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Scrutini anticipati Maturità 2021: requisiti per l'ammissione e valutazioni

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato una nota ufficiale che autorizza lo svolgimento degli scrutini nelle scuole entro la fine delle lezioni ma comunque non prima dell’1 giugno 2021. Grazie a questa disposizione, le scuole potranno quindi avviare le attività di scrutinio prima della conclusione dell’anno scolastico, la cui fine sarà diversa in base all’organizzazione dei singoli calendari regionali.
Il Ministero dell’Istruzione ha accolto la proposta del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione di offrire la possibilità di avviare gli scrutini in tempi anticipati rispetto a quelli ordinari, in via del tutto straordinaria a causa dell’emergenza pandemica ancora dilagante: “In ragione della perdurante emergenza pandemica, per l’anno scolastico 2020/21 i direttori regionali degli USR sono autorizzati a prevedere la conclusione degli scrutini finali per le classi delle istituzioni scolastiche statali e paritarie del primo e secondo ciclo di istruzione entro il termine delle lezioni fissato dai calendari delle Regioni e delle Province autonome, fermo restando l’avvio degli stessi non prima del 1° giugno 2021”.

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È opportuno però precisare che, anche se alle scuole è concessa la possibilità di procedere in tempi brevi nelle attività didattiche, tuttavia non si tratta di un obbligo ad esse imposto. Saranno infatti i singoli Istituti a stabilire, in modo assolutamente autonomo, i tempi e le modalità di scrutinio per ogni classe al loro interno.
Come sottolineato dalla stessa nota del Ministero dell’Istruzione, ad ogni Consiglio di classe sarà affidato il compito di valutare tutti gli studenti, considerando il complesso delle attività didattiche svolte nel corso dell’anno, sia a distanza sia in presenza. Le valutazioni dovranno quindi giudicare anche le modalità del processo di insegnamento e di apprendimento in un anno complesso come quello che sta per concludersi.

Scrutini Maturità 2021: come funziona l’ammissione agli Esami di Stato

Viste le delicate circostanze in cui la didattica si è svolta anche quest’anno, il Ministero dell’Istruzione ha stabilito che la partecipazione alle prove Invalsi e lo svolgimento delle attività di PCTO non sono requisiti di ammissione all’Esame di Stato 2021.
Per quel che riguarda il requisito della frequenza che stabilisce l’obbligo della presenza per almeno i tre quarti del monte orario annuo, questo limite rimane valido con la possibilità da parte delle scuole di poter ricorrere a deroghe qualora le delicate condizioni legate all’emergenza sanitaria ne rendano indispensabile l’uso. La facoltà di utilizzare le deroghe sarà dunque concessa ad ogni Collegio docenti nel pieno rispetto del principio di autonomia scolastica.
Per quel che riguarda i requisiti non soggetti a deroghe e ad alcuna eccezione ai fini dell’ammissione agli Esami di Stato 2021 e quindi richiesti::
    • Votazione minima sufficiente (almeno sei/decimi) in tutte le materie;
    • Voto di condotta non insufficiente (almeno sei/decimi);
    • Possibilità di ammissione giustificata nel caso di una sola insufficienza.

Maturità 2021: come funziona l'ammissione agli Esami per i candidati esterni

Per quel che riguarda i candidati esterni infine, a differenza dello scorso anno in cui hanno svolto la prova di esame a settembre, quest’anno potranno prendere parte alla sessione ordinaria, dopo aver superato l’esame preliminare in presenza che solitamente viene sostenuto nel mese di maggio.
Anche per i candidati esterni rimangono validi gli stessi requisiti di quelli interni. Come questi ultimi dunque anche per gli esterni non sono requisiti di ammissione la partecipazione alle prove Invalsi e il completamento delle ore di PCTO.

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