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Odissea-struttura

L'Odissea è composta da 24 libri, ma per uno studio più schematico viene generalmente divisa in sei blocchi, ognuno dei quali formato da quattro libri:

1. Il primo blocco, la Telemachia, vede protagonista Telemaco, figlio di Odisseo, che, prima a Itaca, circondato dai Proci, poi a Pilo con Nestore, e a Sparta, ospite di Menelao, segue le orme del padre cercando di uniformarsi ad esso nel suo percorso di crescita: deve ormai entrare nel mondo degli adulti, diventare un capo e un eroe e liberare la sua casa dai pretendenti.
Nella Telemachia il vero protagonista del poema, Odisseo, non è mai presente, se non indirettamente tramite i racconti dei suoi vecchi compagni.
(Libri I-IV)

2.

Nel secondo blocco compare finalmente Odisseo, trattenuto sull'isola di Ogigia dalla ninfa Calipso. Finalmente, in assenza di Poseidone, gli dei decidono che è giunto per l'eroe il momento di tornare a casa. Ermes, inviato da Zeus, si reca sull'isola e ordina alla ninfa di lasciar andare Odisseo e all'uomo di riprendere subito il mare. L'ottavo libro si conclude con una tempesta, causata da Poseidone, e con il naufragio dell'eroe sull'isola dei Feaci.
(Libri V-VIII)

3. Nel terzo blocco, dopo l'arrivo presso i Feaci e l'incontro con Nausicaa, troviamo durante il banchetto e poi, successivamente, quando l'eroe rivela la sua identità, una narrazione in epanalessi delle avventure che hanno condotto Odisseo fino a quel punto (Circe, Polifemo...)
Odisseo è un eroe, un capo, e il suo dovere è quello di proteggere se stesso e i compagni; Omero sembra ora voler giustificare il suo fallimento, la perdita delle navi, la morte dei suoi uomini, come già aveva fatto nel prologo ("...ma i compagni nemmeno così li salvo, pur volendo, ma con la loro empietà si perdettero, stolti..."). Non è dunque colpa di Odisseo, ma degli uomini che, per quanto lui li abbia guidati saggiamente, si sono distrutti con le loro stesse mani.
L'ultimo libro si conclude con la partenza dell'eroe, diretto finalmente a casa.
(Libri IX-XII)

4. Il quarto blocco si apre con lo sbarco di Odisseo ad Itaca e l'incontro con la dea Atena che gli suggerisce cosa fare. Inizialmente l'uomo non si fa riconoscere da nessuno, fingendosi un mercante cretese, ma quando arriva Telemaco a lui solo si rivela.
(Libri XIII-XVI)

5. Nel quindo blocco padre e figlio, diretti a palazzo, escogitano un piano per sconfiggere i Proci: per entrare nella reggia Odisseo si finge un mendicante che chiede ospitalità (valore sacro che non si poteva negare a nessuno).
Abbiamo due episodi di riconoscimento, quello del cane Argo che dopo vent'anni ancora aspetta il suo padrone, e quello della serva Euriclea che riconosce Odisseo lavandogli i piedi. Penelope, invece, non lo riconosce.
L'atteggiamento dei Proci, come di consueto, è tracotante: non si curano dell'ospite e spendono i beni della casa senza ritegno.
(Libri XVII-XX)

6. All'inizio dell'ultimo blocco, Odisseo convince Penelope ad indire una gara di tiro con l'arco, arma dell'eroe, che solo lui riusciva a tendere.
Tutti i Proci si cimentano nella prova ma tutti falliscono. Solo Odisseo, ancora sotto le spoglie di mendicante, riesce. Telemaco, che ormai ha concluso il percorso di crescita intrapreso nella Telemachia, si rivela ormai adulto e figlio fedele; insieme ai servi porta via, durante la gara, tutte le armi dalla sala.
Odisseo uccide, allora, con l'arco i Proci e le ancelle infedeli.
Nell'ultima parte vi è finalmente il riconoscimento da parte di Penelope che si rivela degna moglie dell'astuto Odisseo con il tranello del letto. Negli ultimi versi, infine, l'eroe si reca dal vecchio padre, Laerte.
(Libri XXI-XXIV)

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