante delle istituzioni.
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La carriera da giornalista: dalla cronaca alla conduzione del Tg1
Sassoli aveva lavorato come giornalista per più di vent’anni: prima per il Tempo e il Giorno, poi al Tg1, di cui è stato vicedirettore fra il 2006 e il 2009. Per molti anni Sassoli è stato anche il volto del Tg1 delle 20.00, testimone di alcuni fatti che segnarono l'inizio degli anni 2000 come ad esempio la notizia della morte di Saddam Hussein che lui stesso diramò in un edizione straordinaria del Tg. Nel 2009 lasciò la conduzione per candidarsi al Parlamento Europeo con il Partito Democratico.
L'esperienza politica
La prima esperienza elettorale fu molto positiva; Sassoli venne eletto con un larghissimo numero di preferenze: circa 412mila. I colleghi lo dipingono come una persona gentile e seria, doti che gli permisero di essere rieletto anche nel 2014 e nel 2019. Durante il suo mandato da Presidente del Parlamento Europeo, Sassoli ha fatto i conti prima con la questione dell'immigrazione, cercando di sensibilizzare le istituzioni europee, e poi con la gestione del Covid. E proprio in merito alla situazione pandemica, gli va dato il merito della celerità con la quale il Parlamento Europeo si è adattato alla nuova realtà.