
Il decreto, che porta la firma della Ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità, adesso è legge e punta a rafforzare il cosiddetto 'codice rosso', una misura preventiva che ha l'obiettivo di tutelare le vittime di violenza domestica. Ma non solo, il testo di legge portato avanti dal Ministero della Famiglia, in accordo con il Ministero dell'Interno, introduce diverse novità. Vediamole insieme.
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Codice rosso potenziato
Prima di tutto la legge amplia il raggio di azione del reato per violenza domestica. Con le nuove disposizioni, in questi reati rientreranno anche tutte quelle situazioni limite che vedono il coinvolgimento di minorenni. Come anticipato, la nuova legge va a potenziare anche il codice rosso. In particolare, viene rafforzato 'l'ammonimento da parte del questore'.
Una misura anche questa preventiva e volta a proteggere le vittime dei reati di violenza e atti persecutori. Quando le forze dell'ordine ricevono una segnalazione quindi, "si attivano procedure rapide di verifica che possono portare all'ammonimento" si legge su 'TgCom24'. Una volta richiamato, l'"ammonito" deve astenersi da commettere ulteriori atti di molestia o violenza e può subire il ritiro di eventuali armi, anche possedute legalmente.
I reati-spia: cosa sono e quali sono le conseguenze
L'ammonimento può arrivare anche con i cosiddetti 'reati-spia': percosse, lesioni personali, violenze sessuali, violenze private, minacce gravi, atti persecutori, diffusioni illecite di immagini o video sessualmente espliciti, violazioni di domicilio, danneggiamenti. Chi viene ammonito per uno di questi reati dovrà affrontare un percorso di recupero della durata di tre anni, dimostrando, al termine del ciclo, di aver ottenuto una valutazione positiva.
La novità: la flagranza differita
Poi c'è una novità assoluta: l'arresto in flagranza differita. Si tratta di una importante misura che prevede l'arresto entro 48 ore. Sono punibili tutti quei soggetti che hanno infranto un qualche codice comportamentale (violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, maltrattamenti in famiglia, atti persecutori). Il fatto dovrà essere provato sulla base di documentazione video-fotografica.