
Da circa una settimana gli studenti al quinto anno stanno ritornando tra i banchi di scuola per sostenere il colloquio orale previsto nell’esame di Stato. Ieri in una scuola di Calpusterlengo (Lodi) uno studente si è presentato al colloquio con una pistola e ha intimato la commissione d’esame di promuoverlo. La pistola, scarica, vecchia e recuperata dal ragazzo nella cantina del nonno, è stata prontamente afferrata dalla professoressa di chimica. Ecco cosa successo.
Guarda anche
- Cosa è mancato di più agli studenti nel lockdown? La tua storia nel video che lo racconta
- Bonus mobilità: come comprare la bicicletta a metà prezzo o quasi
- Arriva il libro che racconta la vita di chi ha lottato per la libertà e la diversità
Maturità 2020: estrae la pistola alla maturità e intima alla commissione
“Dovete promuovermi” ha minacciato così i prof con in mano una pistola scarica e vecchia. Secondo la ricostruzione dei fatti riportata sulle diverse testate italiane, ieri intorno alle 13 lo studente si sarebbe recato presso la sua scuola, l’Istituto superiore Cesaris di Casalpusterlengo (Lodi), per sostenere l’unica prova di maturità prevista quest’anno, il colloquio orale. Una volta accomodato non rispondeva alle domande che gli venivano poste e ha estratto la pistola per intimare la commissione. Secondo i primi accertamenti pubblicati la pistola, vecchia e scarica, sarebbe stata recuperata dal giovane nella cantina del nonno. Ad avvicinarsi al ragazzo per tranquillizzarlo e disarmarlo è stata una sua insegnante di chimica. A bloccarlo, invece, sono stati gli agenti di polizia locale, i carabinieri della compagnia di Codogno, raggiunti dal sindaco della cittadina, Elia Delmiglio. Il ragazzo, negli anni tranquillo e pacifico, è stato calmato dall’equipaggio di un’ambulanza e portato in ospedale per accertamenti sulla salute mentale. La scuola, invece, è stata evacuata e chiusa temporaneamente per poi riaprire per le altre commissioni d’esame. La ricostruzione è ancora in via di sviluppo dagli investigatori ma secondo molti il ragazzo avrebbe sofferto il lockdown e la conseguente didattica a distanza. Questo lo avrebbe portato a compire tale gesto ma non avrebbe fatto male a nessuno poiché l’arma era scarica.Paolo Ferrara