Concetti Chiave
- Tiberio Cazio Asconio Silio Italico, senatore e cortigiano di Nerone, si ritirò a vita privata dedicandosi alla poesia nella vecchiaia.
- La sua opera principale, "Punica", è un poema epico in 17 libri sulla II guerra punica, con una narrazione dettagliata ma priva di un nucleo unificante.
- Lo stile di Silio Italico si ispira a Virgilio, con elementi mitologico-divini e topoi dell'epica, sebbene manchi di innovazione rispetto ai predecessori.
- Nonostante la struttura annalistica, "Punica" non è una semplice rielaborazione dei fatti storici, ma incorpora varie fonti letterarie e storiche.
- L'opera è criticata per la sua complessità e retorica, ma apprezzata per la ricchezza di informazioni etnografiche e storiche.
Vita di Tiberio Cazio Asconio Silio Italico
Senatore, nato a Padova?, 25 ca e morto in Campania 101 d.C., cortigiano di Nerone, console nel 68, Tiberio Cazio Asconio Silio Italico era noto durante i periodi più cupi della tirannide come delatore. Sotto Vespasiano, fu proconsole d'Asia. Coltivò la poesia nella vecchiaia, ritiratosi a vita privata. Colpito da un male incurabile, si lasciò morire di fame.
Opera e considerazioni
L'opera maggiore di Tiberio Cazio Asconio Silio Italico è un lungo poema epico sulla II guerra punica - "Punica"- in 17 libri, ricostruzione della guerra di Roma contro Annibale, dalla spedizione di questi in Spagna al trionfo di Scipione dopo Zama.
Il tema punico, già trattato da Ennio, e preannunciato in qualche modo dal "Bellum Punicum" di Nevio, viene questa volta ripresentato in stile virgiliano. Tiberio Cazio Asconio Silio Italico vuole imitare il grande maestro nello stile, nella lingua, nelle immagini, nell'apparato mitologico-divino, ma la sua emulazione si limita decisamente all'aspetto formale, nell'adozione soprattutto dei "topoi" propri della poesia epica. D'altro canto, anche la presenza sensibile dell'epopea "annalistica" permane: S. non ha saputo liberarsi dai quadri storici, e ciò produce una specie di miscela di due estetiche, che mette allo scoperto per intero l'apparato del "meraviglioso" di tipo (anche) "omerico" come un complesso di artifici ormai sorpassati.
Seppure la disposizione è "annalistica", non si può ridurre tuttavia l’opera ad una semplice versificazione del materiale storico raccolto ed esposto da Livio nella III decade, la sua maggiore fonte storica.
Altre fonti, infatti, furono Marrone, Posidonio, Igino; fra le poetiche Ennio (essenzialmente per la già detta disposizione "annalistica"), appunto Virgilio (nei termini già accennati) e Lucano (per la scelta di un argomento di "epica storica" e per le consonanze di taluni "colores" stilistici): e, in effetti, il poema di S. può idealmente essere inserito in una posizione intermedia proprio tra questi due ultimi autori.
L’opera di Tiberio Cazio Asconio Silio Italico – che nel suo complesso s'innesta, dunque, senza aggiungere molto di nuovo, nel ricco filone della letteratura patriottica romana – è stata severamente giudicata dalla critica moderna per la sua "macchinosità", per l’eccesso di discorsi retorici, per la scarsa poeticità (ma già Plinio il Giovane la disse scritta "più con scrupolo che non ingegno"): in verità, e in ultima analisi, il suo maggior pregio sembra consistere nella quantità di informazioni etnografiche, mitologiche, storiche che vi compaiono.
Domande da interrogazione
- Chi era Tiberio Cazio Asconio Silio Italico e quale ruolo ha avuto nella storia romana?
- Qual è l'opera principale di Silio Italico e di cosa tratta?
- Quali sono le caratteristiche stilistiche del poema "Punica"?
- Quali fonti storiche e poetiche ha utilizzato Silio Italico per il suo poema?
- Come è stata giudicata l'opera di Silio Italico dalla critica moderna?
Tiberio Cazio Asconio Silio Italico era un senatore romano, cortigiano di Nerone e proconsole d'Asia sotto Vespasiano. Era noto come delatore durante i periodi più cupi della tirannide e si dedicò alla poesia nella vecchiaia.
L'opera principale di Silio Italico è il poema epico "Punica", che narra la II guerra punica in 17 libri, dalla spedizione di Annibale in Spagna al trionfo di Scipione dopo Zama.
Il poema "Punica" è caratterizzato da uno stile virgiliano, con un'ampia narrazione dei primi avvenimenti e una parte finale più sintetica. Manca un nucleo narrativo dominante, e gli episodi si succedono cronologicamente senza un eroe centrale.
Silio Italico ha utilizzato fonti storiche come Livio, Marrone, Posidonio e Igino, e fonti poetiche come Ennio, Virgilio e Lucano, inserendosi tra questi ultimi due autori per stile e argomento.
L'opera di Silio Italico è stata criticata per la sua "macchinosità", l'eccesso di discorsi retorici e la scarsa poeticità, ma è apprezzata per la quantità di informazioni etnografiche, mitologiche e storiche che contiene.