paolodifalco01
di paolodifalco01
Immagine autore
8' di lettura 8' di lettura
elezioni anticipateOrmai i giochi sono fatti ed è già tutto deciso: ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha consumato l'ultimo atto di questa crisi di governo estiva sciogliendo le Camere per le elezioni anticipate che si terranno il 25 settembre.
Questa difatti era l'unica alternativa possibile vista l'impossibilità di dare vita a una maggioranza alternativa in Parlamento per portare il governo alla fine naturale della legislatura prevista per il 2023.

Fonte foto: via Quirinale.it

D'altronde, vista che quella del governo Draghi è la terza crisi di governo consecutiva in questa legislatura, come era già trapelato dal Quirinale, il voto anticipato restava l'unica strada praticabile. Ma, andiamo a vedere in breve come si è arrivati alle elezioni anticipate e quali saranno le prossime tappe.

Come si è arrivati alle elezioni anticipate?

Siamo ormai giunti alla fine non solo di questa legislatura ma anche di questa crisi di governo che abbiamo provato a raccontarvi come una vera serie. Sembrano passate settimane ma in realtà questa crisi di governo estiva ha avuto inizio solamente una settimana fa con il mancato voto del M5S sul dl Aiuti e sulla fiducia all'esecutivo guidato da Mario Draghi.

Questo gesto ha portato il Premier Draghi alle dimissioni, rifiutate dal Presidente Mattarella, perché come ha specificato il Presidente del Consiglio nel suo discorso di mercoledì scorso in Senato:"Non votare la fiducia a un governo di cui si fa parte è un gesto politico chiaro, che ha un significato evidente. Non è possibile ignorarlo, perché equivarrebbe a ignorare il Parlamento. Non è possibile contenerlo, perché vorrebbe dire che chiunque può ripeterlo. Non è possibile minimizzarlo, perché viene dopo mesi di strappi ed ultimatum".

Sempre mercoledì, il Premier aveva lanciato un appello per una possibile prosecuzione dell'azione del suo esecutivo visti i numerosi appelli delle diverse categorie del Paese che, nei giorni precedenti, lo avevano pregato di restare a Palazzo Chigi. Questo tentativo è stato però ostacolato dalla Lega, da Forza Italia e dal M5S che non hanno votato la mozione su cui Draghi aveva messo la fiducia e così ieri sono arrivate le sue dimissioni accettate dal Presidente della Repubblica che, come in ogni finale di stagione che si rispetti, ha preso la parola nel pomeriggio per sciogliere le Camere e mandare il Paese alle elezioni anticipate. Queste, come ha stabilito il Consiglio dei Ministri, si terranno il 25 settembre.

Cosa succede adesso?

A questo punto, se ci trovassimo davanti alla nostra tv, potremmo dire che inizia l'attesa per la seconda stagione di questa serie preceduta da un momento rivelatore che, nel nostro caso, prende il nome di campagna elettorale ma, andiamo con ordine. Diversi sono gli appuntamenti che ci aspettano prima delle elezioni visto che il mondo della politica con questa crisi di governo si è giocato le sue ferie estive. Come ha detto ieri il Presidente della Repubblica:"Ho il dovere di segnalare che il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale".

Intanto, durante quest'attesa, il governo Draghi continuerà a lavorare nel perimetro degli "affari correnti" che racchiudono le tante emergenze che stiamo già affrontando e che il governo non può lasciare in sospeso: la pandemia, la guerra in Ucraina, l'inflazione, il costo dell’energia e infine il Pnrr. Tanti infatti i punti su cui bisogns agire: il prossimo decreto Aiuti che avrà un valore di 10 miliardi, un quarto decreto Armi per Kiev, la riforma sulla Concorrenza per il Pnrr e diversi altri provvedimenti che hanno natura amministrativa ma che sono indispensabili al fine di ottenere i fondi stanziati dall'Unione Europea per il nostro Paese.

Le date da appuntarsi prima del voto

Tornando alla campagna elettorale, diverse sono le date da segnare sul calendario: innanzitutto entro il 27 luglio il Ministero degli Interni dovrà inviare al Ministero degli Esteri gli elenchi degli elettori all’estero che vengono costantemente aggiornati. Poi entro il 12, 13 e 14 agosto toccherà ai partiti che dovranno depositare al Viminale i contrassegni e i simboli elettorali.

La presentazione delle liste dovrà avvenire il 21 e il 22 agosto e dovrà essere effettuata negli uffici centrali elettorali costituiti presso le Corti d’Appello. Infine il 26 agosto inizierà ufficialmente il mese di "propaganda elettorale" ovvero la campagna elettorale prima del voto che si porterà con se i cartelloni pubblicitari, i comizi...

La legge elettorale con cui si voterà il 25 settembre

Il 25 settembre con quale legge elettorale si andrà a votare? La legge elettorale non è cambiata, ad essere utilizzato sarà il Rosatellum, già usato nel 2018, e che verrà applicato al ridotto numero di deputati (400) e senatori (200) eleggibili.

Questa legge è un mix tra il sistema elettorale maggioritario e quello proporzionale: il 61% dei seggi (244 alla Camera e 122 al Senato) sarà assegnato su base proporzionale, un 61 che diventa 63% perché è di tipo proporzionale anche il voto degli italiani all’estero (a questo giro eleggono 8 deputati e 4 senatori) e il 37% (148 deputati e 74 senatori) dei seggi sarà assegnato con il sistema maggioritario in collegi uninominali.

Cosa accadrà dopo il voto

Dopo il voto però diversi sono gli appuntamenti importanti per il nostro Paese: il 27 settembre ci sarà l'approvazione delle nuove previsioni macro economiche - Pil, deficit e debito - che il governo inserisce nella Nadef, la nota di aggiornamento del Def che va presentata entro questa data. Visto che probabilmente non si sarà ancora formato un nuovo governo, sarà il ministro dell'Economia dell'esecutivo Draghi, Daniele Franco, a mettere a punto queste previsioni. La prima seduta del nuovo Parlamento dovrà invece tenersi tra il 13 e il 15 ottobre e, a stabilirlo, è l’articolo 61 della Costituzione in base al quale "la prima riunione" delle Camere "ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni".

Ma, non finisce qui. Il 20 ottobre arriverà la prima scadenza importante: l'approvazione della nuova Legge di Bilancio. Quest'ultima non è una data da rispettare tassativamente ma, l'importante, è che il 31 dicembre siano conclusi i lavori altrimenti scatta l'esercizio provvisorio in base alle regole della Costituzione. Che cosa significa? In pratica la mancata approvazione della manovra di Bilancio entro fine anno fa scattare una sorta di contingentamento sulle spese che vengono ripartite in quattro dodicesimi quindi con una tagliola trimestrale che andrebbe a limitare gli esborsi.

Paolo Di Falco