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Indice

  1. Teognide
  2. Vita di Teognide
  3. La Silloge
  4. Lingua
  5. Problema dell’autenticità

Teognide

Teognide è l’unico autore lirico che conosciamo per tradizione diretta, insieme a Pindaro. Le loro opere ci sono giunte infatti attraverso codici medievali ma è difficile distinguere le produzioni che davvero appartengono al primo, contando le numerose spurie presenti tramandate come autentiche. Dunque con Teognide è corretto parlare di una Silloge teognidea, cioè una serie di carmi tramandati col suo nome e a lui attribuiti, dal momento che è difficile delineare il suo profilo personale e letterario.

Vita di Teognide

Le notizie biografiche sono molto vaghe, come previsto, si sa solo che sia nato forse a Megara Nisea, centro portuale tra Atene e Corinto, e che lì sia stato uno degli eminenti esponenti dell’aristocrazia. Come testimonia la Silloge, tra il 650 e 625 la città è sottomessa dal tiranno Teagene, a seguito del quale ci saranno numerosi scontri e conflitti interni seguiti dal ritorno all’oligarchia. Fu proprio durante questa fase convulsa che egli fu esiliato in quanto rappresentante dell’aristocrazia.
Ci sono altre ipotesi biografiche, come quello della Suda, che sposterebbe la sua nascita in relazione della 59esima olimpiade o altre che lo riconducono alle guerre persiane, ma sono poco attendibili.

La Silloge

I versi rinvenuti nel corpus teognideo sono 1400 ma si presume che fossero almeno il doppio, tutti suddivisi in due libri do diverse dimensioni, i cui distici sembrano non avere continuità, infatti è difficile stabilire quando inizia e quando finisce un’elegia o un’altra.

Lingua

La lingua usata è in prevalenza omerica, con influssi dorici dovuti al dialetto megarese e espressioni formulari tipici dell’epica.

Problema dell’autenticità

Di autentico non possiamo definire quasi nulla se ricordiamo che il contesto in cui opera Teognide e molti altri è quello del simposio, un contesto in cui la circolazione dei testi avviene oralmente ed è frutto del lavoro di un’eteria. Nonostante ciò, lui sembra esserne consapevole, infatti in un frammento manifesta la sua volontà di voler apporre un marchio che indichi la paternità del suo lavoro, lo “Sfreghìs” (sigillo poetico).
Componimenti educativi
Nei componimenti di carattere precettivo distinguiamo “Sentenze” ed “Esortazioni Parenetiche”, in cui si trattano i temi dell’amore, della vita politica e del simposio, con la celebrazione dei valori aristocratici. Infatti distingue tra due categorie: gli aristocratici (estlòi) e i non aristocratici (kakòi), dimostrando insofferenza verso gli altri ceti.
“Dai buoni il bene imparerai ma se ti mescoli ai vili perderai il senno che già possiedi” (vv 35-36, trad F.Ferrari)

Ὦ ἄνα, Λητοῦς υἱέ, Διὸς τέκος, οὔποτε σεῖο

λήσομαι ἀρχόμενος οὐδ' ἀποπαυόμενος,

ἀλλ' αἰεὶ πρῶτόν τε καὶ ὕστατον ἔν τε μέσοισιν

ἀείσω· σὺ δέ μοι κλῦθι καὶ ἐσθλὰ δίδου.

5Φοῖβε ἄναξ, ὅτε μέν σε θεὰ τέκε πότνια Λητώ

φοίνικος ῥαδινῆις χερσὶν ἐφαψαμένη

ἀθανάτων κάλλιστον ἐπὶ τροχοειδέι λίμνηι,

πᾶσα μὲν ἐπλήσθη Δῆλος ἀπειρεσίη

ὀδμῆς ἀμβροσίης, ἐγέλασσε δὲ Γαῖα πελώρη.

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