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Concetti Chiave

  • Gaio Lucilio, di origini nobili, fu uno dei primi romani a viaggiare in Grecia per arricchirsi filosoficamente, conducendo poi una vita da intellettuale, lontano dalle cariche pubbliche.
  • Lucilio è considerato il padre della satira, un genere letterario che trattò inizialmente in versi trocaici e giambici, per poi passare all'esametro, creando una forma definitiva e mordace.
  • Le "Satire" di Lucilio, composte in 30 libri, sono raccolte in 1300 frammenti che trattano temi autobiografici, polemiche politiche e letterarie, e la condanna dei vizi umani.
  • Lucilio era un conservatore moderato, aperto alle influenze elleniche ma fermo sostenitore dei valori romani tradizionali, con un forte legame con gli Scipioni.
  • Lo stile di Lucilio è caratterizzato da un linguaggio vario, che include dialetto e termini tecnici, e riflette una ribellione contro un mondo moralmente disapprovato.
In questo appunto di letteratura latina viene descritta la biografia di Gaio Lucilio che ha svolto un viaggio nell'antica Grecia per costruirsi una vera e propria carriera filosofica. E' stato un intellettuale proveniente da una famiglia di buona estrazione sociale che fu appartata e lontano dalle cariche pubbliche. Tra le opere da lui realizzate si ricordano le Satire. Si dà anche un accenno al suo stile letterario.

Indice

  1. Vita di Gaio Lucilio
  2. Satire
  3. Considerazioni
  4. Il realismo e la "virtus"
  5. Lo stile

Vita di Gaio Lucilio

Di origini nobili (apparteneva all'ordine equestre), Gaio Lucilio fu tra i primi romani ad affrontare il viaggio in Grecia per farsi una cultura filosofica, e sicuramente fu il primo letterato di buona famiglia a condurre una vita da scrittore, volontariamente appartata dalle cariche pubbliche.

La sua biografia è segnata dall'incontro con gli Scipioni: fu compagno di Scipione Emiliano in Spagna, nel l33, in occasione della guerra di Numanzia.

Poco dopo, giovanissimo, esordiva come poeta, riprendendo il genere della "satira". Divenuto adulto, saranno proprio i grandi personaggi del partito scipionico a proteggerlo: per le sue origini aristocratiche, i suoi rapporti, l'ambiente in cui viveva, Gaio Lucilio fu infatti spinto a prendere partito nelle lotte politiche, e lo fece con vivacità e persino con violenza, in specie (ad es.) contro le riforme graccane. Lucilio, Gaio (2) articoloPraticamente quasi nulla si sa, invece, del periodo più tardo della sua vita.

Satire

Di Gaio Lucilio abbiamo esclusivamente "Satire" (egli stesso le chiama "poemata" o anche "ludus ac sermones", poesie scherzose), in 30 libri, di cui ci restano 1300 frammenti ca. Furono raccolte ed ordinate con criterio metrico: l’autore aveva pubblicato progressivamente i libri XXVI-XXX, contenenti le satire in settenari trocaici e senari giambici e, verso la fine, in esametri dattilici; i libri I-XXI, in esametri (forse sua ultima e definitiva scelta); i libri XXII-XXV, nei quali pare prevalesse il verso elegiaco (sono stati aggiunti al corpus postumi).

Le satire di Gaio Lucilio, che pur hanno carattere perlopiù estemporaneo e molto "personale", possono comunque essere "organizzate" - come già suggeriva Orazio - attorno ad almeno tre motivi o temi fondamentali:

  1. l'autobiografismo (il libro III, ad es., descriveva i mille piccoli incidenti di un viaggio in Sicilia, compiuto nel 126; il XXI, un banchetto in casa del banditore Granio; il libro XVI era infine dedicato all'amore per una donna di nome Collyra, e forse non solo per lei);
  2. la polemica politica (il I libro, ad es., conteneva un concilio degli dèi contro il senatore Lupo, considerato il principale responsabile della corruzione di Roma, e perciò denigrato e condannato a morte; il II si scagliava contro Tito Albucio e le sue manie grecizzanti) e letteraria (il libro XXVI, ad es., è contro coloro che professano una cultura priva di impegno sociale e lontana dalla realtà: non mancano spunti parodistici e polemici nei confronti di Ennio e Nevio, nonché dei coevi Accio e Pacuvio; nel libro IX venivano anche dibattuti, e con notevole competenza, problemi di grammatica e di retorica);
  3. la condanna dei vizi umani (nei libri IV, V, IX, ad esempio, Gaio Lucilio condannava la degenerazione dei costumi della nobiltà romana ellenizzante, contrapponendole il proprio ideale stoico di virtù).

Dei libri XXII-XXV, infine, si ignora quasi tutto, ma si suppone che in essi predominasse, forse non solo nella forma metrica, il carattere elegiaco.

