
La proposta era arrivata direttamente da Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito: dedicare un minuto di silenzio nelle scuole per ricordare Giulia Cecchettin, la ragazza recentemente uccisa dal fidanzato. Ma le cose hanno presto preso un’altra piega.
In molti casi, studenti e studentesse non hanno accolto alla lettera la proposta. In diverse aule italiane è successo invece il contrario: rumore, tanto rumore dappertutto, tra mazzi di chiavi agitati e pugni sui banchi. Questa è stata la formula adottata dai giovani per manifestare il lutto dopo la scomparsa di Giulia.
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I ragazzi recepiscono l’invito di Elena Cecchettin: “Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto
Non silenzio ma rumore. Un rumore assordante ed eloquente, dal Sud al Nord Italia. È quello che è successo nella giornata di ieri in moltissime classi scolastiche, aule universitarie, ma anche nei cortili e nei corridoi, in ricordo di Giulia Cecchettin, ragazza 22enne vittima di femminicidio. A testimoniarlo i numerosi video diventati virali in meno di 24 ore. Le manifestazioni andate in scena sono state tantissime. “Diciamo no a un silenzio assordante. Bruciamo tutto. Fate rumore con ciò che potete”, è tra gli slogan che più hanno avuto eco sui social. E sembra proprio che gli studenti abbiano recepito l’invito: chi urla, chi scuote i mazzi di chiave, chi fa risuonare banchi a forza di pugni e, ancora, chi applaude. Un modo non solo per prendere le distanze dalla proposta di silenzio avanzata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ma anche in concordanza con quanto richiesto dalla sorella di Giulia, Elena Cecchettin: “Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto”. La citazione viene da una poesia scritta alcuni anni fa dall’attivista peruviana Cristina Torre Cáceres, e che oggi è diventata virale alla luce dei recenti fatti.
25 novembre: Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
Il prossimo 25 novembre sarà poi la volta della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dalle Nazioni Unite nel dicembre del 1999 per sensibilizzare rispetto all’argomento e fornire supporto alle vittime. Tante sono le manifestazioni previste per il fine settimana, ma in quel caso non ci sarà alcun minuto di silenzio.