Maturità 2021, educazione civica sarà chiesta all’orale?

Il Ministero dell'Istruzione ha da poco diffuso le prime notizie riguardanti la Maturità 2021, fissando la data di inizio a mercoledì 16 giugno 2021, giorno in cui si svolgerà la prima prova scritta, seguita dalla seconda prova scritta che avrà luogo giovedì 17 giugno 2021.

Dopo le due prove scritte, gli orali prenderanno avvio da lunedì 21 giugno 2021 secondo un calendario che vedrà un massimo di cinque candidati al giorno.

Guarda anche:

• Maturità 2021, tornerà il maxi orale o ci saranno le prove scritte?
• Maturità 2021 le date ufficiali: si parte il 16 giugno
• Come sarà la Maturità 2021?
• Ritorno a scuola, si parte con l'educazione civica: ecco cosa si studierà da settembre

Maturità 2021, prova orale: il ritorno dell’Educazione Civica

Come si svolgerà l’esame orale di Maturità 2021? L’ultima prova che tradizionalmente costituisce l’Esame di Stato 2021, quella orale, sembra che nella struttura ricalcherà quella della scorsa Maturità 2020.
Il colloquio durerà infatti tra i 50 e i 60 minuti complessivi e non sarà vincolato al temuto sistema delle buste. Come lo scorso anno infatti si tratterà di un colloquio multidisciplinare che comprenderà i programmi svolti nell’ultimo anno in tutte le materie oggetto di esame, a partire da uno spunto offerto dalla commissione. Dopo aver spiegato la propria esperienza di alternanza scuola-lavoro, il candidato dovrà inoltre rispondere ad una o più domande di Educazione Civica, la cosiddetta Cittadinanza e Costituzione, per verificare l’acquisizione di conoscenze e competenze nell’ambito ella materia. L’educazione civica sarà dunque parte integrante dell’Esame di Stato 2021, come è accaduto già anche nella scorsa Maturità 2020. A ribadirlo è infatti una Faq del Ministero dell’Istruzione, citata anche da Orizzonte scuola, che conferma la presenza dell’Educazione Civica fra le materie dell’Esame di Stato 2021: “L’insegnamento dell’educazione civica è, di per sé, trasversale e gli argomenti trattati, con riferimento alle singole discipline, risultano inclusi nel documento del 15 maggio, sul quale si basa il colloquio; pertanto, non ci sarà un commissario (interno o esterno) specifico. Indicazioni più dettagliate saranno comunque fornite con il Decreto materie, che disciplina annualmente proprio le modalità organizzative del colloquio”.