Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • Il romanzo introduce i personaggi umili e comuni come protagonisti, elevandoli al pari di nobili e potenti.
  • Manzoni utilizza un linguaggio popolare e accessibile, creando una lingua intermedia tra il colto e il dialettale.
  • La versione definitiva dei "Promessi Sposi" segna una svolta rispetto al "Fermo e Lucia", abbandonando il patetico e il macabro.
  • Il soggiorno fiorentino di Manzoni ispira un linguaggio basato sul fiorentino parlato, contrastando la lingua accademica purista.
  • L'edizione del 1840/42 riflette una letteratura popolare che esprime i problemi comuni con un linguaggio comprensibile a tutti.

Indice

  1. L'ingresso degli umili nella letteratura
  2. Evoluzione linguistica del romanzo
  3. Differenze tra le edizioni del romanzo

L'ingresso degli umili nella letteratura

Il romanzo rappresenta l’ingresso nella storia della letteratura degli umili, dei poveri, della gente qualunque, non come massa amorfa, destinata a fare da sfondo ai personaggi illustri, ma come protagonisti, pari se non superiori in dignità ai nobili, ai ricchi, ai potenti.

Evoluzione linguistica del romanzo

Il linguaggio, poi, è popolare, “parlato”, accessibile a tutti.

Nelle tre stesure del romanzo che lo impegnarono per vent’anni (1821/23 – 1825/27 – 1840/42), soprattutto dopo la “risciacquatura dei panni in Arno” (il soggiorno fiorentino), Manzoni ha saputo creare una nuova lingua, intermedia fra quella delle persone colte e quella del popolo, abbastanza popolare senza essere dialettale, adatta ad essere capita e parlata dai ceti medi.

Essa si ispirava al fiorentino parlato dagli uomini colti, non più alla lingua accademica solitamente usata dagli scrittori e ancora legata alle regole “puriste” dell’Accademia della Crusca.

Differenze tra le edizioni del romanzo

Tra la prima edizione del romanzo, che si chiamava “Fermo e Lucia” e l’ultima, quella definitiva dei Promessi Sposi del 1840/42 ci sono profonde differenze anche nel contenuto.

Nella prima edizione la vicenda concedeva molto spazio al gusto del patetico, del macabro, dell’avventuroso, tipico della “moda” romantica, ben sei capitoli dedicati alla storia di Gertrude ed Egidio; l’innominato era il Conte del Sagrato, così chiamato perché aveva ucciso il suo nemico sul sagrato della chiesa, dandosi poi alla macchia; Don Rodrigo moriva nel delirio della febbre trascinato da un cavallo imbizzarrito nella fossa dei cadaveri; nell’edizione definitiva, le forti tinte, la drammaticità esasperata, i particolari ad effetto sono del tutto scomparsi, a testimonianza che la letteratura è divenuta veramente popolare, capace di esprimere i problemi di tutti in un linguaggio accessibile a tutti.

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