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Maturità 2024, cosa si deve pagare? articolo

La distanza che separa gli studenti dall’esame di Stato si accorcia sempre di più, ma oltre a prepararsi sulle discipline protagoniste della Maturità 2024, i ragazzi devono anche svolgere qualche piccola pratica burocratica.

Per essere ammessi alla Maturità, infatti, non basta solo studiare duramente nei mesi che rimangono e impegnarsi in classe, ma è necessario anche versare una tassa erariale e, in alcuni casi, anche un contributo.

Vediamo con precisione di cosa si tratta.

 

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La Maturità 2024

Alle ore 8:30 del 19 giugno, la Maturità 2024 avrà inizio. La prima prova che gli studenti dovranno svolgere sarà quella di Italiano, seguita da quella incentrata sulle materie caratterizzanti il proprio indirizzo di studio, che si svolgerà il giorno successivo. Infine, sarà la volta del colloquio orale, durante il quale i candidati dovranno dimostrare alla commissione d’esame di aver assimilato correttamente quanto insegnato loro nell’ultimo anno di scuola superiore. Manca ancora qualche mese, ma con l’approssimarsi dell’esame di Stato 2024 i maturandi vogliono vederci chiaro e capire subito cosa viene richiesto loro di fare, non solo dal punto di vista scolastico, ma anche da quello più burocratico e tecnico.

 

La tasse erariale

Tra lo studio e la preparazione delle prove, i maturandi non devono assolutamente dimenticare di pagare la tassa d’esame, che è obbligatoria per poter sostenere la Maturità. Al momento dell’iscrizione all’esame di Stato ai candidati è richiesto il pagamento di una tassa erariale, che andrà versata direttamente alla segreteria scolastica. Per i candidati esterni il pagamento della tassa erariale deve essere effettuato al momento della presentazione della domanda di partecipazione all’esame di Stato. L’importo della tassa d’esame è di 12,09 euro.

 

I contributi

Gli istituti scolastici possono richiedere anche il versamento di un contributo, che però, a differenza della tassa erariale, è facoltativo e non necessario ai fini dell’ammissione agli esami di Stato. L’importo del contributo volontario viene deliberato dal consiglio d’istituto di ogni singola istituzione scolastica, ma deve essere stabilito sulla base delle spese effettivamente sostenute dalla scuola. Nel caso in cui gli studenti debbano sostenere gli esami con prove pratiche di laboratorio il pagamento è obbligatorio. Per i candidati esterni valgono le stesse regole previste per quelli interni. A loro il versamento del contributo volontario è richiesto successivamente alla definizione della sede di esame da parte dell’Ufficio scolastico regionale. Se le prove non dovessero effettivamente essere svolte in laboratorio, il contributo può essere restituito allo studente.