
Dopo più di venti giorni dall'inizio della guerra e dei bombardamenti si inizia a parlare di un piano di pace tra Russia e Ucraina. Secondo quanto riportato dal Financial Times la bozza del piano si snoda attraverso 15 punti incentrati sulla neutralità dell'Ucraina e sulla sua rinuncia ad entrare a far parte della NATO.
Nel frattempo ieri il presidente ucraino Zelensky durante il suo intervento al Congresso americano ha ribadito come:"La Russia ha trasformato i cieli dell'Ucraina in un ponte di morte per migliaia di persone. I soldati russi hanno già lanciato oltre 1.000 missili contro l'Ucraina, bombe a grappolo, droni".
Ma, andiamo a vedere cosa potrebbe prevedere questa bozza di pace e cos'è il concetto di "neutralità permanente" di cui si parla da più giorni e che sembra essere una delle condizioni fondamentali per la pace.
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La bozza del piano di pace. Quali sono i termini?
A svelare al Financial Times le condizioni per un possibile accordo per un cessate il fuoco è Mykhailo Podolyak, stretto consigliere del presidente ucraino Zelensky, che parla di una possibile restituzione all'Ucraina di tutti i territori conquistati dalla Russia a partire dal 24 febbraio in cambio del riconoscimento ucraino alla Russia dell'annessione della Crimea e dell’indipendenza delle due repubbliche del Donbass.L'Ucraina quindi continuerebbe ad avere un proprio esercito ma non potrebbe entrare a far parte di alleanze militari o ospitare base straniere nel Paese dichiarandosi neutrale su modello, come precisato dal portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, dell'Austria e della Svezia che, tra l'altro, nel 1995 sono entrambe entrate a far parte dell'Unione Europea. A farsi garante di quest'intesa dovrebbero essere gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Turchia.
La neutralità perpetua: il modello austriaco e svedese
L'unica via percorribile per Mosca in modo da porre fine a questa guerra sembra essere quella della "neutralità perpetua" dell'Ucraina esemplata sul modello austriaco o svedese. Nel primo caso, la scelta austriaca di inserire la neutralità perpetua del Paese nel 1955 all'interno della propria Costituzione fu dettata dalla presenza permanente delle truppe dell'Unione Sovietica dopo la fine della Seconda guerra mondiale.Attraverso questa scelta che precluse al Paese una possibile adesione alla NATO, l'Austria si trasformò in una sorta di stato cuscinetto tra l'Europa dell'Est e l'Occidente e così Mosca decise di ritirare le sue truppe dal Paese. Nonostante questa scelta l'Austria è entrata all'interno dell'Unione Europea e attualmente ha un esercito di 106.600 soldati.
Ad affiancarsi al modello austriaco c'è quello svedese: la Svezia infatti, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, non prese parte al conflitto e nel 1949 si rifiutò anche di entrare a far parte della NATO. La sua però, a differenza di quella austriaca, non è una neutralità permanente ma dal diritto internazionale è stata definita una neutralità convenzionale. Proprio per questo non solo le truppe svedesi partecipano al battaglione nordico ma, ultimamente, all'interno dell'Unione Europea è tra i promotori di un'intensificazione della politica comunitaria di difesa e sicurezza.
La via finlandese che non piace al Cremlino
Un altro possibile modello che l'Ucraina potrebbe seguire e che non convince molto Mosca è quello finlandese: la Finlandia si è dichiarata neutrale durante la Guerra Fredda ma a questa dichiarazione non è mai seguita una legge né alcun documento scritto che vincoli il suo impegno.Come dicevamo però, questa scelta non sembra convincere la Russia dato che, non essendoci nessun documento scritto, l'Ucraina così come la Finlandia potrebbe aderire in futuro a qualsiasi alleanza inclusa la NATO. Inoltre, proprio nelle ultime settimane, a Helsinki è in corso una profonda riflessione legata all'aggressività di Vladimir Putin che potrebbe portare il governo finlandese ad abbandonare lo status di Paese neutrale e a entrare nell'alleanza militare atlantica.
Le criticità del piano di pace
Uno dei più grandi punti critici della bozza del piano di pace rimane il riconoscimento ucraino all'annessione della Crimea del 2014 e all'indipendenza dei due stati separatisti del Donbass e per questo da Kiev hanno sottolineato come la bozza dell'accordo "rappresenta soltanto le richieste della Russia" e secondo quanto dichiarato dal consigliere di Zelensky:"L'Ucraina ha le sue posizioni e le uniche cose che confermiamo in questa fase sono il cessate il fuoco, il ritiro delle truppe russe e garanzie di sicurezza da un certo numero di Paesi".Da parte russa il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto ai giornalisti che la possibile neutralità dell'Ucraina basata sullo status dell'Austria o della Svezia poteva essere una possibilità da considerate. E' inoltre emerso da alcune fonti che il possibile accordo potrebbe anche includere delle disposizioni per sancire i diritti per la lingua russa in Ucraina dove l'unica lingua ufficiale è al momento l'ucraino.
Paolo Di Falco