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Il concetto di limite
Il concetto di limite di funzione nasce al fine di studiare il comportamento delle stesse funzioni in punti in cui esse non sono definite oppure per valori delle x (variabile indipendente) non assegnabili, ma allo stesso tempo facenti parte del campo di esistenza della funzione oggetto di studio. L’operazione del calcolo del limite ci permette di stimare il valore della funzione per quei valori della variabile indipendente che non può essere assegnata nella funzione stessa.
Quando studiamo una funzione, cercando di ricavarne il grafico, è fondamentale stabilire il suo campo di esistenza, ossia l’insieme delle variabili indipendenti assegnabili alla funzione. Se il dominio di una funzione è tutto l’insieme dei numeri reali,
\mathbb{R}
[/math]
Se il campo di esistenza della funzione stessa richiede che alcuni valori della x vengano esclusi, dovrà essere eseguita l’operazione di limite in questi punti (limite destro e limite sinistro) al fini di valutare il comportamento della funzione.
In matematica si utilizzano i limiti per studiare il comportamento delle funzioni.
Per esempio nella funzione
con dominio
Che valore assuma la funzione vicino a 1?
Con il limite si studia il comportamento della funzione non nel punto 1, ma vicino ad esso.
I limiti di funzioni possono essere raggruppati in categorie precise che li classificano in base al valore cui tende la x ed al valore che assume il limite stesso:
- [math]
\lim_{x\to x_0}f(x)=l;
[/math] - [math]
\lim_{x\to x_0}f(x) = \infty;
[/math] - [math]
\lim_{x\to\infty}f(x) = l;
[/math] - [math]
\lim_{x\to \infty}f(x) = \infty,
[/math]
dove
x_0
[/math]
l
[/math]
Limite finito per x tendente ad un valore finito
Consideriamo la funzione:
E' possibile però sostituire alla x valori poco più piccoli e poco più grandi di 2 e vedere come si comporta la funzione:
x & y\\ \hline
1,5 & 2,5\\ \hline
1,6 & 2,8\\ \hline
1,7 & 3,1\\ \hline
1,8 & 3,4\\ \hline
1,9 & 3,7\\ \hline
1,93 & 3,79\\ \hline
1,96 & 3,88\\ \hline
1,99 & 3,97\\ \hline
1,999 & 3,997\\ \hline
2,001 & 4,003\\ \hline
2,02 & 4,06\\ \hline
2,05 & 4,15\\ \hline
2,07 & 4,21\\ \hline
2,1 & 4,3\\ \hline
2,21 & 4,63\\ \hline
2,35 & 5,05\\ \hline
2,4 & 5,2\\ \hline
2,5 & 5,5\\ \hline
\end{array}[/math]
Notiamo che, avvicinandoci a
(si ricordi che
In questo caso si dice che la funzione
La definizione formale risulta
Limite infinito per x tendente ad un valore finito
É il caso in cui
x =1
[/math]
x\to 1^+\\ \hline
\begin{array}{c|c}
1,3 & 3,33\\ \hline
1,1 & 10\\ \hline
1,001 & 1000\\ \hline
1,0001 & 10000
\end{array}\\ \hline
\end{array}\qquad \begin{array}{|c|}
x\to 1^-\\ \hline
\begin{array}{c|c}
0,7 & -3,33\\ \hline
0,9 & -10\\ \hline
0,999 & -1000\\ \hline
0,9999 & -10000
\end{array}\\ \hline
\end{array}[/math]
Nel primo caso,
(si ricordi che
Risolvendo la condizione sulla funzione, otteniamo la soluzione
Limite finito per x tendente ad infinito
E' il caso in cui
Studiamo il comportamento della funzione quando
x\to+\infty\\ \hline
\begin{array}{c|c}
10 & 1,1\\ \hline 100 & 1,01\\ \hline 1000 & 1,001\\ \hline 10000 & 1,0001\\ \hline 100000 & 1,00001
\end{array}\\ \hline
\end{array}\qquad \begin{array}{|c|}
x\to-\infty\\ \hline
\begin{array}{c|c}
-10 & 0,9\\ \hline -100 & 0,99\\ \hline -1000 & 0,999\\ \hline -10000 & 0,9999\\ \hline -100000 & 0,99999
\end{array}\\ \hline
\end{array}[/math]
Quindi al crescere della x, la y si avvicina a 1, e anche al diminuire della x, la y si avvicina a 1.
Ovvero:
Risolvendo la disequazione
Limite infinito per x tendente ad infinito
E' il caso in cui
Risolvendo per il caso in esame

Teoremi sui limiti
Di seguito vengono riportati tre importanti teoremi sui limiti:
- Teorema dell’unicità del limite;
- Teorema della permanenza del segno;
- Teorema del confronto.
