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LA TRAGEDIA
OCCASIONI DI RAPRESENTAZIONI TRAGICHE:
1. PICCOLE DIONISIE (dionisie rurali): 8-11 del mese Poseidone
2. LENEE (per celebrare Dioniso Leneo): 8-11 del mese di Gamelione
3. GRANDI DIONISIE (dionisie cittadine): 8-13/19 del mese di Elafebolione
Attestano un forte legame con il culto di Dioniso. Le feste prevedevano danze e inni in onore di Dioniso (ditirambo) e AGONI DRAMMATICI (gare tra poeti tragici e comici): ogni autore presentava una TETRALOGIA (3 tragedie e un dramma satiresco).

DURATA: tre giorni (mattina: tragedie – pomeriggio: commedie)

PRIMA RAPPRESENTAZIONE TRAGICA DATABILE: 535 a.C. Tespi, durante le prime grandi dionisie indette da Pisistrato, presenta una tragedia di cui è autore, regista e direttore del coro.
PRIMO CONCORSO DATABILE: 499/496 a.C. (70° olimpiade) – certamente già ne esistevano altri

CONTRIBUTO DELLA POLIS:
• ARCONTE EPONIMO: sceglieva le tragedie (censura)
• CITTADINI FACOLTOSI: provvedevano alle spese del coro – COREGO (era esentato dal servizio militare e considerato sacro)
• POLIS: sovvenziona attori e autori; paga il biglietto ai cittadini più poveri
• IMPRESARI: assicurano il servizio d’ordine, in cambio ottengono l’incasso

GIURIA: 10 giudici (uno per tribù)
VINCITORE: riceve una corona d’edera (sacra a Dioniso)
DIDASCALIE: al termine delle gare era redatto un documento nel quale venivano riportati gli autori, i coreghi e il vincitore.

CORO: prima era costituito da 12 membri, poi da 15 compreso il CORIFEO (ponte tra il coro e i personaggi). Il coro cantava e ballava. Era collocato nell’ORCHESTRA con disposizione tetragonale presso l’altare di Dioniso.

ATTORI: Tespi introduce il primo attore (PROTAGONISTA); Eschilo il secondo attore (DUETERAGONISTA); Sofocle il terzo attore (TRITAGONISTA). Intervengono bambini come attori muti. Tutti gli attori erano maschi. Indossano la MASCHERA (perfeziona l’acustica). Usano i COTURNI (calzari a suola alta – aumentano la statura e l’eccezionalità del personaggio). Usano MACCHINE TEATRALI (riproducono effetti atmosferici e gli spostamenti degli attori).

PARTI DELLA TRAGEDIA:
1. PROLOGO: riassume i fatti antecedenti
2. PARODO: entrata del coro
3. EPISODI
4. STASIMI: intervallano gli episodi (coro)
5. ESODO: uscita del coro

METRO:
• PARTI RECITATE: TRIMETRO GIAMBICO
• METRI LIRICI: MONODIA (canto a solo), COMMO (interazione tra attore e coro) e AMEBEO (interazione fra due attori)

ORIGINE DELLA TRAGEDIA
La tragedia nasce con il passaggio dal NARRATORE all’ATTORE. Quindi il tempo si modifica: la realtà diventa mimetica: il passato è uguale al presente. Racconto: evento narrato | Azione: evento vissuto.

SIGNIFICATO TERMINE TRAGEDIA: Tragodia = tragos (capro) + odé (canto)
1. ALESSANDRINI: Tragedia= canto per il capro.
Capro = per ORAZIO è il premio delle gare di canto; per VIRGILIO è il canto per il sacrificio del capro.
2. BENTLEY (come Aristotele): Tragedia= canto dei capri (coreuti mascherati da capri)
Ricollega la tragedia al dramma satiresco: agli uomini capri sono sostituiti i satiri (appartengono al corteo di Dioniso).

