L’esame di maturità 2021 è alle porte. Centinaia di migliaia di studenti affronteranno una delle tappe più importanti della loro vita, portandone nel cuore per sempre il ricordo, nel bene e, speriamo in pochissimi casi, nel male; magari anche accompagnati, così come le ultime generazioni, dalle note e parole dell’intramontabile canzone dal titolo “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti. Ma... bando alle ciance: concentriamoci sui requisiti per accedere al maxi colloquio. Occhio al numero di insufficienze.
La normativa, nello specifico il decreto legislativo n. 62/2017, prevede siano ammessi all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione gli studenti in possesso dei requisiti qui sotto:
frequenza per almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, ferme restando le deroghe stabilite dal collegio docenti relative ad assenze documentate e continuative, a condizione che le stesse (assenze) non pregiudichino, secondo il consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli interessati;
partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alle prove nazionali Invalsi;
svolgimento dell’attività di alternanza scuola-lavoro [PCTO: percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento] secondo quanto previsto dall’indirizzo di studio nel secondo biennio e nell’ultimo anno di corso [210 ore negli istituti professionali; 150 ore nei tecnici; 90 ore nei licei];
votazione non inferiore ai sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Nel caso di votazione inferiore a sei decimi in una disciplina o in un gruppo di discipline, il consiglio di classe può deliberare, con adeguata motivazione, l’ammissione all’esame.
I requisiti di ammissione all’esame di Stato 2021: cosa rischia chi ha insufficienze
L'emergenza sanitaria ha tuttavia cambiato le carte in tavola. Causa Pandemia cominciata da pochi mesi, l’anno scorso il Governo aveva previsto l’ammissione per tutti. Quest’anno, invece, i consigli di classe si riapproprieranno del potere previsto dalla Legge, e cioè ammettere o non ammettere gli studenti interni all’esame finale.
I requisiti saranno diversi da quelli elencati per l'esame "tradizionale" e si potrà ammettere anche chi avrà insufficienze. Ecco quali sono:
la frequenza di almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato. È possibile anche aver frequentato meno ore di quanto previsto, ma solo se le motivazioni che portano lo studente ad avere fatto un numero eccessivo di assenze, rientrano tra le possibilità di deroga stabilite dal Collegio docenti. Tra tutte, quelle documentate e continuative riferite a situazioni legate all’attuale emergenza epidemiologica. In ogni caso è possibile chiedere al proprio docente di fiducia, o in alternativa [più complicato] visitare il sito web della scuola di appartenenza, alla sezione Istituto - PTOF 2019-22, quindi allegati Criteri di valutazione, di deroga assenze.
avere una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina e voto di comportamento non inferiore a sei decimi; è tuttavia prevista la possibilità di ammettere, con provvedimento motivato, nel caso di una insufficienza in una sola disciplina. Quindi, se si hanno due o tre insufficienze, purtroppo non è possibile sostenere l’esame finale.
Non saranno tuttavia requisito di ammissione la partecipazione alle prove INVALSI e lo svolgimento delle attività di PCTO [percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento].
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