
Meno 30 giorni all’inizio della maturità. Da quest'anno l'esame sarà interamente rivisto e anche la prova orale subirà cambiamenti. Il punteggio del colloquio è stato rimodulato da trenta a venti punti.
L'orale sarà di natura pluridisciplinare valorizzando i nuclei più importanti delle singole materie e dovrà accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale dello studente.
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Struttura dell'orale maturità 2019
A tal fine, la commissione propone al candidato di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera.Il candidato esporrà mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza svolta relativamente ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Il colloquio dovrà accertare anche le conoscenze e competenze maturate dal candidato nell’ambito delle attività relative a Cittadinanza e Costituzione.
Ogni commissione preparerà un numero di buste pari al numero dei candidati, più due. Ciascuno studente potrà dunque sempre scegliere tra un terna di buste.
Il colloquio si svilupperà in quattro momenti:
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1) l’avvio dai materiali e la successiva trattazione di carattere pluridisciplinare;
2) l’esposizione, attraverso una breve relazione e/o elaborato multimediale, dell’esperienza svolta relativamente ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento;
3) l’accertamento delle conoscenze e competenze maturate nell’ambito delle attività relative a “Cittadinanza e Costituzione”;
4) la discussione delle prove scritte.
Materiali per il colloquio orale maturità 2019: possibili argomenti non affrontati in classe?
Il colloquio viene avviato con l’analisi e il commento del materiale che la commissione propone al candidato (le famose buste di maturità), per poi svilupparsi in una più ampia e distesa trattazione di carattere pluridisciplinare.Il documento del 15 maggio, redatto da ogni consiglio di classe, assume, pertanto, notevole importanza: dovrà illustrare in modo dettagliato il percorso formativo svolto dagli studenti, i progetti e le esperienze a cui hanno partecipato nel corso degli anni scolastici, per orientare il lavoro della commissione.
Come chiarisce la nota Miur del 6 maggio: "E’ opportuno che la commissione, in sede di riunione preliminare, individui i criteri alla base della scelta e la tipologia dei materiali da proporre ai candidati
Si ritiene che tra tali criteri possano essere inseriti:
-la coerenza con gli obiettivi del PECUP;
-la coerenza con il percorso didattico effettivamente svolto (documento del consiglio di classe);
-la possibilità di trarre spunti per un colloquio pluridisciplinare"
Il criterio della scelta dei materiali contenuti, quindi, è quello di rispettare ciò che si è fatto in classe.
C'è però un'osservazione da fare: è comunque la commissione d'esame a decidere sul materiale da proporre nelle buste di maturità: il documento di classe può quindi solo indirizzare le scelte. Il Miur scrive infatti: "Fermo restando il carattere informativo ed orientativo del documento [del 15 maggio], è bene ricordare che la competenza nella scelta dei materiali per il colloquio è normativamente affidata in via esclusiva alla commissione d’esame. Il consiglio di classe, perciò, descriverà il percorso formativo e didattico che potrà orientare il lavoro della commissione, ma non potrà sostituirsi alla commissione stessa nell’indicare i materiali da utilizzare per lo spunto iniziale del colloquio".
Quali sono i materiali nelle buste maturità 2019?
Nel dettaglio, i materiali contenuti nelle buste di maturità possono essere:
- testi (es. brani in poesia o in prosa, in lingua italiana o straniera);
- documenti (es. spunti tratti da giornali o riviste, foto di beni artistici e monumenti, riproduzioni di opere d’arte, ma anche grafici, tabelle con dati significativi, etc.);
- esperienze e progetti (es.: spunti tratti anche dal documento del consiglio di classe);
- problemi (es.: situazioni problematiche legate alla specificità dell’indirizzo, semplici casi pratici e professionali).
Secondo il Miur, all'interno delle buste non devono esserci domande, serie di domande, argomenti, riferimenti a discipline e i docenti, commissari di maturità, dovranno essere bravi ad ispirare un discorso multidisciplinare tra le singole materie senza porre quesiti specifici. Ma andranno toccate tutte le discipline?
Anche qui il Miur fa chiarezza: "E’ chiaro, altresì - spiega la nota del 6 maggio - che non tutte le aree disciplinari potranno trovare una stretta attinenza al materiale proposto, per cui i commissari di tutte le discipline si inseriranno progressivamente nello svolgimento del colloquio al fine di verificare le competenze acquisite in tutti gli ambiti disciplinari".
I materiali delle buste già scelte dai candidati non potranno essere riproposti in successivi colloqui.