IPOTESI PSEUDO DIONISICA
• ARISTOTELE: nascita legata al culto di Dioniso e al nucleo Dionisiaco
La tragedia, mediante PIETA’ e TERRORE, produce la purificazione delle PASSIONI (finalità catartica). La pietà si produce quando lo spettatore vede qualcuno subire una sventura immeritata. Il terrore nasce quando tale sventura colpisce chi appare simile. Per Aristotele l’eroe tragico è simile a noi o un po’ migliore di noi, colto da sventure immeritate (identità tra SPETTATORE e EROE). Ma ciò non basta per raggiungere lo scopo della tragedia: è necessario rintracciare il grave errore commesso dall’eroe: l’AMARTIA (soggettivo e consapevole). La pietà e il terrore ( primo momento : coinvolgimento dello spettatore) si trasforma in GIUDIZIO ( secondo momento: catarsi – distacco liberatori) quando è rivelato l’errore soggettivo.
• ARIONE: iniziatore della tragedia secondo GIOVANNI DIACONO (grammatico bizantino), basandosi su una testimonianza di SOLONE, ERODOTO e LESSICO SUDA (gli attribuisce l’introduzione dei Satiri – uomini capro - nel coro)
Quindi c’è il passaggio dal DITIRAMBO ad un nuovo GENERE NARRATIVO, con l’introduzione del tema mitologico nel rito di Dioniso.
• ERODOTO (seconda testimonianza). Racconta del tiranno i Sicione, Clistene, che essendo la citta in guerra con argo e celebrando i Sicioni l’eroe argivo Adrasto, vietò le manifestazioni tragiche dedicate all’eroe e le dedicò a Dioniso e l’eroe locale Melanippo.
LA TEORIA ARISTOTELICA E’ GENERALMENTE POCO ATTENDIBILE
IPOTESI EROICA (FRAZER)
• LESSICO SUDA: riporta la protesta degli abitanti di Corinto contro gli autori che hanno sostituito le imprese di Dioniso con quelle degli eroi.
Tragicos deriva quindi da TRAGOS (= spirito di un eroe defunto). Dioniso sarebbe solo un intruso.
• FRAZER: [IL RAMO D’ORO – 1922] dimostra che in alcune comunità agricole i cicli stagionali erano legati alle cerimonie in onore del RE DEL GRANO; annualmente si uccideva un uomo, smembrandolo. Più tardi il rito venne sostituito con un sacrificio animale. TRAGOS = CAPRO

IPOTESI DIONISIACA (NIETZCHE – NASCITA DELLA TRAGEDIA – 1871)
Distingue tra: APOLLINEO (sogno, compostezza e arti figurative) e DIONISIACO (ebrezza, inconscio, musica). Entrambi sono presenti nel tragico. La tragedia è COINCIDENTIA OPPOSITORUM.

IPOTESI DEL CONFLITTO TRA RELIGIOSITA’ MEDITERRANEA PREINDOEUROPEA E RELIGIOSITA’ OLIMPICA (UNTERSTAEINER)
L’EROE LOCALE è rappresentazione dei culti pre-ariani. Lo spirito tragico nasce dallo scontro tra sostrato culturale mediterraneo (modello: GRANDE MADRE) e quello olimpico degli invasori indoeuropei (modello: PADRE DEL CIELO LUMINOSO – ZEUS). E’ uno scontro tra civiltà del padre e della madre. Dioniso è l’elemento risolutore del conflitto; poiché è figlio di ZEUS e SEMELE (terra), quindi cela in sé il tema della vita e della morte.

IPOTESI DI FREUD (TOTEM E TABU’)
Il totem è un animale sacro che le tribù primitive ritengo loro mitico progenitore. Il tabù è rappresentato dall’uccisione del totem; si può violare solo con una solenne festività annuale in cui i membri della tribù si cibano delle carni dell’animale (PASTO TOTEMICO).
La tragedia per Freud, sarebbe una cerimonia di tipo totemico: partendo dalla conflittualità tra padre e figlio, il rituale totemico riflette il delitto primordiale del Padre da parte dei figli ribellatisi alla sua autorità della mitologia greca (URANO, KRONOS, ZEUS).
Compiuto l’atto omicida i figli si sentono in colpa e istituisco il culto totemico.
Nella tragedia: EROE: padre che è ucciso (si lascia uccidere perché si carica della COLPA TRAGICA) CORO: figli che uccidono

IN CONCLUSIONE: Alla base della tragedia c’è un conflitto che deriva da un ricordo ancestrale.

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