Il Teorema dell’unicità del limite afferma che se una funzione
f(x)
[/math]
x_0
[/math]
x_0
[/math]
Il Teorema della permanenza del segno afferma che se per x tendente al numero
x_0
[/math]
f(x)
[/math]
x_0
[/math]
x_0
[/math]
f(x)
[/math]
Il Teorema del confronto afferma che date le funzioni
f(x)
[/math]
g(x)
[/math]
h(x)
[/math]
x_0
[/math]
f(x) \le h(x) \le g(x)
[/math]
e che
\lim_{x\to x_0}f(x)= \lim_{x\to x_0}g(x)= l
[/math]
allora risulta anche
\lim_{x\to x_0}h(x)=l.
[/math]
per ulteriori approfondimenti sulle operazioni con i limiti vedi anche qua
I LIMITI
Il concetto di limite nacque in fisica per definire un intervallo di tempo molto piccolo. Per
calcolare la velocità istantanea, infatti, bisogna considerare intervalli di tempo sempre più
piccoli, arrivando quasi a far coincidere due punti (per
esempio, A con B). In questo caso, Δt tende a 0 senza mai
arrivare però a toccarlo, quindi:
∆s =
lim v
⃗
∆t
Δt→ 0
“0” rappresenta il punto di accumulazione.
In matematica si utilizzano i limiti per studiare il comportamento delle funzioni. Per
1 { }
=R−
D 1
y=
esempio nella funzione con dominio ci si può porre la domanda
(f )
x−1
di come si comporti la funzione nell’intorno del valore 1. Che valore assuma la funzione
vicino a 1?
1
lim Con il limite si studia il comportamento della funzione non nel punto 1, ma
x−1
x→ 1
vicino ad esso.
Facciamo un altro esempio:
2 −8
3 x x+ 4 { } x ≠ 2
=R− La funzione esiste solo per in quanto se
y= D 2
(f )
−2
x 0
x=2, y= x
. É possibile però sostituire alla valori poco più piccoli e poco più grandi
0
di 2 e vedere come si comporta la funzione:
x 1,5 1,6 1,7 1,8 1,9 1,93 1,96 1,99 1,999
y 2,5 2,8 3,1 3,4 3,7 3,79 3,88 3,97 3,997
x 2,5 2,4 2,35 2,21 2,1 2,07 2,05 2,02 2,001
y 5,5 5,2 5,05 4,63 4,3 4,21 4,15 4,06 4,003
x=2 y
Notiamo che, avvicinandoci a , tende a 4. Nell’avvicinarsi a 4, l’intorno
completo di 2 è sempre più piccolo (da 1 a 0,02). La differenza tra la funzione e il valore 4
è sempre minore, così che si può affermare che:
| | {
2 −8
3 x x−4 (x )<k
f
| | ⇒
−4 <ε (x) <
f k
−2
x ( )>−k
f x
| |
2 −8
3 x x−4 +ε
4
−4 è la differenza (distanza tra due punti) tra e 4. In questo modo
−2
x
si ottiene la distanza tra 2 e il suo intorno:
si può chiamare δ
{ | |
2 −8
3 x x−4 −4 < ε ε ε
x−2 ⇒ < <2+
2− x
| | 3 3
2 −8
3 x x−4 −4 >−ε
in questa limitazione si trova la x
x−2
Questi sono i limiti di x. Si può scegliere ε a seconda di quanto ci si vuole avvicinare a
y=4 .
ε =δ =¿ raggio dell’intorno
3
LIMITE FINITO PER x TENDENTE AD UN VALORE FINITO
Non è altro che il caso mostrato nell’esempio precedente. l
Si dice che la funzione f(x), per x tendente a x , ha per limite il numero , e si scrive:
0
( )=l(l ∈
lim f x R) quando in corrispondenza di un arbitrario numero positivo, ε, si può
x → x 0
sempre determinare un intorno completo δ del punto x tale che, per tutti i valori di x che
0
appartengono all’intervallo [a, b] e cadono in δ, escluso eventualmente x , risulti
0
soddisfatta la disequazione.
| |
( )−l ( )<
<
f x ε l−ε< f x l+ ε
ovvero le disequazioni
Scritto in simboli diventa:
| |
( ) ( ) ( ) ( )
∀ ∃ ∀ ⇒
>0 >0 < −δ < < +
ε δ ε : x : x− x δ ε x ε x x δ ε
0 0 0
Quindi:
| | ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
⇒−f ⇒
<δ < < −δ < +
x−x ε ε x−x f ε x ε x< x δ ε
0 0 0 0
LIMITE INFINITO PER x TENDENTE AD UN VALORE FINITO
( )=∞
lim f x
É il caso in cui x → x 0 1 { }
=R−
y= D 1
Torniamo al primissimo esempio: (f )
x−1 x=1
“1” è il punto di accumulazione. Si definisce quindi l’intorno di :
+¿ x 1,3 1,1 1,001 1,0001
x → 1
¿
lim y 3,33 10 1000 10000
¿ x 0,7 0,9 0,997 0,9999
−¿
x→ 1 -
¿
lim y -3,33 -10 -10000
333,33
¿ +
Nel primo caso, 1 , la y assume dei valori sempre maggiori
-
crescendo molto rapidamente. Nel secondo caso, 1 , la y
aumenta in modo analogo ma con valore negativo. Il grafico
corrispondente mostra un’iperbole equilatera che ha come
x=1 y=0
asintoti e . Dal grafico si nota anche che,
−∞
mano mano ci si avvicina a 1 da destra, la y tende a .
