Zhuweiqiu
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Concetti Chiave

  • Lucilio è autore di 30 libri di satire, con critiche pungenti alla società del suo tempo.
  • Il Libro 1, "Concilium Deorum", usa una metafora per criticare l'inefficienza del senato, paragonandolo a un'assemblea divina inconcludente.
  • Nel Libro 9, Lucilio propone un nuovo stile di scrittura, criticando Accio per la sua rozzezza e sottolineando l'importanza di un linguaggio raffinato.
  • Il Libro 20, "Banchetto", introduce il tema del banchetto come simbolo della superficialità dei nuovi ricchi, con dialoghi che esaltano la loro mancanza di gusto.
  • Lucilio usa la satira per smascherare il potere e le convenzioni sociali, sottolineando la distanza tra apparenza e sostanza.

Indice

  1. Lucilio, Gaio - Opere Principali
  2. Libro 1, Concilium Deorum
  3. Libro 9
  4. Libro 20, Banchetto

Lucilio, Gaio - Opere Principali

Lucilio è autore di 30 libri di satire; tra i più importanti:

Libro 1, Concilium Deorum

Il titolo significa “assemblea degli dei” e infatti racconta di un’assemblea in cui gli dei si riuniscono per risolvere una questione legata alle vicende umane. Lucilio critica il fatto che parlino a lungo ma non riescano tuttavia a trovare un accordo universalizzando il loro comportamento: il potere viene smascherato attraverso la derisione dei suoi aspetti negativi, infatti gli dei sono chiaramente la metafora del senato dell’epoca, molto lontano dal bene comune e lento nella macchina legislativa.

Libro 9

E’ un manifesto di poetica all’interno del quale si attacca Accio e viene proposto un nuovo tipo di scrittura; Accio viene considerato rozzo e grossolano, e Lucilio esprime la sua convinzione della necessarietà di un lessico più ricercato e di uno stile non solamente volto all’orrido e al patetico.

Deve esserci pertanto un “labor limae”, un lavoro di lima ossia una rifinitura dei testi, che senza perdono la loro efficacia.

Libro 20, Banchetto

A partire da quest’opera il banchetto diventa un topos: ha uno stile più sottile e meno aggressivo perché tratta di un convivio organizzato da un ricco e riporta alcuni dialoghi divertenti e volgari. Questi vengono però esasperati, lasciando intendere che questi nuovi ricchi che non appartengono alla tradizione nobiliare latina non hanno stile, organizzano banchetti sontuosi ed eleganti ma rimangono grezzi e privi di ogni senso estetico: emerge la dicotomia tra magnificenza dell’apparire e volgarità dei discorsi.

Domande e risposte