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di paolodifalco01
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tiramisù veganoLa cena con il fidanzato in un ristorante vegano di Milano si è trasformata in tragedia per la giovane 20enne che è morta dopo dieci giorni di coma.

La morte della ragazza, secondo una prima ricostruzione, sarebbe dovuta ad uno shock anafilattico collegato ad un tiramisù vegano del ristorante che al suo interno conteneva "proteine del latte" a cui la giovane era allergica.

La scelta del ristorante vegano e il tiramisù

La scelta del ristorante vegano in uno dei quartieri più frequentati di Milano, nella zona tra Brera e corso Como, non era solo etica ma anche una necessità viste le gravi allergie alimentari della 20enne.
Nello stesso ristorante, tra l'altro, la ragazza aveva già cenato in passato ma la sera del 26 gennaio aveva pensato di assaggiare un dolce del locale.

Il dolce, chiamato "Tiramisun", doveva essere un tiramisù vegano ma dopo averlo mangiato la ragazza è svenuta per quello che, secondo le ricostruzioni dei medici, sarebbe stato un grave choc anafilattico.

Il tiramisù con le proteine del latte

La corsa al San Raffele non è bastata a salvare la ragazza che è morta nella notte tra domenica e lunedì dopo dieci giorni di coma. Dopo lo shock anafilattico sono partite le indagini dei poliziotti del commissariato "Sempione" che, dopo aver avuto il quadro delle allergie della ragazza, hanno sequestrato alcuni alimenti del ristorante.

Al centro dell'indagine l'allergia della ragazza per i latticini e quel tiramisù consumato non per scarsa cautela ma per l'etichetta di alimento vegano che doveva tenerla al sicuro dai possibili rischi. Dopo i primi accertamenti il Ministero ha pubblicato un avviso che invita a non consumare il "Tiramisun" vegano, già ritirato dalla ditta, nel lotto in scadenza il prossimo 23 luglio visto che può contenere tracce di latticini.

La maionese con le tracce di uovo

Da altri accertamenti è emersa anche l'allergia della 20enne per l'uovo e, a seguito delle analisi fatte dall'Ats, ci sarebbero anche delle tracce di uovo nella maionese prodotta dal locale e utilizzata come condimento del panino che la ragazza aveva consumato prima del dolce. Si attendono quindi ulteriori approfondimenti per chiarire quale dei due alimenti è collegato alla morte della giovane.

Al momento sono quattro le persone indagate per il caso e i reati contestati sono quelli di omicidio colposo, frode nell'esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine.

Paolo Di Falco