irene.mereu98
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Concetti Chiave

  • La letteratura latina si basa principalmente su testi scritti come orazioni e testi teatrali, mentre la letteratura orale è andata perduta a causa della transizione dal papiro alla pergamena e della mancata copia di molti testi.
  • I bibliotecari alessandrini adottarono il metodo filologico per correggere le corruttele nei testi, creando un albero genealogico per individuare l'archetipo da cui derivano le varie copie.
  • La scrittura era conosciuta a Roma già dal VII secolo, con iscrizioni su oggetti e iscrizioni funerarie, e l'alfabeto latino deriva da quello greco, introdotto attraverso gli Etruschi.
  • Le forme pre-letterarie della letteratura latina includevano i carmina religiosi e i carmina convivalia, caratterizzati dall'oralità, e erano concepiti per essere recitati piuttosto che trascritti.
  • Ennio è considerato il vero fondatore della letteratura latina e il primo a scrivere un poema in esametri, trattando la storia di Roma negli Annales e influenzando lo stile e la lingua tradizionale romana.

La nostra conoscenza della letteratura latina si basa prevalentemente sui testi scritti come le orazioni e i testi teatrali poichè è andata perduta la letteratura orale.Questo fu causato dal fatto che le opere degli autori che venivano studiati nelle scuole continuavano a essere copiate mentre le altre sparivano dalla circolazione e inoltre con il passaggio dal papiro alla pergamena molti testi non vennero copiati e per questo perduti,per questo sopravvissero solo i documenti che vennero trascritti.Questi,essendo il risultato di numerose trascrizioni successive,contenevano degli errori chiamati corruttele dovute a distrazioni del copista o deterioramento del materiale scrittorio.Il compito di correggere questi errori è stato assunto in particolare dai bibliotecari alessandrini,i quali assunsero un nuovo metodo,quello filologico.Il metodo filologico consisteva in una sorta di albero genealogico,chiamato stella codicum,al cui vertice vi era l'archetipo,ossia il manoscritto perduto da cui derivano gli altri,a questo punto si procedeva alla correzione scegliendo l'edizione più plausibile.

La scrittura era nota ai Romani dal VII secolo con iscrizioni o epigrafi incisi sugli oggetti per necessità di comunicazione e iscrizioni funerarie che avevano il compito di conservare il ricordo dei defunti.A Roma la lingua ufficiale restò sempre il latino.L'alfabeto latino deriva da quello greco introdotto a Roma per mezzo degli Etruschi,e anche il fatto di aver trovato vasellame ceramico greco negli ultimi scavi archeologici sta a indicare che Roma era stata già in contatto con il mondo greco.Le due culture si integrarono sia per motivi pratici(amministrativi e mercantili)sia per la curiosità dei romani di apprendere l'arte e gli usi dei greci,cosicchè a Roma cominciò ad affluire una massa sempre crescente di greci giunti come prigionieri di guerra in cerca di fortuna ma tra loro anche coloro forniti di cultura,come gli insegnanti che divennero bilingui.Uno dei primi insegnanti di greco e latino a operarare nelle scuole pubbliche sorte a Roma verso la metà del III secolo fu il poeta Livio Andronico e fu proprio lui ad inaugurare la letteratura latina con la messa in scena nel 240 di una fabula,cioè di un dramma di autore greco volto in latino.La letteratura di Roma nacque dunque all'insegna dell'imitazione di quella greca.Però solo una parte del mondo romano si aprì alla cultura greca mentre altri la videro come una minaccia per i loro valori.Un episodio in particolare è utile a capire i motivi di questi sospetti.Gli ateniesi inviarono a Roma come ambasciatori tre filosofi tra cui Carnèade,il quale tenne degli interventi sul tema della giustizia e sostenne nel primo discorso la tesi dell'esistenza del diritto naturale e nel secondo quella contraria,utilizzando il metodo dell'oratio in utramque partem(cioè pro e contro la stessa tesi).Visto l'interesse suscitato dai giovani per questo intervento,Catone fece in modo che i tre filosofi ritornassero ad Atene e che i giovani romani continuassero a prestare ascolto alle leggi e ai magistrati.

