
Una delle incognite che da poco è stata risolta dal Ministero dell’Istruzione in coordinamento con il Ministero dell’Università e della Ricerca è quella riguardante la prova di Maturità per tutti gli studenti che hanno deciso di affrontarla da privatisti. Infatti se la Maturità 2020 è stata del tutto nuova e inaspettata per i maturandi “normali”, che hanno scoperto di settimana in settimana a cosa dovessero andare incontro a partire dal 17 giugno 2020, data di inizio dei colloqui orali, per i privatisti questi mesi sono stati ancora più stressanti e pieni di dubbi sul loro futuro. Tuttavia qualcosa si è smosso nelle ultime ore: scopriamo come.
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L’esame di Maturità 2020 dei privatisti a settembre
Finalmente, dopo mesi di incertezze, i ragazzi privatisti che quest’anno dovranno affrontare la Maturità 2020 hanno scoperto quando inizieranno i loro esami preliminari in presenza a partire dal 10 luglio 2020, esami che normalmente si svolgono tra la metà di maggio e l’inizio di giugno, mentre la loro Maturità vera e propria partirà a settembre, durante la consueta sessione straordinaria, che normalmente è riservata a studenti assenti all’esame di giugno per malattia o per grave motivo documentato. Quindi, con l’inizio della loro Maturità 2020 a settembre, era a rischio la loro partecipazione ai test d’ingresso universitari, che si tengono proprio il primo mese dopo le vacanze estive. Tuttavia è da poco arrivata la notizia che non ci sarà problema per i privatisti, scopriamo perché.
Maturità 2020: i privatisti ammessi ai test d’ingresso con riserva
Se la Maturità 2020 dei privatisti si terrà a settembre, questo non comprometterà la loro partecipazione ai test d’ingresso universitari, che si terranno però nello stesso periodo. Infatti per i maturandi che si presentano alla Maturità come privatisti è stata trovata una soluzione per non escluderli dalle selezioni alle facoltà a numero chiuso. Il compromesso, approvato in Senato, ha sancito che i privatisti potranno partecipare con riserva alle prove di ammissione ai corsi di laurea a numero programmato e ad altre prove previste dalle Università, istituzioni dell'Alta formazione artistica musicale e coreutica e altre istituzioni di formazione superiore post diploma. E potranno partecipare con riserva anche alle procedure concorsuali pubbliche, selezioni e procedure di abilitazione per le quali sia richiesto il diploma di II grado.