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Omero, Iliade di Alessandro Baricco: cenni biografici sull’autore
l'opera, appartiene al genere letterario del romanzo storico. Alessandro Baricco, nato a Torino il 25 gennaio 1958, è uno scrittore, saggista, critico musicale, conduttore televisivo, pianista, sceneggiatore e regista italiano, fra i più noti esponenti della narrativa italiana contemporanea. Alessandro Barrico inizialmente si è affacciato al mondo della scrittura pubblicando alcuni saggi di critica musicale, di rilevante importanza è la fondazione della Scuola Holden di cui è preside, una scuola di alta formazioni indirizzata allo studio e all’applicazione dello storytelling. Nel 1991 pubblica il suo primo romanzo Castelli di Rabbia, pubblica poi nel 1993 Oceano Mare e nel 1996 Seta due tra i suoi romanzi più amati. È nel 2004 che sotto la casa Editrice Feltrinelli pubblica Omero, Iliade, in cui l’autore reinterpreta e riscrive il celebre poema omerico. Barrico è una delle figure più influenti al livello letterario del nostro tempo.
per un ulteriore approfondimento sulla biografia e le opere di Alessandro Barrico vedi anche qua
Recensione di Omero, Iliade di Alessandro Barrico
Omero, Iliade è una famosa reinterpretazione dello scrittore Alessandro Baricco, dell’Iliade, un poema epico probabilmente scritto dal leggendario poeta cieco, Omero. Fu pubblicato nel 2004 dalla casa editrice Feltrinelli al costo di 7.00 euro per 163 pagine. Appartiene al genere letterario del romanzo storico. Alessandro Baricco nato a Torino il 25 gennaio 1958 è uno scrittore, saggista, critico musicale, conduttore televisivo, pianista, sceneggiatore e regista italiano, fra i più noti esponenti della narrativa italiana contemporanea. Con il suo libro rende accessibile l’Iliade ad un pubblico più vasto datosi il fatto che la sintassi ed il lessico sono meno complesse e quindi facilmente comprensibili. La trama è essenziale, ma allo stesso tempo completa e ricca di avvenimenti. La storia è narrata dai personaggi stessi che la vivono in prima persona. Con questa tecnica Baricco ci fa sentire più vicino agli avvenimenti e alle emozioni degli stessi personaggi. Il racconto è ambientato negli ultimi giorni della guerra di Troia quando Criseide, rapita da Agamennone, viene richiesta in modo molto supplichevole dal vecchio Crise, sacerdote di Apollo. Il re però lo respinge in modo scortese ordinandogli di non ritornare se avesse voluto salva la vita. Crise prega dunque Apollo per ottenere il suo aiuto che non tarda ad arrivare, il dio, infatti, lancia nel campo degli Achei una pestilenza.

Il profeta dei greci dice ad Agamennone che la causa di tante disgrazie è dovuta alla collera di Apollo adirato perché egli non ha restituito la figlia di Crise. Agamennone se pur non contento di dover rinunciare al suo bottino di guerra decide di restituire Criseide ad una condizione: avrebbe dovuto ottenere in cambio la schiava di qualcun altro e scelse quella di Achille, chiamata Briseide. L’eroe, il più potente fra i greci normalmente reagisce con furia e offende Agamennone chiamandolo vile ed egoista e gli dice che da allora non combatterà più. Poco dopo Briseide viene portata via. Nei giorni successivi però in guerra i greci si ritrovarono in una posizione di svantaggio rispetto ai troiani che appunto misero in fuga il nemico fino alle navi. Bisognava dunque fare in modo che Achille ritornasse in battaglia, ma nemmeno Patroclo, suo migliore amico, era in grado di convincerlo. Quest’ultimo tuttavia chiese ad Achille se poteva prendere il suo posto nella battaglia mascherandosi con le sue armi per spaventare i troiani. L’eroe greco accettò e così Patroclo andò nel campo di battaglia. I troiani vedendo le armi di Achille ebbero paura e iniziarono a fuggire, anche se il giovane guerriero uccise molti di loro. Poco dopo però, addentrandosi troppo nella battaglia Patroclo fu ucciso. Quando la notizia giunse ad Achille egli reagì con grande ira e richiese alla madre delle nuove armi, dato che le sue erano state prese da Ettore. Pochi giorni dopo ritornò in battaglia e tutti i troiani terrorizzati si ritirarono dietro dietro le mura. Rimase solo Ettore che per difendere il suo onore combatté contro Achille perdendo la vita. L’eroe greco non contento lo attaccò al suo carro e lo trascinò tante volte intorno alle mura. A Troia si piangeva per la morte di Ettore e Priamo pochi giorni dopo decise di correre il rischio di morire per recuperare il corpo di Ettore da Achille che ogni giorno lo trascinava con il suo carro. Il Pelide fu cordiale con l’anziano re e gli ridiede il corpo del figlio concedendogli anche 12 giorni per i funerali. Successivamente si parla degli ultimi giorni della guerra quando gli Achei devastarono, grazie allo strategico cavallo di Ulisse la città di Troia. Lo stile dello scrittore è solenne ma allo stesso tempo semplice e comprensibile a tutti. Ecco perché questo libro è un capolavoro, proprio perché offre l’opportunità di comprendere meglio i fatti della guerra di Troia.
per un ulteriore approfondimento sulla guerra di Troia vedi anche qua
OMERO ILIADE
Omero,Iliade è una famosa reinterpretazione dello scrittore
Alessandro Baricco,dell’Iliade,un poema epico probabilmente scritto
dal leggendario poeta cieco, Omero. Fu pubblicato nel 2004 dalla casa
editrice Feltrinelli al costo di 7.00 euro per 163 pagine. Appartiene al
genere letterario del romanzo storico. Alessandro Baricco nato a
torino il 25 gennaio 1958 è uno scrittore, saggista, critico
musicale, conduttore televisivo, pianista, sceneggiatore e regista
italiano, fra i più noti esponenti
della narrativa italiana contemporanea. Con il suo libro rende
accessibili l’Iliade ad un pubblico più vasto datosi il fatto che la
sintassi ed il lessico sono meno complesse e quindi facilmente
comprensibili. La trama e’ essenziale,ma allo stesso tempo completa e
ricca di avvenimenti. La storia è narrata dai personaggi stessi che la
vivono in prima persona. Con questa tecnica Baricco ci fa sentire più
vicino agli avvenimenti e alle emozioni degli stessi personaggi. Il
racconto è ambientato negli ultimi giorni della guerra di Troia quando
Criseide,rapita da Agamennone,viene richiesta in modo molto
supplichevole dal vecchio Crise,sacerdote d’Apollo. Il re però lo
respinge in modo scortese ordinando gli di non ritornare se voleva
salva la vita. Crise prega dunque Apollo per ottenere il suo aiuto che
non tarda ad arrivare siccome il dio invia nel campo degli Achei una
pestilenza. Il profeta dei greci dice ad Agamennone che la causa di
tante disgrazie è dovuto alla collera di Apollo adirato perché egli non
ha restituito la figlia di Crise. Agamennone se pur non contento di
dover rinunciare al suo bottino di guerra decide di restituire Criseide
ad una condizione: avrebbe dovuto ottenere in cambio la schiava di
qualcun altro e scelse quella di Achille,chiamata Briseide. L’eroe,il più
potente fra i greci normalmente reagisce con furia e offende
Agamennone chiamandolo vile ed egoista e gli dice che da allora non
combatterà più. Poco dopo Briseide viene portata via. Nei giorni
successivi però in guerra i greci si ritrovarono in una posizione di
svantaggio rispetto ai troiani che appunto misero in fuga il nemico