francesco.speciale
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In quest'appunto si troverà un riassunto completo sui metodi di risoluzione delle equazioni di primo e secondo grado, arricchito dallo svolgimento commentato di un esercizio basato sulla geometria. Equazioni di primo e secondo grado: come svolgerle e applicazioni geometriche articolo

Indice

  1. Cosa sono le equazioni e a cosa servono
  2. Come svolgere correttamente le equazioni di primo e secondo grado
  3. Esercizio commentato: calcola il perimetro e l'area del trapezio isoscele sfruttando le equazioni
  4. Dati del problema
  5. Svolgimento

Cosa sono le equazioni e a cosa servono

In matematica, il concetto di uguaglianza è molto importante. Si definisce uguaglianza una quantità formata da due termini legati insieme dal simbolo uguale

[math]=[/math]

. Tale quantità può contenere delle espressioni (qualora siano presenti solo numeri e operazioni) oppure delle equazioni.

La principale differenza tra un'equazione e un'espressione risiede nel ruolo dell'incognita, solitamente indicata con la lettera

[math]x[/math]

. Il fine ultimo di un'equazione è, infatti, quello di scoprirne il valore. Per questo motivo, la soluzione (o radice) di un'equazione presenta la forma

[math]x=n[/math]

.

I valori assumibili da

[math]n[/math]

sono indicati dal dominio, chiamato anche insieme di definizione. L'estensione del dominio dipende dal tipo di funzioni presenti all'interno dell'equazione. Le funzioni polinomiali sono definite in

[math]R[/math]

, ciò significa che la soluzione di un'incognita può assumere qualsiasi valore reale.

Le funzioni razionali, invece, devono necessariamente avere il denominatore diverso da zero: per questo motivo, qualora al denominatore della funzione sia presente l'incognita, il valore di quest'ultima dev'essere tale per cui il denominatore non debba annullarsi.
Se, infine, all'interno dell'equazione è presente una radice a indice pari cui argomento presenta un'incognita, tale argomento deve essere imposto maggiore o uguale a zero. Ciò accade perché una radice a indice pari con argomento negativo rappresenta un numero immaginario (o complesso).

Come svolgere correttamente le equazioni di primo e secondo grado

Le equazioni possono distinguersi a seconda del proprio grado. Il grado di un'equazione è il massimo esponente con cui si presenta un'incognita al suo interno. Se è presente più di un'incognita, è possibile definire un grado per ciascuna.
Un'equazione di primo grado è scrivibile nella forma

[math]ax+c=0[/math]

. In questo caso, per svolgere l'equazione basta applicare i due principi di equivalenza.

I principi di equivalenza sono delle regole atte a isolare l'incognita in uno dei due membri. Questo, infatti, è uno step fondamentale per la risoluzione delle equazioni di primo grado. In particolare:

  • il primo principio di equivalenza afferma che sottraendo o addizionando a entrambi i membri di un'equazione la stessa quantità si ottiene una struttura equivalente
  • il secondo principio di equivalenza afferma che moltiplicando e dividendo entrambi i membri per una stessa quantità, si ottiene una struttura equivalente

Nel caso dell'equazione di primo grado

[math]ax+c=0[/math]

, la

[math]x[/math]

può essere isolata sottraendo a entrambi i membri il valore di

[math]c[/math]

e dividendo entrambi per

[math]a[/math]

.

La situazione si complica nel caso di equazioni di secondo grado, esprimibili nella formula

[math]ax^2+bx+c=0[/math]

. In questo caso, la presenza del termine

[math]ax[/math]

impedisce la semplice applicazione dei principi di equivalenza. Bisogna, quindi, applicare una strategia risolutiva differente.

Il primo passaggio per affrontare un'equazione di secondo grado è il calcolo del discriminante

[math]\Delta[/math]

attraverso la formula

[math]b^2-4ac[/math]

. Esso consente di conoscere a priori se le soluzioni dell'equazione siano reali e distinte

[math]\Delta>0[/math]

, uguali e coincidenti

[math]\Delta=0[/math]

o complesse coniugate

[math]\Delta > 0[/math]

.

Dopo aver calcolato il discriminante è necessario calcolare il valore delle radici. La formula da utilizzare è la seguente:

[math]x=\frac{-b \pm \sqrt{\Delta^2}}{2a}[/math]

. Anche in questo caso, il valore delle radici può essere influenzato dalla presenza del dominio.

Esercizio commentato: calcola il perimetro e l'area del trapezio isoscele sfruttando le equazioni

Nel trapezio isoscele

[math]ABCD[/math]

,

[math](AB)[/math]

è la base maggiore e

[math]H[/math]

è il piede della perpendicolare
condotta dal vertice

[math]D[/math]

alla base

[math]{AB}[/math]

. Sapendo che

[math](CD)=\frac{3}{4}(DH)[/math]

,

[math](AB)=\frac{6}{5}(DH)[/math]

e che risulta

[math]\frac{(\frac{(DH))}{5}+((AB)+(DC))}{6}=21cm[/math]

,
determinare

[math](DH)[/math]

, l'area e il perimetro del trapezio.


tap_isos_es_4.jpg

Dati del problema

[math](DC)=\frac{3}{4}(DH)[/math]

[math](AB)=\frac{6}{5}(DH)[/math]

[math]\frac{(\frac{(DH))}{5}+((AB)+(DC))}{6}=21cm[/math]

Svolgimento

Poniamo

[math](DH)=x[/math]

e quindi si avrà che

[math](DC)=\frac{3}{4}x[/math]

,

[math](AB)=\frac{6}{5}x[/math]

e infine per sostituzione

[math]\frac{x}{5}+\frac{(\frac{6}{5}x+\frac{3}{4}x)}{6}=21[/math]

.

Risolviamo quindi l'equazione di primo grado

[math]\frac{x}{5}+\frac{(\frac{6}{5}x+\frac{3}{4}x)}{6}=21[/math]

;

[math]\frac{x}{5}+\frac{(\frac{24x+15x)}{(20)})}{6}=21[/math]

;

[math]\frac{x}{5}+(\frac{39}{(20)}\frac{1}{6}x=21[/math]

;

[math]\frac{x}{5}+\frac{(13)}{(40)}x=21[/math]

;

[math]\frac{(8x+13x)}{(40)}=\frac{(840)}{(40)}[/math]

;

[math]8x+13x=840[/math]

;

[math]21x=840 \rightarrow x=\frac{(840)}{(21)}=40[/math]

.

In conclusione

[math](DH)=40cm[/math]

, da qui

[math](DC)=\frac{3}{4}(40)cm=30cm[/math]

e

[math](AB)=\frac{6}{5}(40)cm=48cm[/math]

.

Il trapezio è isoscele, per cui:

[math](AH)=\frac{((AB)-(DC))}{2}=\frac{(48-30)}{2}cm=\frac{(18)}{2}cm=9cm[/math]

.

Per il Teorema di Pitagora si ha:

[math](AD)=\sqrt{((DH))^2+((AH))^2}=\sqrt((40cm)^2+(9cm)^2)=\sqrt(1600+81)cm=[/math]

[math]=\sqrt{1681}cm=41cm[/math]

.

Il perimetro è dato dalla somma di tutti i lati del trapezio, cioè

[math]2p=(AD)+(CB)+(AB)+(DC)=(41+41+48+30)cm=160cm[/math]

.
L'area del trapezio si calcola mediante la seguente formula

[math]A=(B+b)/2h=(48+30)/240cm=1560cm^2[/math]

.

Per ulteriori approfondimenti sulle equazioni di primo e di secondo grado vedi anche qui

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