
Nel primo dei due discorsi che hanno preceduto l'invasione dell'Ucraina il Presidente russo Putin ha sottolineato come "gli accordi di Minsk" sul Donbass "non esistono più" e ha continuato riconoscendo le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk.
Sempre gli accordi di Minsk da quando è partita l'escalation tra Russia e Ucraina sono stati invocati da molti leader politici degli stati europei rappresentando "la possibile via diplomatica da seguire per trovare una soluzione alla crisi". Andiamo a vedere cosa sono e perché non sono stati rispettati.
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Cosa sono gli accordi di Minsk?
Gli accordi di Minsk, così chiamati per l'omonima città in Bielorussia dove furono negoziati e firmati,servirono per mettere fine alla guerra dell'Ucraina orientale nel 2014 e furono siglati tra l'Ucraina, i separatisti, la Russia e l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE).Questi accordi, arrivati dopo i numerosi tentavi per far cessare i combattimenti nella regione del Donbass in Ucraina orientale, sono suddivisi in dodici punti e oltre ad un cessate il fuoco immediato, prevedono: un rilascio degli ostaggi e delle persone detenute illegalmente, l'adozione di misure per migliorare la situazione umanitaria nel Donbass, il ritiro delle armi pesanti e dei poteri maggiori per le regioni di Doneck e Lugansk.
Gli accordi di Minsk non rispettati
Se all'inizio le ostilità diminuirono gradualmente, il cessate il fuoco è stato violato più volte e proprio per questo si parla del mancato rispetto degli accordi. Dall'altro lato a complicare ulteriormente la vicenda è la doppia chiave interpretativa data dalla Russia e dall'Ucraina.Se per la Russia gli accordi non contengono nessun obbligo in quanto essa afferma di non aver preso parte al conflitto ma di averli firmati solo in qualità della sua funzione di mediatrice tra Francia, Germania e OSCE, l'Ucraina invece sostiene che il ritiro di "tutte le forze armate straniere" riguardi anche la Russia che però continua a negare la sua presenza militare nei territori separatisti.
L'altro elemento di disaccordo tra Mosca e Kiev riguarda l'ordine di attuazione dei dodici punti degli accordi: se per il Presidente russo Putin i vari punti vanno attuati in ordine cronologico, il Presidente ucraino Volodimir Zelensky invece vuole il contrario.
Paolo Di Falco