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sito coronavirus rifiuta 8 milioni
Fonte: AviSchiffmann via Facebook

Mentre tutte le città si chiudevano in lockdown nel tentativo di rallentare la diffusione del Covid-19 e i suoi amici si preoccupavano dell’annullamento del ballo di fine anno, Avi Schiffmann, un diciassettenne dello Stato di Washington, elaborava un sito per il tracciamento del coronavirus.

Dal 29 dicembre ad oggi, il sito, ncov2019.live, ha avuto oltre 700 milioni di visitatori. Ecco la sua entusiasmante e ammirevole storia.

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Ha iniziato a programmare quando aveva solo sette anni grazie ai tutorial visti su Youtube e in dieci anni è riuscito a sviluppare più di trenta siti web. Quando a dicembre è venuto a conoscenza del Coronavirus ha prontamente deciso di contribuire alla causa con le sue competenze informatiche e creative. Così, durante un fine settimana in montagna con la famiglia, ha acceso il computer e ha iniziato a programmare. Il codice di codifica utilizzato è noto come “web scaping” e permette di raccogliere dati da diverse fonti in tutto il mondo. I dati si aggiornano e vengono inseriti automaticamente in tabelle di facile lettura divise per nazione, continente e stato ogni minuto. In un’intervista al New Yorker, la madre, Nathalie Acher, ha detto: “Il suo cervello passa costantemente da una cosa all'altra, il che è un bene, ma cerco anche di farlo concentrare su qualcosa di concreto. Non sono per niente tecnologica, io la trovavo una cosa inutile e lui una forma d'arte!”.

Ncov2019: gli offrono 18 milioni di dollari ma li rifiuta

La dashbord ha fatto in pochi mesi il giro del mondo e conta circa 30 milioni di visualizzazioni al giorno. Per la popolarità della piattaforma il ragazzo ha subito iniziato a ricevere offerte per inserire all’interno delle pubblicità di privati. Un’azienda in particolare lo avrebbe contattato con un’offerta di 8 milioni di dollari che ha però rifiutato. "Ho solo 17 anni, non ho bisogno di 8 milioni di dollari... non voglio approfittarmi della situazione". Ha rinunciato a qualsiasi pubblicità perché sa anche che molti dei suoi visitatori provenienti da tutto il mondo non hanno connessioni internet molto veloci, quindi l'aggiunta di annunci e pubblicità avrebbe rallentato il sito ancora di più.

Paolo Ferrara