Le vite parallele di Plutarco
Bioi paralleloi, devono il titolo allo schema compositivo. Sono 22 coppie di biografie, è andata perduta solo la coppia Epaminonda e Scipione l'Africano maggiore. Abbiamo quattro biografie disposte in un unico complesso, i due Gracchi e due re di Sparta, Cleomene e Agide, che si distinsero per l'opera innovatrice che svolsero. Ci sono anche alcune biografie isolate, come quella di Arato, poi quelle degli imperatori dell'anno dei tre imperatori e la biografia del re persiano Artaserse.
L'intento principale dell'opera biografica era di mettere in risalto figure della storia greca degne di reggere il confronto con i grandi della storia romana.
In un altro opuscolo sostiene che il popolo romano fu grandemente favorito dalla buona sorte, non ne disconosce i meriti ma attribuisce il successo di Roma principalmente al favore della fortuna (tema della tuke, ce n'è anche una personificazione). L'accostamento del mondo greco con quello romano è significativo dell'aspetto morale, così è nata la concezione di una cultura classica unitaria. Rispetto a Polibio non riconosce la superiorità politica e militare ma la sua dignità culturale.
A volte gli accostamenti tra le vite avvengono in modo spontaneo, altre erano piu artificiali e forzati, come nel caso di Pericle e di Fabio Massimo. Rileva un principio di corrispondenza e di opposizione tra Roma e Grecia, la loro continuità culturale e il valore dell'indipendenza greca nel passato. Per il taglio delle singole biografie, si attiene al taglio peripatetico: i modelli di opuscolo biografico erano quello peripatetico, che si rifà alla scuola di Aristotele e un esempio è la vita di Euripide scritta da Satiro. La biografia di stampo alessandrino nasce in epoca ellenistica e si rifà ai pinakes di Callimaco, uno dei continuatori fu Ermippo il Callimacheo e ha il suo principale esponente in Svetonio, autore di biografie di 12 cesari. La biografia alessandrina ha un intento prevalentemente erudito e narra per sommi capi le vicende biografiche del personaggio, nella seconda parte è divisas in rubriche in cui vengono presi in esame vari aspetti della loro personalità. La biografia di stampo peripatetico/plutarchiano fonde l'analisi della personalità con le vicende biografiche, ha un'impostazione unitaria. Non mira tanto a fornire particolari curiosi ma soprattutto vuole educare i lettori, il personaggio diventa un modello di virtu o di vizio. Ci sono anche personaggi negativi (es Demetrio e Antonio).
L'intento delle biografie, oltre che patriottico e culturale è anche etico e padegogico. Dal punto di vista storico forniscono molte notizie interessanti, attinge da molte fonti greche e romane ma come dichiara apertamente il suo intento non è fare storiografia, è perfettamente consapevole della distinzione tra genere biografico e storiografico. L'intento della biografia ha intento morale e pedagogico. Rielabora con libertà le fonti, offre un compendio delle vicende storiche ma non può sostituire le fonti storiche nè può esservi anteposto.
Nel delineare i tipi morali dei suoi personaggi tiene presenti degli schemi che tengono conto del pensiero peripatetico, risalenti in parte da Aristotele stesso. Talvolta una coppia di biografie è sugellata da una sugkrisis, un confronto cioè uno sviluppo retorico risalente a Isocrate. Solitamente è volto a mettere in migliore luce il personaggio greco rispetto a quello romano.