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Giulia Cecchettin sarebbe morta per shock emorragicoFilippo Turetta è stato trovato alle 22:00 di sabato scorso sulla corsia di emergenza dell’autostrada Berlino-Monaco, a fari spenti, senza benzina e senza soldi. Ed è così che è finita la fuga dell’assassino di Giulia.

Fonte foto: Instagram Giulia Cecchettin

E mentre in Germania si preparano le pratiche per far tornare Turetta in Italia, a Venezia si fa il punto della situazione sulle dinamiche del decesso.

Quello che emerge dagli esami del medico legale, che ha preso in visione il corpo della 22enne, è che Giulia Cecchettin sarebbe morta per shock emorragico.

La ricostruzione del delitto

Filippo Turetta, fa sapere il ‘Corriere della Sera’, ha distolto lo sguardo quando i poliziotti tedeschi hanno aperto la sua borsa dopo averlo fermato sabato scorso a fari spenti sulla corsia di emergenza dell’autostrada Berlino-Monaco. Dentro è stato trovato un coltello da cucina, lama di 12 centimetri. Non ci sono dubbi: è quella l’arma del delitto. E poi sangue, un po’ dappertutto. Un paio di guanti e cellulare di Turetta, lo stesso che da sabato 11 novembre si è agganciato alla cella telefonica per l’ultima volta. È questo quello che viene riportato nel rapporto della polizia di Halle Sassonia-Anhalt.

In Italia, intanto, emergono nuovi dettagli sulla tragica fine di Giulia Cecchettin. A elencarli è la gip veneziana Benedetta Vitolo, come riporta il ‘Corriere’: nelle otto pagine dell’ultima ordinanza alla base del mandato d’arresto europeo di Turetta c’è tutto, dalle dinamiche del delitto alla ricostruzione della fuga di Turetta, fino alle condizioni terribili in cui versava il corpo di Giulia al momento del ritrovamento. Il conto delle ferite arriva a 26. “Al volto, al collo, alle braccia, alle gambe... riconducibili all’azione di una o più armi bianche”. E poi: “Dinamica omicidiaria volontaria perpetrata mediante plurimi colpi di arma bianca con tentativo di difesa da parte della vittima e successivo occultamento di cadavere”. Secondo la ricostruzione, quindi, Giulia ha lottato per non morire. La dimostrazione starebbe nelle ferite riportate alle mani, mentre cercava di difendersi. Ma purtroppo non ce l’ha fatta. La 22enne sarebbe morta per shock emorragico, a causa della copiosa perdita di sangue.

Shock emorragico: cos’è

Ma cos’è lo shock emorragico? Si tratta di una condizione medica potenzialmente letale che si verifica quando il corpo perde una significativa quantità di sangue. Il sangue, infatti, svolge diverse funzioni fondamentali, tra cui il trasporto di ossigeno e nutrienti agli organi e ai tessuti. Nel momento in cui viene a mancare in quantità significative, il corpo può avere difficoltà a mantenere le funzioni vitali, andando incontro quindi allo shock.

I sintomi possono includere pallore della pelle, sudorazione fredda, aumento della frequenza cardiaca, confusione, debolezza e perdita di coscienza. Nei casi più gravi, in assenza di intervento medico immediato, può infine portare alla morte.