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Indice

  1. La filologia
  2. I bibliotecari alessandrini

La filologia

È la scienza che studia le opere tramandate dall’antichità al fine di ricostruire un testo che sia il più fedele possibile all’originale. Nacque in età ellenistica ad Alessandria, anche se già nel V secolo erano stati affrontati problemi linguistici soprattutto nello studio di Omero. Aristotele può essere considerato il predecessore degli alessandrini per le sue riflessioni di letteratura, ma lui si prefiggeva la conoscenza della verità con l’aiuto della trazione letteraria, e non tanto la sua conservazione e correttezza. Al contrario gli alessandrini studiavano il testo per il testo: interrogano continuamente i testi sulla loro vicenda tradizionale per accertarli, una volta accertati li interpretano nel loro significato originario ma alla luce dei loro principi filosofici.
La nascita della filologia è in relazione con l’affermazione del libro e con l’istituzione di biblioteche.
Nell’interpretazione testuale si distinsero due scuole:
la scuola di Alessandria: studiava i testi spiegando il significato letterale. iI filologi registravano anche i rotoli della biblioteca, classificavano le opere e redigevano le bibliografie.
la scuola di Pergamo: si interessava di esegesi allegorica alla ricerca di significati nascosti

Queste due scuole si basavano su due diversi cardini:
quello dell’analogia ad Alessandria, ogni lingua segue fedelmente i principi astratti che la governano
quello dell’anomalia a Pergamo, la lingua deve essere regolata dall’uso e non da schemi fissi

I bibliotecari alessandrini

Secondo Tzetzes i primi filologi furono gli studiosi alessandrini:
il primo διορθωτής (editore critico) fu Zenodoto di Efeso che si dedicò all’epica e alla lirica
Alessandro Etolo alla tragedia
Licofronte alla commedia
Callimaco fece un catalogo delle opere della Biblioteca di Alessandria

Zenodoto di Efeso fu il primo bibliotecario di Alessandria e precettore dei figli di Tolomeo. Studiò Omero e i lirici: forse fu lui a dividere in 24 libri Iliade e Odissea. Curò anche un’edizione critica dei poemi omerici. È probabile che abbia inventato l’ὀβλελός (spiedo), segno diacritico posto a margine dei versi sospetti.
Apollonio Rodio studiò Omero, si trovò in opposizione con Zenodoto. Si occupò anche di Esiodo e scrisse il trattato Su Archiloco.
Eratostene nacque nel 275 a.C. a Cirene fu molto versatile. Usò per primo il termine φιλόλογος per indicare uno studio esperto in diversi ambiti. Diresse la biblioteca di Alessandria dal 247 alla fine del III secolo. Morì nel 195 a.C. Scrisse Γραμματικά una miscellanea filologica e il trattato sulla commedia antica.
Aristofane nacque a Bisanzio (257-180 a.C) si trasferì ad Alessandria dove diresse la Biblioteca e continuò l’opera di catalogazione. Curò le edizioni di Omero, Esiodo, lirici, tragedie, commedie. Introdusse nuovi segnali critici (κεραύνιον = segnala versi atetizzati; σίγμα e αντίσιγμα=indicano versi uguali e quindi intercambiabili; αστερίσκος= segnala un verso erroneamente ripetuto). Pubblicò la prima edizione completa di Pindaro in 17 libri, introdusse i cola metrici organizzati a loro volta in elementi strofici. Nelle tragedie premise l’υπόθεσις che conteneva riassunto, data, nome degli attori e un giudizio. Compilò anche i canoni, cioè gli elenchi con gli autori più importanti di un genere letterario.
Apollonio Eidografo successe Aristofane alla direzione della biblioteca. Classificò le poesie liriche secondo le armonie musicali
Aristarco di Samotracia vissuto nella prima metà del II secolo a.C scrisse commentari su Omero, Esiodo, Anacreonte, Archiloco, Eschilo, Aristofane e anche di Erodoto e forse di Tucidide. Fu autore di Συγγράμματα (brevi monografie). Il suo metodo filologico era di spiegare Omero con Omero. In campo grammaticale individuò 8 parti del discorso.

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