
La circolare del 4 ottobre sulla Maturità ha gettato un po' di luce sulla maturità 2019, che rimane comunque avvolta nel mistero. Rimangono infatti delle questioni che la nota del Miur non ha chiarito del tutto.
Vediamo quali sono i punti da definire di questa maturità e cosa sappiamo fino ad oggi.
Maturità 2019, i punti confermati
Nell'incertezza, ci sono alcuni aspetti che erano presenti nella riforma della ministra Fedeli e che sono stati confermati. Questi punti non cambieranno con il nuovo governo e saranno stabili nella "Nuova Maturità":
- La terza prova è stata abolita, rimangono due scritti (Italiano e di indirizzo) e l'orale;
- I punteggi delle prove cambiano: 20 punti al massimo per ognuna delle 3 prove;
- Il credito scolastico maturato nel triennio vale 40 punti su 100 (non più 25);
- L'ammissione agli esami si ottiene con 6 in ogni disciplina, con l'eccezione di una insufficienza, su delibera del consiglio di classe e adeguata motivazione (ma non in condotta);
- La prima prova cambia: 2 tracce di analisi del testo per la tipologia A, 3 tracce di testo argomentativo (aboliti il saggio breve e l'articolo di giornale) per la tipologia B, 2 tracce di tema di attualità per la tipologia C (scompare il tema storico)
- La seconda prova cambia: può comprendere una o più discipline caratterizzanti i percorsi di studio;
- La composizione delle Commissioni resta quella mista;
- La prova Invalsi di quinta superiore si fa, ma non è rilevante per l’ammissione;
- L'alternanza scuola lavoro rimane, ma non è rilevante per l'ammissione.
- L'alternanza scuola lavoro rimane all'orale
Maturità 2019, i punti da definire
Sui punti precedenti, siamo tutti sicuri. Ma, come già detto, rimangono dei dubbi. Su alcuni di questi, sappiamo già che il Miur è quasi pronto a fornire una risposta. Su altri, non sappiamo ancora quando avremo notizie certe.
Tuttavia, non è ancora chiaro come l'alternanza scuola lavoro entrerà nell'esame, visto che la partecipazione ai progetti non sarà requisito di ammissione. Sarà competenza del consiglio di classe e delle commissioni stabilire chi e come dovrà portare l'esperienza all'esame orale?
E la tesina, sparirà del tutto o sarà possibile comunque portarla?
Tutte queste domande sono ancora aperte. Bisognerà aspettare il decreto previsto per il mese di gennaio, che definisce la disciplina o le discipline oggetto della seconda prova e le modalità relative al colloquio.
La Circolare del 4 ottobre propone in allegato “Indicazioni metodologiche e operative” per le seconde prove, dove spiega che le tracce non proporranno un mix di domande di diverse materie, ma problemi per la cui risoluzione sarà necessario un approccio multidisciplinare. Ma questo è ancora troppo poco per soddisfare la curiosità e l'ansia dei maturandi. Per saperne di più, anche stavolta dovremo aspettare la comunicazione di gennaio sulle materie di seconda prova.