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Maturità 2021 Alessandro Manzoni vita e opere
Rai

La Maturità 2021 è definitivamente alle porte, a dividerci dall’inizio dei colloqui orali, fissati a partire dal 16 giugno, sono ormai una manciata di giorni. Ovviamente quest’anno l’elemento centrale dell’esame di Stato è il colloquio orale, l’unica prova rimasta dopo la semplificazione applicata anche quest’anno alla Maturità dal Ministero dell’Istruzione.

E’ dunque fondamentale fare buona impressione sia i tuoi prof, sia con il presidente di commissione. Le lacune vanno colmate ed è necessario presentarsi al meglio, sfoggiando la propria parlantina e preparazione in tutte le materie, italiano compresa. Infatti per il momento dedicato a questa disciplina, la commissione presenterà al maturando un un testo, già studiato durante l’anno, di cui lo studente dovrà fare l’analisi del testo. Ecco che quindi noi di Skuola.net abbimao stilato un breve compendio sulla vita e sulle opere fondamentali di Alessandro Manzoni, uno degli autori che la commissione potrebbe scegliere!

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Alessandro Manzoni: uno dei padri della lingua italiana

Manzoni nacque il 7 marzo 1785, a Milano, dal Conte Pietro e da Giulia Beccaria, figlia del celebre filosofo Cesare Beccaria, autore del trattato Dei delitti e delle pene, uno dei principali animatori dell'illuminismo lombardo. Passato dalle tendenze neoclassiciste a quelle tipicamente romantiche, Manzoni, è uno degli autori più studiati dai giovani studenti delle superiori. Infatti, con le tre edizioni dei Promessi Sposi segna una svolta nel panorama narrativo italiano, soprattutto per quel che riguarda la questione della lingua, aiutando l’italiano a trovare la sua strada. Tuttavia non è di certo l'unica opera che si deve ricordare.

I Promessi Sposi

L'opera più completa, matura e famosa di Manzoni è, senza dubbio, il romanzo I Promessi Sposi, scritto in una prima versione, che vedeva come titolo provvisorio Fermo e Lucia, tra il 1821 e il 1823. Viene poi profondamente modificato dal punto di vista della narrazione e "alleggerito", grazie all’eliminazione di molti tratti storici, e quindi nuovamente pubblicato nel 1827. Infine, nel 1840, è ancora rivisto dall’autore, questa volta solo nella forma linguistica: infatti Manzoni è alla ricerca di una lingua accessibile agli italiani, che al tempo erano un popolo non unito e quindi di varia origine e cultura, proprio per questo il poeta decise di scegliere come modello il fiorentino parlato dai contemporanei.

Il conte di Carmagnola

E' in versi endecasillabi, mentre il soggetto trae ispirazione da vari testi, il più importante dei quali è l'ottavo volume della monumentale Histoire des républiques italiennes du moyen âge di Sismondi. La trama dell’opera è storica, tuttavia l'interesse dello scrittore è concentrato sui problemi morali trattavi al suo interno. Inoltre, proprio tramite la narrazione di questi episodi Manzoni mostra la propria riprovazione per le guerre fratricide che contrappongono Italiani ad Italiani, in questo caso Veneziani contro Milanesi, auspicando l'unità nazionale e la fraternità fra i popoli.

Adelchi

L’opera in questione è una tragedia tipica della poetica manzoniana che mette in scena la caduta del regno longobardo in Italia ad opera dei Franchi nell'ottavo secolo. Il significato profondo della figura di Adelchi e del suo dialogo con il padre è importante e allo stesso tempo innovativo: Manzoni si prende infatti questa parte dell’opera per riflettere sul fatto che i longobardi, prima di essere stati sconfitti da Carlo e dai Franchi, si erano dovuti imporre su altre popolazioni. Quindi sottolinea con maestria la ciclicità della storia, e in che modo da ciò ne consegue un miglioramento sul piano morale del personaggio di Adelchi. In quest'opera Manzoni inizia a sviluppare il tema della Divina Provvidenza che sarà poi fulcro imprescindibile de I promessi sposi.

Il Cinque Maggio

Il 17 luglio 1821 Manzoni, leggendo il numero della Gazzetta di Milano venne a conoscenza della morte di Napoleone Bonaparte, avvenuta il 5 maggio dello stesso anno durante il suo esilio all'isola di Sant'Elena. Il poeta aveva già incontrato il grande condottiero all'età di quindici anni, al teatro della Scala, dove rimase colpito dal suo sguardo penetrante e dal magnetismo emanato dalla sua persona. E proprio quell’incontro fu la miccia che mise in moto questa serie di ricordi che turbarono improvvisamente il poeta. Manzoni si immerse quindi in uno stato di profonda meditazione storica ed etica, amplificata dalla notizia della conversione di Napoleone al cattolicesimo avvenuta poco prima dei suoi ultimi respiri. Quindi, profondamente commosso dalla morte cristiana dell'imperatore e, preso quasi da un impeto nostalgico e napoleonico, compose di getto il primo abbozzo di quello che sarà Il cinque maggio. E in soli tre giorni, dimostrando una rapidità estranea al suo temperamento riflessivo, e celebrando così l'artefice del trapasso da un’epoca storica a un'altra, finì l'intero componimento.

Marzo 1821

Questa opera era volta a celebrare la presunta invasione del Lombardo-Veneto da parte delle truppe sardo-piemontesi dopo l'abdicazione di Vittorio Emanuele I. Il componimento lirico, composto tra il 15 e il 17 marzo, rispetto alle odi scritte in precedenza, rivela una maggior compattezza strutturale e sicurezza sia nel tono del linguaggio, sia nel trattare gli stati d'animo dei patrioti italiani.

Guarda il video con i 10 consigli per scrivere correttamente l'elaborato di Maturità 2021: