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maturità 2022 mascherineIl ministero della Salute, con apposita circolare, ha ratificato la scelta del governo di eliminare l’obbligo di mascherine durante gli Esami di Stato. Una decisione che ha preso in considerazione anche le numerose polemiche nate in questi giorni tra chi, come il Ministro Bianchi, reputava l’uso della mascherina un “atto di rispetto reciproco” e chi lo definiva totalmente inutile e ingestibile, anche a causa del forte caldo di questi giorni.

Per cercare di fare il punto sulla situazione, soprattutto in vista degli Esami di Maturità, al via dal prossimo 22 giugno, abbiamo chiesto il parere della presidente ANP Lazio, Cristina Costarelli, che proprio in questo momento sta facendo i conti, come tanti altri dirigenti scolastici, con le nuove norme.

Stop all’obbligo di mascherine per gli Esami di Maturità: cosa ne pensano i presidi?

Una decisione auspicata da gran parte degli studenti che negli ultimi periodi in classe stavano soffrendo particolarmente il caldo, come ci conferma la presidente ANP Lazio, Cristina Costarelli, nonché preside del Liceo Newton di Roma. “Lo stop dell’obbligo delle mascherine durante gli Esami di Stato viene un po’ da sé, alla luce di tutte le misure di allentamento”. Una regola che si applicherà anche agli Esami di Terza Media, già in corso.

Restano perplessità rispetto alle situazioni di studenti (o commissari) immunodepressi o fragili: “E’ la prima preoccupazione che è venuta fuori all’indomani della decisione della decadenza dell’obbligo delle mascherine" - sottolinea la preside.Non abbiamo alcuna indicazione: tutte le accortezze per queste tipologie di persone sono decadute da inizio maggio.

Possono solo proteggere se stessi, indossando una mascherina FFP2, ma a livello di sistema non siamo tenuti a mettere in atto alcuna azione precauzionale”.

Distanziamento obbligatorio agli Esami? Ecco le possibili soluzioni

Al momento il termine dell’obbligo delle mascherine non porta con sé una rimodulazione per ciò che concerne il distanziamento. “Ma se si dovesse reintrodurre si riaprono una serie di problemi che le scuole non possono risolvere” - sottolinea Costarelli. “Anche per gli stessi Esami di Stato, se dovessimo mettere gli alunni a un metro di distanza dovremmo sicuramente dividere le commissioni in quattro, cinque aule, e questo di certo renderebbe difficile la loro distribuzione”. La soluzione dei corridoi per la presidente è impraticabile: “Abbiamo corridoi scolastici molto stretti, senza aerazione, quindi sono una scelta a cui pensare con attenzione”, soprattutto in previsione del caldo afoso che colpirà l’Italia proprio in concomitanza con le prove di Maturità. "La strada - secondo Costarelli - potrebbe essere quella di dividere gli studenti in più aule, con presenza di almeno due, tre docenti in ciascuna aula per la sorveglianza”.

Studenti positivi agli esami, cosa accade?

Le regole attualmente in vigore non contemplano più le misure per i “contatti stretti”, quindi - spiega Costarelli - “nel caso uno studente risultasse positivo dopo la Prima Prova, non potrà svolgere il secondo scritto che verrà rinviato alla sessione suppletiva già definita per il 6 luglio”. Per tutti gli altri, invece, a meno che non vi siano diverse disposizioni sanitarie, non succederà nulla: “Continueranno a frequentare e a svolgere le prove, sorvegliando il proprio stato di salute. A livello di indicazioni sanitarie per gli esami non abbiamo alcuna informazione da questo punto di vista”.

Commissari positivi: come si procede?

Se invece un membro della commissione dovesse risultare positivo, l’ordinanza ministeriale ha già previsto un protocollo da attuare in tutte le scuole. “In caso di positività nella giornata degli scritti - spiega Costarelli - vengono utilizzati altri docenti come sorveglianza. In caso di attività della commissione, invece, i docenti positivi svolgeranno la propria mansione di commissari a distanza, cioè in collegamento, ammesso che siano nelle condizioni di salute per farlo, altrimenti verranno sostituiti.”

La commissione può decidere di rendere obbligatoria la mascherina?

E se la commissione decidesse di imporre l’uso della mascherina durante le prove d'esame? La risposta di Costarelli non lascia a fraintendimenti: La commissione non ha competenza nel rendere obbligatorio qualcosa che non lo è secondo normativa nazionale. Qualora lo facesse sarebbe illegittimo e sia studenti che commissari non sarebbero tenuti a rispettare la decisione, anzi dovrebbero contestarla rivolgendosi agli uffici ispettivi degli uffici scolastici”.