Daniele
Genius
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Concetti Chiave

  • Goethe, nato a Francoforte nel 1749, è stato influenzato da Klopstock e Shakespeare, sviluppando un interesse per la letteratura e arte durante gli studi a Lipsia e Strasburgo.
  • Importanti incontri con Friederike Brion e Johann Gottfried von Herder a Strasburgo hanno influenzato profondamente la sua opera letteraria, tra cui la tragedia Götz di Berlichingen.
  • Il soggiorno in Italia (1786-1788) ha arricchito Goethe con influenze classiche, portando alla creazione di opere come Ifigenia in Tauride e Il viaggio in Italia.
  • L'amicizia con Schiller ha rinvigorito la produzione letteraria di Goethe, culminando nella versione definitiva del Faust, pubblicata la prima parte nel 1808.
  • Il Faust, basato su una leggenda popolare, esplora la lotta tra il bene e il male, l'aspirazione alla conoscenza e la redenzione attraverso la pietà divina.

Questo appunto di letteratura tedesca esplora dettagliatamente le varie fasi della vita del poeta e scrittore tedesco Goethe, con approfondimenti sulle prime influenze letterarie e su una delle sue due più importanti opere letterarie, il Faust. Johann Wolfgang Goethe: la vita e le opere articolo

Indice

  1. Principali vicende biografiche
  2. Il Faust: trama e influenze letterarie

Principali vicende biografiche

Johann Wolfgang von Goethe nasce a Francoforte sul Meno 1749

, è stato un poeta, drammaturgo, scrittore e scienziato tedesco.

Dal 1765 al 1768 studiò Giurisprudenza a Lipsia, dove maturò in lui l'interesse per la letteratura e la pittura, e dove conobbe le opere drammatiche di Friedrich Gottlieb Klopstock. La sua prima produzione poetica e drammatica, che risente dell'influenza di questi autori, trasse spunti anche dall'amore per la figlia di un oste, che gli ispirò la commedia pastorale Capriccio d'innamorati (1767). Dello stesso periodo è una tragedia in versi, I complici (1768). Nel 1768, ammalatosi gravemente, fece ritorno a Francoforte e, superata la fase critica della malattia, durante la convalescenza si dedicò a studiare occultismo, astrologia e alchimia. L'amicizia con Susanne von Klettenberg, un'amica della madre, attiva pietista, lo accostò al misticismo religioso. Dal 1770 al 1771 Goethe visse a Strasburgo dove accanto alle discipline giuridiche, coltivò lo studio della musica, dell'arte, dell'anatomia e della chimica. A Strasburgo conosce due figure importanti nella sua vita e determinanti per la sua opera letteraria. Il primo fu quello con Friederike Brion, figlia di un pastore protestante, che Goethe amò e che avrebbe fornito il modello per vari suoi personaggi femminili, compreso quello di Margherita nel Faust. Il secondo fu l'incontro con il filosofo e critico letterario Johann Gottfried von Herder con cui strinse amicizia: Herder, fra l'altro, lo portò a sottrarsi all'influenza del classicismo francese e lo introdusse all'opera di Shakespeare, in cui proprio il mancato rispetto delle tradizionali unità contribuisce all'intensità drammatica. Herder, inoltre, indusse Goethe ad approfondire il significato della poesia popolare tedesca e delle forme dell'architettura gotica quali fonti di ispirazione letteraria. Gli insegnamenti di Herder si tradussero nella tragedia Götz di Berlichingen (1773), che Goethe scrisse a Francoforte, dove era tornato una volta conclusi gli studi giuridici. L'opera, che prende a modello Shakespeare, ha come protagonista un cavaliere del Cinquecento, in rivolta contro l'autorità dell'imperatore e della Chiesa, e anticipa i fremiti di libertà che sarebbero stati l'anima del movimento Sturm und Drang. Nel 1774 dedica a un amore impossibile il romanzo epistolare I dolori del giovane Werther, che ebbe vasta eco non soltanto sullo sviluppo del romanzo tedesco, ma anche nel mondo letterario del tempo. Negli stessi anni, Goethe compose numerosi saggi letterari e teologici, varie liriche, e soprattutto la prima versione del Faust, il cosiddetto Urfaust ("Faust originario"). Nel 1775 il diciottenne Karl August, duca di Weimar chiese a Goethe di fargli da precettore. Nel primo decennio a Weimar, Goethe dimostrò straordinarie capacità di organizzatore e amministratore, rendendo la piccola capitale un vivace centro culturale dove affluirono alcuni fra le migliori menti del tempo, tra cui Herder e Christoph Martin Wieland; inoltre si dedicò allo studio di varie scienze (botanica, mineralogia, osteologia, ottica), continuò a elaborare il Faust, compose la prima stesura della Vocazione teatrale di Wilhelm Meister e iniziò la versione in prosa dell'Ifigenia in Tauride, che avrebbe riscritto in versi nel 1787. A Weimar infine ebbe un'appassionata storia d'amore con Charlotte von Stein, moglie di un ufficiale e donna di grande fascino e intelligenza, che gli ispirò liriche e ballate. Tra i diversi motivi che nel 1786 indussero Goethe a partire per l'Italia vi fu il desiderio di allontanarsi dalla corte di Weimar e da Charlotte von Stein, ma soprattutto il desiderio di trovare nuovi stimoli e di esplorare nuovi orizzonti capaci di entusiasmare e ispirare la sua vena poetica, e un diverso contatto con l’arte e con la cultura italiana, in particolare quella classica.

