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Bovini e rischio aviaria

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha emesso un monito riguardo al consumo di latte crudo in seguito alla rilevazione del virus dell'influenza aviaria H5N1 in campioni provenienti dagli Stati Uniti. Sebbene i test dimostrino che la pastorizzazione neutralizza il virus, l'OMS avverte che il rischio, benché basso, non è trascurabile, specialmente a causa della probabile sottostima dei casi.

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Gli studi della Food and Drug Administration (FDA) hanno rivelato la presenza di tracce genetiche di H5N1 in un'ampia percentuale di latticini in commercio, e anche nelle acque reflue di diverse città del Texas. Questo suggerisce che molti bovini potrebbero essere infettati in modo asintomatico, aumentando il rischio di una diffusione più ampia del virus rispetto a quanto precedentemente ritenuto. 

Tracce di aviaria nel latte, l'OMS: consumare latte pastorizzato

L'OMS raccomanda vivamente agli allevatori di non utilizzare il latte di mucche sintomatiche e di evitare la produzione e vendita di prodotti a base di latte crudo. Queste precauzioni si rivelano essenziali per minimizzare il rischio di trasmissione del virus all'uomo.

Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell'OMS, ha ribadito l'efficacia della pastorizzazione e ha consigliato a livello globale il consumo di latte pastorizzato. L'OMS continua a classificare il rischio generale per la popolazione come "basso", aumentando a "da basso a moderato" per coloro che sono in diretto contatto con animali infetti.

 

 

 

Data pubblicazione 14 Maggio 2024, Ore 13:20
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