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In questo appunto di matematica si tratta un particolare tipo di curva, l’iperbole equilatera, definendone equazione e caratteristiche e la funzione omografica. Iperbole equilatera e funzione omografica articolo

Indice

  1. L’iperbole
  2. L’iperbole equilatera
  3. Iperbole equilatera riferita ai propri asintoti
  4. Funzione omografica

L’iperbole

Si definisce iperbole il luogo geometrico dei punti del piano per cui è costante la differenza delle distanze da due punti fissi,

[math]
F_1
[/math]

ed

[math]
F_2
[/math]

, detti fuochi.
Supposto che tali punti si trovino sull’asse delle ascisse, x, avremo che:

[math]
F_1 = (-c;0)
[/math]

[math]
F_2 = (+c;0)
[/math]

ossia

[math]
F_1F_2 = 2c
[/math]

chiamata distanza focale.
Considerato il punto generico P = (x;y) del piano cartesiano, per definizione si ha che

[math]
PF_1 – PF_2 = 2a
[/math]

dove a è una costante.
Dalla precedente espressione, con opportuni calcoli ed imponendo

[math]
c^2 - a^2 = b^2
[/math]

si ottiene l’equazione canonica o normale dell’iperbole avente i fuochi sull’asse x:

[math]
\frac{x^2}{a^2} - \frac{y^2}{b^2} = 1.
[/math]

Il valore di a prende il nome di semiasse trasverso (quindi 2a viene detto asse trasverso),
ed i punti

[math]
A_1 = (-a;0)
[/math]

e

[math]
A_2 = (a;0)
[/math]

sono chiamati vertici dell’iperbole.
Il valore di b viene chiamato semiasse non trasverso (2b è l’asse non trasverso).
In modo del tutto analogo, se i fuochi si trovano sull’asse delle ordinate, y, avremo che:

[math]
F_1 = (0;-c)
[/math]

[math]
F_2 = (0;+c)
[/math]

[math]
|PF_1 – PF_2| = 2b
[/math]

avendo indicato con b la costante.
Tramite opportuni calcoli ed imponendo

[math]
c^2 – b^2 = a^2
[/math]

otteniamo l’analoga equazione canonica dell’iperbole con i fuochi sull’asse y:

[math]
\frac{x^2}{a^2} - \frac{y^2}{b^2} = -1.
[/math]

Dall’equazione dell’iperbole si deducono alcune sue proprietà.
L’iperbole è simmetrica rispetto agli assi coordinati che si definiscono assi dell’iperbole.
L’iperbole è simmetrica rispetto all’origine degli assi che viene chiamata centro dell’iperbole.

L’iperbole equilatera

Si chiama iperbole equilatera una qualsiasi iperbole i cui semiassi trasverso e non trasverso hanno la stessa misura: a = b.
Consideriamo un'iperbole equilatera riferita ai propri assi, avente per esempio i fuochi appartenenti all’asse delle ascisse:

[math]
F_1 = (-c; 0)
[/math]

[math]
F_2 = (+c; 0)
[/math]

Visto che in questo caso in virtù della definizione a = b, la sua equazione sarà

[math]
\frac{x^2}{a^2} - \frac{y^2}{a^2} = 1
[/math]

ossia

[math]
x^2 - y^2= a^2.
[/math]

Iperbole equilatera riferita ai propri assi

Dal momento che la semidistanza focale si calcola come

[math]
c = \sqrt{a^2 + b^2}
[/math]

in questo caso risulta

[math]
c = \sqrt{2a^2} = a \sqrt{2}
[/math]

indipendentemente dal fatto che i vertici siano disposti orizzontalmente o verticalmente.
L’eccentricità dell’iperbole equilatera, in base a quanto scritto sopra, è la seguente:

[math]
e = c/a = \sqrt{2}.
[/math]

Le equazioni degli asintoti degli asintoti dell’iperbole equilatera si ricavano dalle equazioni di una iperbole generica:

[math]
y = \pm (\frac{b}{a})x,
[/math]

nel caso dell’iperbole equilatera abbiamo

[math]
y = \pm x
[/math]

poiché a = b.
Gli asintoti coincidono dunque con le bisettrici dei quadranti, e sono per questo tra loro ortogonali.

