
La Commissione europea ha avviato in questi giorni una valutazione d’impatto sull’uso delle monetine da 1 e 2 centesimi per decidere la loro totale eliminazione. Le procedure, però, non sono facili perché bisognerà intraprendere un confronto con istituzioni, autorità pubbliche, industria e società civile che durerà complessivamente 15 settimane. Ecco cosa ha intenzione di fare la Commissione europea e quando potremmo dire addio alle monetine da 1 e 2 centesimi.
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Commissione europea: forse potremmo dire addio alle monete da 1 e 2 centesimi
“La Commissione valuterà attentamente l’impatto economico, ambientale e sociale dell’introduzione dell’arrotondamento dei prezzi”, si legge così in una nota ricevuta da Bruxelles circa la decisione di abolire le monete da 1 e 2 centesimi. In Italia la produzione del conio è sospesa dal 2018 e verso la fine del 2021 potremmo non ritrovare più tra nel nostro portafoglio i simboli del Castel del Monte e della Mole Antonelliana. Dal 1° gennaio 2018, infatti, la Zecca ha smesso di coniare i due tagli ma la maggior parte delle attività commerciali ha continuato ad accettarli. Una minoranza, invece, ha iniziato ad arrotondare per difetto o eccesso i prezzi. Stessa pratica adottata da altri Paesi come Belgio, Finlandia e Irlanda dal dicembre 2019. Come anticipato, la Commissione esamina periodicamente l’utilizzo delle diverse monete e in questi giorni si è attivata per iniziare una valutazione d’impatto. È altresì importante precisare che qualora ci fosse l’eliminazione delle monetine, i centesimi in circolazione conserverebbero in qualunque modo il loro valore legale.
Addio monete da 1 e 2 centesimi: cambieranno i prezzi?
Per non scatenare l’inflazione con l’abolizione delle monete da 1 e due centesimi, l’arrotondamento dei prezzi dovrebbe essere fatto per eccesso o per difetto a cinque centesimi più vicini. Cosa significa? 0,1 e 0,2 saranno arrotondati a 0 e 0,3 e 0,4 a 5 centesimi. 0,6 e 0,7 a 5 centesimi e 0,8 e 0,9 a 10 centesimi. Tale problema non si presenterà per i pagamenti fatti tramite carta di credito bancomat perché come sostiene il governo potrebbe non esserci alcun arrotondamento. Ad ogni modo il Comitato di sorveglianza si occuperà di controllare che non ci siano effetti distorsivi. Inoltre, sulla base di quanto accaduto nel 2018 con l’interruzione della produzione del conio, l'arrotondamento non dovrebbe interessare il singolo prezzo di un prodotto bensì l’importo complessivo da pagare alla cassa. In tale ottica, dunque, i commercianti non saranno costretti ad arrotondare i singoli prezzi ma il totale sullo scontrino.
Data pubblicazione 1 Ottobre 2020, Ore 11:43