Non si può in questo caso determinare l’intorno di questo
∞
valore perchè non è un numero. Ma dire che f(x) tende a
∞ , significa dire che diventa maggiore di un numero molto
x=1
grande (M) preso a piacere nell’intorno della .
Quindi: | |
| |
( )> ( )
∀ ∈ ⇒
> < ( ) >
M 0∃ δ M 0 :∀ x x−x δ M f x M
0
| | ( )> ( )←
∪
( > f x M f x M
f x) M è come dire
Dal grafico si nota anche che in un intorno di 1 esiste una x a cui corrisponde un y. Tale x
si determina:
| | 1 1
1 ⊛ ⊗
∪
> ←
> M M
M da cui x−1 x−1
x−1 (X−1)
1−M 1−Mx+ M
⇒
> >
M 0
⊛ x−1 x−1 1+ M 1
⇒1−Mx+ ⇒ ⇒
¿ >0 <
0 M x x<1+
Poniamo il Numeratore M M
⇒
¿ 0 x> 1
Poniamo il Denominatore /M
1< x< 1+1
L’intorno a destra quindi è: <
1−1/ M x< 1
⊗ L’intorno a sinistra è
< <1+1/ =δ (M )
1−1/ M x< 1∪ 1< x M 1/ M
Quindi:
LIMITE FINITO PER x TENDENTE A INFINITO
( )=l(l ∈
lim f x R)
É il caso in cui x→∞ ¿
x+ 1
Per esempio: { }
( )=R− =¿−∞ [∪ ]0; +∞¿
y= D f 0 ; 0
x
Invece di studiare il comportamento della funzione quando tende a 0, la si studia quando
± ∞
tende a .
x 25 100 1500 10000
lim 1,0000
y 1,04 1,01 1,0006
x →+∞ 1
x -5 -10 -100 -1500
lim y 0,8 0,9 0,99 0,9993
x →−∞
Quindi al crescere della x, la y tende a 1, e anche al
diminuire della x, la y tende a 1.
Ovvero: | |
| |
( ) ( ) ( )
∀ ∃ ∀ ⇒
>0 >0 > −l <ε
ε M ε : x : x M ε f x ±∞
Ora si dimostra se esiste un intorno di :
| | | |
x+1 x+1−x 1 1 1 1
| |
⇒ ⇒ ⇒ ⇒ ∪
−1 < < <ε > > ←
ε ε x x x
| |
x x ε ε ε
x
Verifichiamo: √
| |
1 1 1 1
=0 −0 < < −1
lim → ε → ε → x=±
| |
2 2 ε
2
+1 +1
x x +1
x
x→∞
c’è concordanza, quindi:
√ √
1 1
−1∪ > −1
x← x
ε ε | |
1 1 1 1
2
=+∞ > > <
lim → M → M →(x−1) →
| | M
2 2 2
(x −1) ( x−1) (x−1)
x→ 1 √ √
1 1 1 1
2 2
+1−2 < +1−2 <0 =1± =1
x x → x x− → x 1−1+ ±
M M M M
c’è discordanza, quindi:
√ √
1 1
< <1−
1+ x
M M
LIMITE INFINITO PER x TENDENTE A INFINITO
( )=∞
lim f x
É il caso in cui x→∞ 3
lim x
Per esempio: al crescere della x, il valore della y aumenta molto
x→∞
rapidamente. 2 3
x 10 10 10
lim 3 6 9
y 10 10 10
x →+∞ 3
lim x
Se viceversa si considera il , la y tende a
x →−∞
−∞ .
Fissando un M grande a piacere, si trova N, intorno di M.
Quindi: | |
| |
( ) ( ) ( )
∀ ∀ ⇒
> >0 > >
M 0∃ N M : x : x N M f x M ∪x
( ) > (M )
±∞ x← N M N
Ovvero l’intorno di è:
Verifichiamo: | | √ √
3 3
3 3 3 3
∪ ∪
=∞ =M > ← > ←
lim x → x → x M x M → x M x M
⤷
x→∞ (
N M)
2
(x +4 )¿+
lim ∞ +∞ −∞
sia che si tenda a , sia che si tenda a , y tende
x→∞ +∞
sempre a .
| | ( ) √
2 2 2
(x + > + > +4−M >0 −4
→ 4) M → x 4 M → x → x=± M
c’è concordanza quindi:
√ √
∪
−4 >+ −4
x← M x M