Nel caso in cui l'iperbole equilatera sia traslata, risulteranno traslati anche gli asintoti e quindi la loro perpendicolarità sarà mantenuta.

Iperbole equilatera riferita ai propri asintoti

In base a quanto asserito precedentemente, gli asintoti di un'iperbole equilatera sono ortogonali, proprio come gli assi coordinati.
Viene allora naturale domandarsi come si modificherebbe l'equazione dell'iperbole qualora, operando una rotazione di 45° in senso orario o antiorario, si portassero gli asintoti dell'iperbole a coincidere con gli assi cartesiani x ed y.
In base al fatto che l'iperbole è equilatera, la distanza focale è data da

[math]
2c = 2a \sqrt{2}
[/math]

ciò significa che ciascuno dei fuochi, che adesso si vengono a trovare su una delle bisettrici dei quadranti (ad esempio su quella del primo e del terzo), disterà dall'origine

[math]
c = a \sqrt{2}.
[/math]

I fuochi avranno dunque coordinate

[math]
F_1 = (-a, a)
[/math]

[math]
F_2= (a, a).
[/math]

Possiamo ora procedere come al solito in base alla definizione per ricavare l'equazione dell’iperbole:

[math]
|PF_1 - PF_2| = 2a
[/math]

elevando al quadrato si ottiene che:

[math]
(PF_1 - PF_2)^2 = 4 a^2
[/math]

[math]
\big(\sqrt{(x+a)^2+(y+a)^2} - \sqrt{(x-a)^2 + (y-a)^2}\big)^2 = 4 a^2
[/math]

Svolgendo i calcoli otteniamo la seguente espressione

[math]
[x^2 + a^2 + 2ax + y^2 + a^2 + 2ay + x^2 + a^2 - 2ax + y^2 + a^2 - 2ay - 4a^2 ] =
[/math]

[math]
= [2 \sqrt{[(x+a)^2 + (y+a)^2][(x-a)^2 + (y-a)^2]}]
[/math]

ossia

[math]
[2x^2 + 2y^2 = 2\sqrt{[(x+a)^2 + (y+a)^2][(x-a)^2 + (y-a)^2]}]
[/math]

Da cui, dividendo per due entrambi i membri ed elevando nuovamente al quadrato per eliminare la radice quadrata, si ha che:

[math]
[(x^2 + y^2)^2 = [(x^2 + 2a^2 + y^2) + (2ax + 2ay)][(x^2 + 2a^2 + y^2) - (2ax + 2ay)]]
[/math]

[math]
[x^4 + y^4 + 2(x^2)(y^2) = (x^2 + 2a^2 + y^2)^2 - (2ax + 2ay)^2]
[/math]

[math]
[x^4 + y^4 + 2(x^2)(y^2) = x^4 + 4a^4 + y^4 + 4(a^2)(x^2) + 4(a^2)(y^2) + 2(x^2)(y^2) – 4(a^2)(x^2) – 4(a^2)(y^2) – 8(a^2)(xy)]
[/math]

[math]
8a^2xy=4a^4
[/math]

[math]
xy = \frac{a^2}{2}
[/math]

ossia concludiamo

[math]
xy = k.
[/math]

L'ultima equazione essendo stata ottenuta indicando con k il numero positivo

[math]
\frac{a^2}{2}.
[/math]

L'equazione ottenuta, xy = k, è quella ricercata dell'iperbole equilatera riferita ai propri asintoti.
Si noti che qualora avessimo scelto di posizionare i fuochi sull'altra bisettrice dei quadranti (bisettrice del secondo e del quarto quadrante), ovvero se avessimo effettuato una rotazione di 45° nel senso opposto, avremmo ottenuto la medesima equazione, ma con

[math]
k = - \frac{a^2}{2}.
[/math]

Come si vede dai grafici riportati, l'iperbole equilatera riferita ai propri asintoti è una funzione monotona definita su tutto l’insieme dei numeri reali escluso il punto x = 0.

