
Non tutti riescono a ottenere il massimo punteggio agli scritti della maturità, ma anche in caso di difficoltà, ci sono ancora opportunità per migliorare il proprio risultato finale. Ecco come funziona il sistema di valutazione e cosa fare se si è andati male agli scritti.
Voto maturità, come funziona?
Il voto finale della maturità è composto dalla somma del credito scolastico, della media dei voti degli scritti e del voto del colloquio orale. Gli studenti possono ottenere fino a 40 punti negli scritti e un massimo di 20 punti all'orale, con la sufficienza fissata a 12 punti. Anche se il massimo punteggio agli scritti è 40, la maggior parte degli studenti ottiene un punteggio intorno a 24, quindi non bisogna scoraggiarsi se il risultato non è eccellente. Infine, il voto di maturità è il risultato della somma di tutti questi componenti, quindi ci sono diverse opportunità per migliorare.
Cosa succede se vai male alle prove scritte
Se le prove scritte non sono andate bene, non significa necessariamente la bocciatura. Anche con una prestazione inferiore alla sufficienza negli scritti, si può ancora essere ammessi all'esame orale. Durante l'orale, è possibile recuperare i punti necessari per ottenere la promozione. Inoltre, se anche tutte le componenti del voto di maturità fossero al minimo, si può comunque raggiungere un totale di 62 punti, che è sufficiente per essere promossi. In definitiva, gli scritti non determinano da soli il risultato finale e c'è sempre la possibilità di migliorare la propria situazione all'orale, impressionando i commissari esterni e recuperando punti preziosi.