Considerazioni

Padre della satira, Gaio Lucilio, dunque, si dedicò esclusivamente alla satira [per un'analisi del termine e dell'origine di questo genere letterario, rimando all'omonimo paragrafo contenuto nel capitolo sul "teatro romano"], trattandola inizialmente, come già aveva fatto Ennio, in versi trocaici e giambici, i versi dei generi drammatici; in seguito, nell'ultima parte della sua produzione (quella che, nella raccolta pubblicata, forma appunto i primi 20 libri), userà - come detto - solo l'esametro, creando in tal modo la forma definitiva della satira, poema "ragionato", più narrativo e meditativo che drammatico, col tempo sempre più mordace e castigatore, avviato comunque verso quell'ordine formale definitivo che troverà la sua apoteosi in Orazio, Persio e Giovenale. Sotto questo rispetto, egli fu - da subito - non a torto considerato il vero "padre" di questo genere, sebbene già gli stessi Ennio e Nevio vi ci fossero cimentati.

Il realismo e la "virtus"

Il realismo, il gusto dell'aneddoto che ritroviamo nelle arti plastiche romane, l'interesse per i paesaggi, gli oggetti, i dettagli dell'esistenza reale e quotidiana, tutto ciò traspare nei frammenti rimasti, e va a delineare una tradizione.

Conservatore moderato ma oculato, a suo modo aperto alle influenze elleniche (in particolare, i commediografi greci e la filosofia stoica neoaccademica), Gaio Lucilio resta partigiano convinto dei valori romani tradizionali (ma per lui l'autentica "virtus" è incarnata esclusivamente negli aristocratici e soprattutto negli Scipioni), pur senza essere schiavo dei pregiudizi e della grettezza della generazione precedente: in un celebre passo, ad esempio, proclama che il primo posto si deve dare alla patria, il secondo ai componenti della propria famiglia, e solo il terzo a se stessi, il che significa, in questa morale della saggezza, subordinare la propria felicità a quella degli altri.

Insomma, con lui vediamo come la mentalità romana, quanto meno nell'élite cittadina, abbia superato quella crisi testimoniata dall'opera di Terenzio, proseguendo con successo la sintesi di cultura ellenica e tradizione nazionale.

Lucilio, Gaio (2) articolo

Lo stile

Infine, dal punto di vista stilistico, la poesia di Gaio Lucilio si apre davvero in tutte le direzioni: impasto dei più vari registri linguistici (arriva fino al dialetto e non disdegna neanche la scurrilità), con l'utilizzo talora di inauditi termini tecnici e retorici, il suo stile è stato da alcuni critici definito addirittura "scapigliato": "non fa meraviglia che [il nostro autore] metta in versi i discorsi uditi nel foro, nei mercati, nei porti e negli accampamenti militari, senza preoccupazioni di dignità e senza sussiego" [F. Della Corte]. Una lingua, dunque, a suo modo "mimetica", anch'essa elemento non imprescindibile nell'atmosfera generalizzata di "ribellione a un mondo che moralmente egli disapprovava".

Domande da interrogazione

  1. Chi era Gaio Lucilio e quale fu il suo contributo alla letteratura latina?
  2. Gaio Lucilio era un intellettuale di origini nobili che si dedicò alla satira, considerato il "padre" di questo genere letterario. Fu tra i primi romani a viaggiare in Grecia per una formazione filosofica e condusse una vita da scrittore, lontano dalle cariche pubbliche.

  3. Quali sono i temi principali delle Satire di Gaio Lucilio?
  4. Le Satire di Gaio Lucilio si concentrano su tre temi principali: l'autobiografismo, la polemica politica e letteraria, e la condanna dei vizi umani. Questi temi riflettono il suo impegno sociale e la critica ai costumi della nobiltà romana.

  5. Come si caratterizza lo stile letterario di Gaio Lucilio?
  6. Lo stile di Gaio Lucilio è variegato e "scapigliato", utilizzando diversi registri linguistici, inclusi termini tecnici e retorici. La sua poesia è descritta come "mimetica", riflettendo discorsi quotidiani senza preoccuparsi della dignità formale.

  7. In che modo Gaio Lucilio ha influenzato la tradizione letteraria romana?
  8. Gaio Lucilio ha influenzato la tradizione letteraria romana creando la forma definitiva della satira in esametri, che è stata poi perfezionata da autori come Orazio, Persio e Giovenale. Ha contribuito a una sintesi tra cultura ellenica e tradizione romana.

  9. Qual è la visione di Gaio Lucilio sulla "virtus" e i valori romani?
  10. Gaio Lucilio era un conservatore moderato che sosteneva i valori romani tradizionali, incarnati dagli aristocratici e dagli Scipioni. Credeva che la "virtus" autentica fosse legata al servizio della patria e della famiglia, subordinando la felicità personale a quella collettiva.

Domande e risposte