Le forme pre-letterarie della letteratura latina erano caratterizzate dall'oralita:cioè erano testi concepiti non per essere trascritti ma per essere recitati e tramandati oralmente ed erano inoltre anonimi.I carmina religiosi sono i soli di cui abbiamo conoscenza diretta grazie ad alcuni testi giunti fino a noi.Essi erano preghiere pronunciate in ricorrenza di feste e cerimonie religiose per richiedere l'intervento del dio invocato affinchè risolvesse problemi pratici.Il Carmen Saliare era recitato dal collegio dei Salii durante una danza in onore di Marte che si teneva ogni anno nel mese di marzo; il Carmen Arvale era recitato dagli Arvali per favorire il raccolto;il Carmen Lustrale veniva recitato dal pater familias in occasione della "lustratio",processione in cui si chiedeva un raccolto abbondante.Altro genere di carmina erano i Carmina Convivalia,recitati durante i banchetti,in cui venivano ricordate le imprese eroiche delle nobili famiglie romane.I Carmina Triumphalia,infine,erano canti dei soldati durante i trionfi,a carattere scherzoso.Il verso più antico e più importante è il saturnio che sarà poi utilizzato dai primi poeti della letteratura latina.Altre forme preletterarie sono le Laudationes funebres,iscrizioni tombali recitate al defunto dal suo parente più stretto.
Le forme preletterarie teatrali sono i Fescennini,i Ludi Scaenici,la satura e la fabula Atellana caratterizzate da una comicità buffonesca.I fescennini erano scambi di battute improvvisate accompagnate da canti che avvenivano tra contadini mascherati durante i banchetti nuziali.
I Ludi Scaenici erano una forma teatrale in onore degli dei al fine di placarli poichè si credeva che la pestilenza che colpì Roma fosse di origine divina.La satura o satira latina consisteva in una rappresentazione teatrale mista di danze,musica,recitazione e battute simili a quelle dei Fescennini.La Fabula Atellana era una forma teatrale di genere popolare che comportava l'improvvisazione da parte degli attori che si servivano di maschere.
La più antica testimonianza diretta dell'uso della scrittura in ambito pubblico a Roma è rappresentata dall'iscrizione del cippo in pietra trovata sotto il Lapis Niger,un testo contenente prescrizioni rituali.Gli elogium contenevano oltre il nome del defunto anche le cariche ricoperte e le lodi delle sue imprese.Gli annales maximi erano infine delle compilazioni redatte annualmente dal pontefice massimo da un'età antichissima.

Il più antico testo latino è l'orazione,tenuta da Appio Claudio Cieco nel 280 A.C ma che non ci è pervenuta.Sua fu anche la raccolta Il carmen de Sententiis di cui restano solo pochi frammenti.Per sua iniziativa venne pubblicato lo Ius Flavianum,ossia il testo delle formule mediante le quali il cittadino poteva ricorrere alle leggi.

Gneo Nevio fu insieme a Livio Andronico il più antico poeta latino,inventò la tragedia praetexta e fu l'iniziatore dell'epica storia latina.Nel 235 A.c mise in scena a Roma le sue prime opere teatrali tra cui episodi di storia contemporanea.Si ricordano due titoli di tragedia praetexta: Romulus,vicende leggendarie delle origini di Roma e Clastidium dedicata alla vittoria dei Romani sui Galli.Nel 210 A.c scrisse la sua opera più importante,il Bellum Poenicum un poema dedicato alla narrazione della prima guerra punica a cui aveva partecipato.

Ennio fu il primo poeta latino a scrivere un poema in esametri ed era considerato il vero fondatore e padre della letteratura latina.Parlava tre lingue:latino,greco e l'osco(lingua parlata nell'italia meridionale).La sua opera principale è un poema di 18 libri chiamato Annales che trattava di tutta la storia romana.In esso spiccano le grandi personalità eroiche che hanno reso forte Roma,alla tradizione romana rinviano anche la lingua e lo stile.Scrisse anche molte commedie e tragedie,restano pochi frammenti dei opere di letteratura filosofica e di satire e
nei suoi versi non invoca piu le camene latine ma le divinità greche della poesia,le muse.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la principale causa della perdita della letteratura orale latina?
  2. La letteratura orale latina è andata perduta principalmente perché le opere non venivano trascritte e, con il passaggio dal papiro alla pergamena, molti testi non furono copiati e quindi persi.

  3. Qual era il ruolo dei bibliotecari alessandrini nella conservazione dei testi latini?
  4. I bibliotecari alessandrini si occupavano di correggere gli errori nei testi trascritti utilizzando il metodo filologico, che prevedeva la ricostruzione di un albero genealogico dei manoscritti per individuare l'archetipo.

  5. Come si integrò la cultura greca a Roma?
  6. La cultura greca si integrò a Roma attraverso contatti commerciali e culturali, con l'arrivo di greci come prigionieri di guerra e insegnanti, e grazie all'imitazione della letteratura greca da parte di autori latini come Livio Andronico.

  7. Quali erano le forme pre-letterarie della letteratura latina?
  8. Le forme pre-letterarie includevano i carmina religiosi, i carmina convivialia, i carmina triumphalia, le laudationes funebres, e forme teatrali come i fescennini, i ludi scaenici, la satura e la fabula atellana.

  9. Chi fu Ennio e quale fu il suo contributo alla letteratura latina?
  10. Ennio fu un poeta latino considerato il fondatore della letteratura latina. Scrisse il poema "Annales" in esametri, trattando la storia romana e introducendo elementi della cultura greca nella poesia latina.

Domande e risposte