
La scuola è finita e ormai ai ragazzi di quinto superiore non resta che prepararsi in vista dell’esame di Maturità. Tra l’ansia che incombe e le ipotesi sulle possibili tracce d’esame, il giorno della prima prova si avvicina sempre di più.
Alle 8:30 di mercoledì 19 giugno, i maturandi si ritroveranno a scuola per affrontare il tema di Italiano e già da tempo circolano pronostici circa gli autori e gli argomenti oggetto delle tracce.
Tra i protagonisti delle tracce si prevede che possa esserci anche Giacomo Matteotti, di cui oggi ricorre il centesimo anniversario dalla morte. Ecco cosa bisogna sapere sul delitto Matteotti.
Cosa troverai in questo articolo:
- Prima prova di Maturità: le tracce
- Il delitto Matteotti
- Chi era Giacomo Matteotti
- Perché è importante il discorso di Matteotti
- Matteotti oggi
Prima prova di Maturità: le tracce
Per la prima prova di Maturità, che si svolgerà il 19 giugno, gli studenti dovranno elaborare un tema a partire da una delle 7 tracce elaborate direttamente dal Ministero. Le tracce saranno suddivise in base alla tipologia:
-
due tracce di analisi del testo (Tipologia A);
-
tre tracce di tipo argomentativo (Tipologia B);
-
due tracce di attualità (Tipologia C).
Capita di frequente che per elaborare le tracce il Ministero prenda spunto dagli anniversari e dalle ricorrenze che hanno caratterizzato l’anno scolastico. Per questo non è escluso che, nelle proposte di quest’anno, siano inclusi riferimenti all’assassinio di Giacomo Matteotti, di cui, proprio oggi, ricorre il centenario della morte.
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Le tracce di Maturità e il delitto Matteotti
Giacomo Matteotti è stato un deputato del Regno d’Italia, rapito e assassinato il 10 giugno 1924 da una squadra fascista. Il delitto Matteotti ha rappresentato un momento cruciale per la politica e la storia italiana del Novecento. Il suo assassinio, avvenuto per volontà del regime fascista, ha messo in luce per la prima volta l’atteggiamento autoritario e la violenza perpetrata dal regime. Vista l’importanza e l’impatto che la vicenda ha avuto sul nostro Paese, è probabile che questo anniversario possa essere tra gli argomenti della Maturità 2024. In particolare, Giacomo Matteotti potrebbe essere tra i protagonisti di una delle tracce di tipologia B, ossia del tema argomentativo, di cui una deve essere obbligatoriamente di tipo storico.
Chi era Giacomo Matteotti?
Nato nel 1885 a Fratta Polesine, in Veneto, Giacomo Matteotti fu un politico italiano, noto come uno dei principali oppositori del fascismo. Nel corso della sua carriera in politica come membro del Partito Socialista, Matteotti ha più volte denunciato le violenze perpetrate dalle squadre fasciste e l’impronta autoritaria del regime. Nel 1924, in seguito alla denuncia delle illegalità commesse dal fascismo durante le elezioni, Matteotti fu rapito e assassinato. Il suo corpo fu ritrovato il 16 agosto 1924, due mesi dopo l’omicidio.

Perché è importante il discorso di Matteotti?
Il 30 giugno 1924, Giacomo Matteotti pronunciò alla Camera dei deputati il suo celebre discorso contro gli abusi e le irregolarità commesse dai fascisti per riuscire a vincere le elezioni. Undici giorni dopo fu assassinato. Il suo discorso è tuttora ricordato come uno dei più importanti della storia politica italiana. Qui ne riportiamo i frammenti più salienti:
“[…] Contestiamo in questo luogo e in tronco la validità delle elezioni della maggioranza. […] L’elezione secondo noi è essenzialmente non valida, e aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni. […] Per vostra stessa conferma (dei parlamentari fascisti) dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà… […] Vi è una milizia armata, composta di cittadini di un solo Partito, la quale ha il compito dichiarato di sostenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse.”
La chiusa con cui Matteotti ha terminato il suo discorso, in cui esortava a difendere la libertà e la democrazia, è ancora oggi ricordata come una delle più celebri:“Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l’autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se siete ancora in tempo; altrimenti voi sì, veramente, rovinate quella che è l’intima essenza, la ragione morale della Nazione. Non continuate più oltre a tenere la Nazione divisa in padroni e sudditi, poiché questo sistema certamente provoca la licenza e la rivolta. Se invece la libertà è data, ci possono essere errori, eccessi momentanei, ma il popolo italiano, come ogni altro, ha dimostrato di saperseli correggere da sé medesimo. Noi deploriamo invece che si voglia dimostrare che solo il nostro popolo nel mondo non sa reggersi da sé e deve essere governato con la forza. Ma il nostro popolo stava risollevandosi ed educandosi, anche con l’opera nostra. Voi volete ricacciarci indietro. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alto saluto e crediamo di rivendicarne la dignità, domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni”.
Matteotti oggi
Giacomo Matteotti è tuttora considerato un martire della libertà, un uomo che con coraggio ha scelto di opporsi alla violenza della dittatura fascita, per difendere la democrazia e i suoi valori. “Io, il mio discorso l'ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me” disse rivolto al suo compagno di partito Giovanni Cosattini, dopo aver declamato il suo discorso alla Camera. Il sacrificio di Matteotti contro ogni forma di oppressione lascia in eredità la consapevolezza che si debba lottare con coraggio per la libertà, la democrazia e la tutela dei propri diritti.
Chiara Galgano