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Concetti Chiave

  • "I Promessi Sposi" è considerato il primo romanzo storico italiano, ispirato a Walter Scott, e si distingue per non essere ambientato nel Medioevo ma nel 1600.
  • Manzoni utilizza il realismo per fondere il vero storico con il verosimile psicologico, costruendo personaggi che incarnano questi principi.
  • Il romanzo trasmette valori etici e morali, evidenziando il ruolo della Provvidenza e dell'elemento divino nelle vicende umane.
  • L'opera esprime un populismo che vede il popolo come depositario di valori, ma privo di diritto all'opposizione politica.
  • La struttura narrativa è divisa in due parti: la ricerca umana della giustizia nella prima e l'intervento divino nella seconda, sottolineando la visione provvidenzialistica della storia.

Indice

  1. Il contesto storico e letterario
  2. Il realismo manzoniano
  3. La visione etica di Manzoni
  4. Populismo e giustizia divina
  5. La struttura del romanzo

Il contesto storico e letterario

I Promessi Sposi è un romanzo storico, il cui modello è l’Hivanoe di Walter Scott; mentre in Europa vi erano diverse produzioni di romanzi, in Italia le ultime produzioni erano state i romanzi cavallereschi l’Orlando Furioso e la Gerusalemme Liberata e il romanzo epistolare Ultime lettere di Jacopo Ortis.

In tal senso, il romanzo di Manzoni fu, di fatto, il primo romanzo storico ed ebbe primati in tutta Europa.

Il romanzo manzoniano è eccezionale, poiché è il primo romanzo storico non ambientato nel Medioevo, bensì nel 1600 e i cui protagonisti non sono degli aristocratici ma due popolani (umili); sceglie il 1600 perché ha attinenze con il suo periodo storico, in quanto ci fu l’occupazione spagnola e risulta evidente la connessione con il concetto di “territorio italiano occupato dallo straniero” (il popolo deve ribellarsi per liberare il suolo patrio), così come l’usurpazione del diritto. Pertanto, lo spostamento diacronico, cioè nel tempo è necessario per evitare la censura austriaca.

Il realismo manzoniano

Il romanzo è costruito sul concetto di realismo che rispecchia fedelmente le colonne portanti della sua poetica, quali:

• il vero storico;

• il verosimile/ vero psicologico;

• l’utile morale per scopo;

• l’interessante per mezzo.

Da ciò deriva che lo scrittore, nel momento in cui fa ragionamenti storici, deve basarsi su eventi a base storica oggettiva e quindi, operare mediante la ricerca e la comparazione di fatti ed eventi; poi, sullo sfondo del vero storico dovrà creare anche il verosimile attraverso un’incisiva analisi psicologica dei personaggi che crea (Renzo, Lucia, Don Abbondio, Don Rodrigo, Agnese e Perpetua sono infatti personaggi verosimili, protagonisti dell’intreccio del racconto).

La visione etica di Manzoni

Manzoni si trova all’interno del romanzo, è il narratore onnisciente che muove i personaggi secondo la sua etica e la sua morale, poiché intende trasmettere ai lettori la verità, cioè Dio, la Provvidenza, la fede, la giustizia e la carità, tutti elementi presenti nell’ultima scena del romanzo (in cui Renzo racconta la storia ai suoi figli e indica Lucia come colei che ha sempre saputo agire perché credeva nella Provvidenza; Renzo ha imparato a: * non alzare troppo il gomito; * fidarsi di Dio; * non immischiarsi in politica = conferma come ideologicamente Manzoni fosse un populista e non democratico).

Populismo e giustizia divina

Per populismo intendiamo quell’atteggiamento che i potenti hanno verso gli umili. In realtà Manzoni considera il popolo depositario di tutti i valori etici e morali finchè non vuole fare politica o rivoluzioni o assumere atteggiamenti di opposizione al potere, qualunque esso sia, altrimenti perde ogni suo valore e diventa plebaglia. In tal senso, il popolo non può né deve ribellarsi al potere costituito ma cercare la giustizia aspettando l’intervento di Dio che, sicuramente, abbatterà i tiranni e li sostituirà con uomini giusti, timorati da dio MA sempre nobili e aristocratici.

Tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio (Pentecoste) ma non sulla terra e agli occhi della società; dunque, Manzoni fa di due popolani i protagonisti, ma non relazionandosi a un diritto di uguaglianza civile e sociale.

Attraverso questo concetto incarna perfettamente il dettato di Voltaire: “Tutto per il popolo, nulla mercè il popolo”; siamo ancora nell’ambito delle concessioni e non del diritto: Manzoni ritiene il popolo “santo” quando è il contadino di Brusuglio che davanti al conte di si inchina ma, a sua volta, ritiene “plebaglia” la folla che, per fame, assalta i forni i chiede diritti.

La struttura del romanzo

Sostanzialmente, il romanzo può essere rinchiuso e schematizzato in un parallelepipedo diviso dal 10 capitolo, in cui si ha un flashback sulla vita della Monaca di Monza, in due parti speculari e opposte:

1. nella prima parte tutta la vicenda si svolge sul piano umano = è l’uomo che cerca la giustizia ma fallisce;

2. nella seconda parte, invece, si ha la concezione pessimistica della storia = la Terra è intrisa di tragedie e di violenze, è impregnata di sangue e altra messe non dà. Gli oppressi potranno riscattarsi solo affidandosi alla fede e sperando nell’intervento di Dio che trasforma il male provocato dagli uomini in strumento di bene e di giustizia, abbracciando così la concezione provvidenzialistica della storia, di contro alla concezione pragmatica, in base a cui Dio interviene ma la storia mantiene i suoi lati negativi. Dio interviene trasformando il male strumento di giustizia per liberare gli oppressi dagli oppressori. Dio trasforma il male voluto e creato dall’uomo, cioè carestia, guerra e pestilenza in strumenti di bene.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto storico e letterario de "I Promessi Sposi"?
  2. "I Promessi Sposi" è un romanzo storico ispirato al modello dell'"Ivanhoe" di Walter Scott. È considerato il primo romanzo storico italiano, ambientato nel 1600 durante l'occupazione spagnola, e si distingue per avere protagonisti popolani anziché aristocratici.

  3. In cosa consiste il realismo manzoniano?
  4. Il realismo manzoniano si basa su quattro pilastri: il vero storico, il verosimile/vero psicologico, l'utile morale e l'interessante. Manzoni utilizza eventi storici oggettivi e un'analisi psicologica incisiva dei personaggi per costruire il suo romanzo.

  5. Qual è la visione etica di Manzoni nel romanzo?
  6. Manzoni, come narratore onnisciente, trasmette valori di fede, giustizia e carità, sottolineando l'importanza della Provvidenza divina. Egli ritiene che il popolo debba affidarsi a Dio piuttosto che ribellarsi al potere costituito.

  7. Come viene rappresentato il populismo nel romanzo?
  8. Manzoni vede il popolo come depositario di valori etici e morali, ma solo finché non si oppone al potere. Egli crede che la giustizia debba essere attesa dall'intervento divino, piuttosto che cercata attraverso la ribellione.

  9. Qual è la struttura del romanzo "I Promessi Sposi"?
  10. Il romanzo è diviso in due parti speculari: la prima parte si concentra sulla ricerca umana della giustizia, mentre la seconda parte adotta una visione provvidenzialistica, dove la fede e l'intervento divino trasformano il male in strumento di bene e giustizia.

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