francesca_fortini
di francesca_fortini
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tesine esame maturità:5 tesine migliori sulla follia

Gli esami di Maturità 2014 sono ormai dietro le porte. Gli studenti in questi ultimi giorni di scuola si affrettano a terminare le tesine d'esame di maturità per poi destinare il tempo rimasto a disposizione allo studio, alla memorizzazione e al ripasso. La tesina d'esame di maturità rappresenta ovviamente uno dei tasselli indispensabili ad una buona prova, e se ben redatta è anche un aiuto in più alla scalata verso un ottimo voto agli esami di maturità. Uno degli argomenti che i diplomandi prediligono, anche per la facilità dei collegamenti interdisciplinare, è sicuramente quello della follia. Ecco allora le 5 tesine più scaricate dal web, per originalità dei contenuti, dell’impostazione e del messaggio chiave che lanciano.

FOLLIA: QUEL MISTERO OLTRE LA RAGIONE - La follia e le sue manifestazioni. La follia nelle esperienze di vita geniali di artisti, come Van Gogh, e di scienziati, come quello pazzo di Fred Hoyle. La follia nei versi dei poeti, come in quelli della Fedra o nel Tieste di Seneca, nei ritratti dei protagonisti di Pirandello. La follia nello Stato e nei regimi totalitari del Novecento di Hitler e Mussolini. La follia nella natura, nei fenomeni che interessano la terra, nelle calamità, come nei terremoti.

LA LENTE DELLA FOLLIA - Una tesina molto originale che imposta lo studio sulla follia come discorso senza soluzione di continuità, in cui l’argomento protagonista diventa chiave di lettura, o “lente” di osservazione della realtà. Da una materia all’altra, senza avvertirne il passaggio, la follia è analizzata attraverso personaggi, citazioni e passi di opere letterarie e filosofiche: dalla Fedra di Seneca, alla riflessione filosofica di Nietzsche. E poi grande spazio è dedicata alla “follia a teatro e al pazzo che infrange la maschera della società”, con riferimenti all’Enrico IV di Pirandello e a “Waiting for Godot” di Samuel Beckett.

IL FOLLE - La follia inquadrata non come patologia e malattia mentale, ma come strumento di interpretazione della realtà. Perché dare del mondo una lettura diversa da quella imposta può sembrare distorsione della norma, ed invece è semplicemente espressione di una sensibilità particolare che spesso sfocia nella genialità. Da qui l’esempio di molti personaggi appartenenti alla tradizione storica, letteraria, poetica, artistica, filosofica e scientifica che affetti da malattia mentale, sono riusciti a produrre pensieri e opere geniali: da Van Gogh a Virginia Woolf, passando per Nietzsche.

GENIO E FOLLIA - Altra prospettiva di analisi di questo argomento è quella che contempla come filo conduttore un binomio, noto alla tradizione storica, scientifica, letteraria e artistica, evidentemente inscindibile: parliamo di genio e follia. Due componenti spesso conviventi all’interno dell’essere umano. E la follia può diventare strumento di distruzione, come nel caso della Medea di Seneca o del progetto insano di Hitler, o al contrario veicolo di creatività e valvola di sfogo (vedi L’urlo di Munch, L’Enrico IV di Pirandello, o Mrs Dalloway di Virginia Woolf).

LA FOLLIA OLTRE I LIMITI DELLA RAGIONE - Infine la follia intesa come uno stato, una condizione che può rappresentare una rottura degli schemi e quindi un allontanamento dalla regola. Ma il folle è colui che in certe situazioni possiede qualcosa di meno rispetto agli altri essere umani, altre volte qualcosa di più, un di più che però si colloca al di là dei limiti della ragione. Torna inoltre la bipolarità costruttiva e distruttiva della follia. Da qui gli esempi di John Nash, Pirandello in quanto interprete della crisi dell’io, Einstein e Freud.

Margherita Paolini

Data pubblicazione 1 Giugno 2014, Ore 9:03
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