Dopo aver visitato le città dell'Italia settentrionale, la Sicilia e Napoli, Goethe si stabilì a Roma dove rimase fino al 1788. Si dedicò con fervore a studiare l'arte, l'architettura e la letteratura della Grecia, di Roma e del Rinascimento, che gli suggerirono forme di stupefacente equilibrio per esprimere il fremito e la tensione della passione autentica. Di questo incontro resta affascinante testimonianza Il viaggio in Italia, un romanzo-report di viaggio che racconta le sue esperienze nel “bel Paese” e che venne pubblicato molti anni dopo (1816 e 1829). Risalgono al soggiorno italiano e alle sue suggestioni la versione in giambi dell'Ifigenia in Tauride, i drammi Egmont (1788) e Torquato Tasso (1790); le Elegie romane (1789); gli Epigrammi veneziani (1790) e alcune scene del Faust. Al ritorno a Weimar nel 1788, Goethe trovò un'atmosfera ostile nei circoli letterari, mentre a corte mal si accettava la sua relazione con Christiane Vulpius. Malgrado tutto rimase a Weimar, trattenuto da due motivi d'interesse: la direzione del teatro ducale, che tenne dal 1791 al 1813, e la possibilità di perseguire meglio che altrove gli studi scientifici, cui si dedicò con rinnovato ardore. Risalgono a questi anni vari scritti di anatomia comparata (1784), di botanica (1790) e due volumi di ottica (1791 e 1792). Fu l'amicizia con Friedrich von Schiller a riavvicinare Goethe alla letteratura e dalla loro collaborazione, durata dal 1794 alla morte di Schiller nel 1805, scaturirono numerose composizioni liriche ed epiche, l'idillio in esametri Arminio e Dorotea (1797), il dramma La figlia naturale(1802), la seconda versione del romanzo Gli anni di noviziato di Wilhelm Meister (1796), che avrebbe costituito un modello narrativo per la successiva produzione letteraria tedesca, inaugurando il genere del romanzo di formazione e soprattutto, su incoraggiamento di Schiller, la versione definitiva del Faust(la prima parte fu pubblicata nel 1808). Dal 1805 e fino alla morte, Goethe visse anni di intensa creatività. I grandi avvenimenti storici della sua epoca - la Rivoluzione francese, che guardò con un certo sospetto, vedendovi non tanto l'espressione di un'istanza di libertà quanto lo scoppio incontrollato di forze oscure e disordinate; la fortuna di Napoleone, che ammirava; gli sforzi per l'unificazione della Germania, considerati con indifferenza, se non con ostilità, trovarono in lui un osservatore attento ma non appassionato. Fra gli scritti di questi anni sono il romanzo Le affinità elettive (1809); Gli anni di pellegrinaggio di Wilhelm Meister (1821, riveduto nel 1829); l'autobiografia Dalla mia vita. Poesia e verità (in 4 voll., 1811-1833); una raccolta di liriche, Divano occidentale-orientale (1819), dai toni mistici ed erotici, licenziosi e ambigui; la seconda parte del Faust (pubblicata postuma nel 1832).

per un ulteriore approfondimento su I dolori del giovane Werther vedi anche qua

Johann Wolfgang Goethe: la vita e le opere articolo

Il Faust: trama e influenze letterarie

In quest'opera, che è il suo indiscusso capolavoro, Goethe riprese il soggetto di una leggenda popolare molto diffusa in Germania e che in Inghilterra era già stata soggetto di una rielaborazione teatrale da parte del poeta elisabettiano Christopher Marlowe. La storia ha come protagonista uno studioso, Johann Faust, che, ormai vecchio, tentato dal demonio Mefistofele, vende la propria anima in cambio di giovinezza, sapienza e potere. Ora Faust, onnipotente, può disporre delle sorti altrui: porta alla follia e alla morte una povera fanciulla, Margherita; poi inizia a esercitare la sua influenza diabolica presso le corti principesche del gran mondo. E benché tutto sembri congiurare alla dannazione di Faust, la pietà divina riconosce il desiderio di bene che è stato all'origine di tanto peccare: la stessa Margherita intercede per Faust, simbolo ormai dell'umanità stessa e del suo cammino verso la redenzione. L'opera, allegoria della vita umana nell'intera gamma delle passioni, delle miserie e dei momenti di grandezza, afferma il diritto e la capacità dell'individuo di voler conoscere il divino e l'umano, la capacità dell'uomo di essere "misura di tutte le cose", e mostra il cammino percorso da Goethe dagli anni inquieti dello Sturm und Drang fino alla compostezza classica delle forme e alla saggezza della maturità.

per un ulteriore approfondimento sul romanzo di formazione vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali influenze letterarie nella vita di Goethe?
  2. Goethe fu influenzato dalle opere di Friedrich Gottlieb Klopstock e dall'incontro con Johann Gottfried von Herder, che lo introdusse a Shakespeare e alla poesia popolare tedesca.

  3. Qual è il significato del Faust nella produzione letteraria di Goethe?
  4. Il Faust è considerato il capolavoro di Goethe, un'allegoria della vita umana che esplora le passioni, le miserie e la grandezza, affermando il diritto dell'individuo di conoscere il divino e l'umano.

  5. Come ha influenzato l'Italia la produzione artistica di Goethe?
  6. Durante il suo soggiorno in Italia, Goethe studiò l'arte e la cultura classica, che ispirarono opere come Ifigenia in Tauride e le Elegie romane, esprimendo equilibrio e passione autentica.

  7. Quali furono i rapporti di Goethe con la corte di Weimar?
  8. A Weimar, Goethe fu un organizzatore culturale e amministratore, ma trovò ostilità nei circoli letterari e a corte, specialmente riguardo alla sua relazione con Christiane Vulpius.

  9. In che modo l'amicizia con Schiller influenzò Goethe?
  10. L'amicizia con Schiller riavvicinò Goethe alla letteratura, portando a numerose composizioni e alla versione definitiva del Faust, grazie all'incoraggiamento di Schiller.

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