6' di lettura 6' di lettura
maturità tutte le novità

Dal 2019 arrivano importanti novità sulla maturità: la terza prova sarà abolita e verrà inserito il test Invalsi da svolgere il quinto anno. Tranquilli, però: la prova Invalsi non sarà parte dell'esame e il voto non influirà sul punteggio finale.

La partecipazione all'Invalsi non costituirà un requisito per l'ammissione, questa norma è stata infatti rimandata alla maturità 2020. I commissari esterni rimangono: saranno tre, più il presidente.

Il Nuovo Esame di Maturità 2019

Prove e voto (in centesimi) del nuovo esame di maturità:
- Prima prova scritta nazionale di italiano (voto massimo 20 punti)
- Seconda prova scritta nazionale di indirizzo (voto massimo 20 punti)
- Colloquio orale (voto massimo 20 punti)
- Credito Scolastico (punteggio massimo 40 punti)
- Commissione mista: tre membri interni e tre esterni più il presidente

Come funziona l'ammissione alla maturità 2019

Per essere ammessi all'esame bisogna:

- Avere la sufficienza in tutte le materie (o gruppo di materie valutate con l’attribuzione di un unico voto). Tuttavia, il consiglio di classe può deliberare, con adeguata motivazione, l'ammissione all'esame conclusivo del secondo ciclo anche di chi riporta una insufficienza.
- Avere la sufficienza nel voto in condotta.
- Aver frequentato almeno tre quarti dell’orario annuale.

Prova Invalsi e Maturità 2019

La Prova Invalsi verterà su italiano, matematica e inglese. Si svolgerà in un periodo diverso dall'esame (dal 4 al 30 marzo), non costituirà per adesso un requisito per l'ammissione all'esame (dalla maturità 2020 sì) e non avrà un peso nel voto finale: l'esito infatti sarà riportato allegato insieme al diploma.

Alternanza scuola lavoro e Maturità 2019

Altra novità riguarda l'alternanza scuola-lavoro: le attività svolte in questo ambito potrebbero essere oggetto del colloquio orale, che accerterà il conseguimento delle competenze raggiunte, la capacità argomentativa e critica del candidato. Tuttavia, il Miur pubblicherà chiarimenti sulla prova orale con un decreto che uscirà insieme alle materie di seconda prova 2019 entro gennaio. Aver concluso le ore di alternanza non sarà invece requisito di ammissione d'esame, per il momento anche questo sarà rinviato alla maturità 2020, come stabilito dal decreto Milleproroghe approvato a settembre 2018.

Le prove del nuovo esame di Maturità: cosa cambia dal 2019

Se l'abolizione della terza prova è quella più eclatante, sono previste novità anche per le altre prove d'esame.
  • Prima prova Maturità La tipologia A, analisi del testo, comprenderà non più un brano solo, ma due testi di altrettanti autori, di epoche differenti. La tipologia B non chiederà più di svolgere un saggio breve o un articolo di giornale, ma un testo argomentativo riguardante temi di ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. Sì, avete sentito bene: ci sarà anche Filosofia in prima prova. Anche se si punterà in particolare sulla produzione di un testo argomentativo, si introduce la possibilità di strutturare la prova in più parti, al fine di consentire la verifica, in particolare, della comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, e la riflessione critica.
    La tipologia C comprenderà due tracce di tema di attualità, mentre il tema storico sparisce.
  • Seconda prova maturità Le sorprese riguardano anche la seconda prova. Potrà essere in forma scritta, grafica o scritto-grafica, compositivo/esecutiva musicale e coreutica ed avrà per oggetto una o più discipline, differenti a seconda dell’indirizzo. La cosa nuova, quindi, è che le tracce possono essere multidisciplinari.
    Ecco però una novità: negli istituti professionali, una parte della seconda prova potrebbe essere predisposta dalla commissione, tenendo conto delle specificità di questo tipo di scuola.
  • Colloquio orale Il cambiamento più importante per il colloquio orale riguarda la tesina e l'inserimento dell'alternanza scuola-lavoro. Infatti, la prova sarà strutturata in due parti: nella prima si cercherà di superare l’impianto nozionistico attuale e si cercherà di capire le capacità di ragionamento degli studenti (partendo un'analisi di un testo, di un documento, di un progetto). Nella seconda, invece, il candidato potrebbe dover illustrare una relazione che faccia capire le competenze acquisite durante il tirocinio formativo. La tesina (o percorso) potrebbe cambiare dunque volto: potrebbe essere la fine di quegli "argomenti a piacere" con cui si partiva nel vecchio esame di maturità? Per dirlo con sicurezza, dobbiamo aspettare maggiori dettagli dal Miur.
  • Crediti scolastici, punteggi e voto finale di maturità

    Le tre prove, a livello di punteggio, saranno equiparate: 20 punti ciascuna, senza più la preponderanza dell'esame orale sulle altre. I punti lasciati in eredità dalla terza prova saranno totalmente trasferiti nelle mani dei docenti. I 15 crediti previsti, andranno ad arricchire il punteggio attribuito al curriculum degli ultimi tre anni delle superiori. Se prima, dunque, un ragazzo poteva arrivare alla vigilia della maturità con massimo 25 punti ora ci si potrà presentare davanti alla commissione addirittura con 40 punti: 12 per il terzo anno, 13 per il quarto, 15 per il quinto.