Iperbole equilatera ruotata di 45 gradi

Funzione omografica

Considerata un iperbole equilatera che ha gli asintoti paralleli agli assi cartesiani, definiamo funzione omografica una funzione di equazione:

[math]
y = \frac{ax + b}{cx + d}
[/math]

nella quale i coefficienti a, b, c e d sono numeri reali, in cui c deve essere diverso da zero, poiché in caso contrario l’espressione dell’omografica si ridurrebbe all’equazione di una semplice retta.
Tale funzione ha asintoto verticale

[math]
x = -\frac{d}{c}
[/math]

ed asintoto orizzontale

[math]
y = \frac{a}{c}.
[/math]

Le coordinate del centro di simmetria sono:

[math]
C = \big(-\frac{d}{c}; \frac{a}{c}\big).
[/math]

Vogliamo adesso mostrare che una funzione omografica consiste in un'iperbole equilatera riferita ai propri asintoti traslata in modo tale che il suo centro sia il punto

[math]
O'\big(-\frac{d}{c}, \frac{a}{c}\big)
[/math]

Precedentemente indicato con C, centro di simmetria.
Per fare ciò ci limiteremo a prendere l'equazione della funzione omografica come da definizione ed a traslarla in direzione inversa, mostrando che otteniamo così un'equazione del tipo

[math]
XY=k.
[/math]

Siano

[math]
X = x + \frac{d}{c}
[/math]

[math]
Y = y - \frac{a}{c}
[/math]

Sostituendo i valori di X ed y nell’espressione della funzione omografica, otteniamo:

[math]
Y + \frac{a}{c} = \frac{a \big(X - \frac{d}{c}\big) + b}{c\big(X - \frac{d}{c}\big) + d}
[/math]

e dunque, svolgendo i calcoli,

[math]
Y = \frac{aX - \frac{ad}{c} + b}{cX – d + d} - \frac{a}{c}
[/math]

da cui otteniamo

[math]
Y = \frac{aX - \frac{ad}{c} + b}{cX} - \frac{a}{c}
[/math]

quindi

[math]
Y = \frac{aX - \frac{ad}{c} + b - aX}{cX}
[/math]

da cui,

[math]
Y = \frac{-\frac{ad}{c} + b}{cX}
[/math]

ed infine

[math]
XY = -\frac{ad}{c^2} + \frac{b}{c}
[/math]

[math]
XY=k
[/math]

avendo imposto

[math]
k = -\frac{ad}{c^2} + \frac{b}{c}.
[/math]

Iperbole equilatera e funzione omografica articolo

Tale valore di k, grazie alle limitazioni richieste per i parametri a, b, c e d (c diverso da zero), è sensato e non nullo, dunque l'equazione ottenuta è proprio quella di un'iperbole equilatera riferita ai propri asintoti.
Come si può vedere dal grafico e dai calcoli, la funzione omografica è dunque un'iperbole equilatera riferita ai propri asintoti il cui centro di simmetria è stato traslato da O = (0, 0) nel punto

[math]
(O'\big(-\frac{d}{c}, \frac{a}{c}\big)).
[/math]

Come tale iperbole, anch'essa è una funzione, dal momento però che i suoi asintoti sono le rette

[math]
x = -\frac{d}{c}
[/math]

e

[math]
y = \frac{a}{c}
[/math]

la funzione omografica è definita ovunque tranne che in

[math]
x = -\frac{d}{c}
[/math]

ed assume tutti i valori reali tranne

[math]
y = \frac{a}{c}.
[/math]

Iperbole equilatera riferita agli asintoti

per ulteriori approfondimenti sull'iperbole vedi anche qua

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