Concetti Chiave
- Marcel Proust was significantly influenced by philosopher Henri Bergson, whose ideas on subjective vs. objective time shaped Proust's literary style.
- Proust's early career included journalism, where he critically analyzed Parisian society, contributing to magazines like "Le Banquet" and "La revue blanche".
- Despite working briefly as a librarian at the Bibliotheque Mazarine, Proust's focus remained on artistic and literary pursuits.
- "À la recherche du temps perdu" is a complex novel that explores introspection and memory, utilizing involuntary memory to reveal life's deeper meanings.
- Proust's work emphasizes the importance of the past and art as a means of salvation, distinguishing between superficial and profound aspects of self.
Questo appunto di Italiano tratta la vita di Marcel Proust, soffermandosi sull’influenza determinante del filosofo Henri Bergson per la produzione letteraria dello scrittore e sul ruolo di Marcel Proust nell’ambito giornalistico e bibliotecario. Infine, viene brevemente introdotto il romanzo “Alla ricerca del tempo perduto”, con una breve panoramica sulle principali tematiche trattate al suo interno e sulla poetica di Marcel Proust.
Indice
La vita di Marcel Proust e l’influenza del filosofo Henri Bergson
Marcel Proust nacque il 10 luglio del 1871 nel quartiere Auteuil della capitale francese.
Crebbe in un clima artistico e culturale che gli permise di esprimere al meglio il suo estro creativo, in particolare nella letteratura e ben presto divenne noto nei quartieri più artistici per la sua vasta sapienza. Sin da giovane, tuttavia, Marcel Proust fu vittima di una salute cagionevole causata principalmente dall’asma che lo perseguitò per tutta la vita e lo costrinse spesso a soffrire di crisi respiratorie frequenti che andarono sicuramente a limitare la sua libertà. La carriera scolastica dello scrittore Marcel Proust proseguì per la stessa direttiva: si iscrisse, infatti, alla facoltà di Diritto e, successivamente, anche a quella di Scienze Politiche. Mentre frequentava queste lezioni, iniziò anche a frequentare anche le lezioni che teneva il filosofo e scrittore Henri Bergson. Il pensiero filosofico di Bergoson è stato determinante per Marcel Proust, influenzando notevolmente il suo stile letterario, sin dagli albori della sua carriera in ambito letterario. La concezione filosofica di Henri Bergson, sotto l’influenza della teoria della relatività di Albert Einstein, si basa sul riconoscimento di una discrepanza tra il tempo soggettivo e il tempo oggettivo, vale a dire tra la percezione soggettiva dello scorrere del tempo e il tempo effettivamente trascorso.
Per approfondimenti sulle opere del filosofo di Henri Bergson vedi anche qua
Il ruolo di Marcel Proust nel giornalismo e nella Bibliotheque Mazarine
Marcel Proust iniziò a muovere i primi passi anche nel mondo del giornalismo, nello specifico, è stato assunto presso le riviste di “Le Banquet” e “La revue blanche”. Gli articoli dello scrittore si soffermavano principalmente sulla mondanità di Parigi, che Marcel Proust conosceva benissimo in quanto avido frequentatore, ma che descrive non osannando o idealizzando le caratteristiche di questi salotti, bensì analizzandole spesso con spirito critico, come si può notare poi successivamente anche nel libro del 1896, intitolato “I piaceri e i giorni”.
Qualche anno dopo, Marcel Proust diventò un bibliotecario presso la Bibliotheque Mazarine, sempre nella capitale, ma non si impegnò mai profondamente per questa professione, tanto che venne licenziato poco dopo. Lo scrittore sembrava più concentrato a ricercare lo sfarzo e l’artisticità piuttosto che a lavorare. Nel frattempo, la sua malattia continuava però a peggiorare e questo rallentò anche di conseguenza la sua produzione letteraria, fu infatti costretto ad isolarsi e in questo periodo andò a concepire e a stendere il capolavoro della sua vita “Alla ricerca del tempo perduto”.
Per approfondimenti sulla vita di Marcel Proust vedi anche qua
“Alla ricerca del tempo perduto”: caratteristiche e poetica
Marcel Proust ha iniziato a scrivere il romanzo “Alla ricerca del tempo perduto” (il cui titolo originale è “À la recherche du temps perdu”) nel 1907, ma la pubblicazione terminò ben vent’anni dopo. L’opera risulta estremamente complessa, sia dal punto di vista contenutistico che stilistico e narrativo, proprio per questo ricevette prima diversi rifiuti da parte delle case editrici per la messa in vendita del volume e, una volta pubblicato, fu oggetti di diverse critiche e giudizi da colleghi, anche se successivamente ricevette il premio Goncourt.
Il romanzo moderno deve molto alle innovazioni e alla poetica di Marcel Proust, poetica che è contraddistinta dalla centralità dell’introspezione. In effetti, dal punto di vista stilistico, il romanzo “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust si basa sull’utilizzo del metodo introspettivo, in particolare, attraverso le epifanie (anche conosciute come “memoria spontanea” oppure “memoria involontaria”. L’epifania è concettualizzata come ciò che consente di intuire dei significati profondi della vita attraverso la rievocazione del tempo passato. In particolare, la percezione sensoriale di determinati stimoli sarebbe in grado di elicitare la memoria involontaria, permettendoci di riconnetterci ai nostri ricordi e di avvicinarci al cogliere il significato dell’esistenza. In effetti, Marcel Proust attribuisce una grande importanza al passato: senza la memoria del passato, il tempo presente è insignificante. A questa tematica si ricollega quella dell’arte come salvezza. Il romanzo “Alla ricerca del tempo perduto” si conclude, infatti, con il protagonista che esprime l’intenzione di scrivere in un libro le proprie intuizioni e riflessioni sullo scorrere inesorabile del tempo e sulla precarietà della vita.
Allo stesso modo dello scrittore Luigi Pirandello, la poetica di Marcel Proust esprime la distinzione tra un sé superficiale e un sé profondo. Il sé superficiale si riferisce alle maschere pirandelliane, al ruolo sociale che dobbiamo ricoprire ogni giorno. Il sé profondo, invece, fa riferimento alla nostra essenza, alla nostra identità più autentica.
Per approfondimenti sul romanzo “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'influenza del filosofo Henri Bergson su Marcel Proust?
- Qual era il ruolo di Marcel Proust nel giornalismo?
- Qual è stato il contributo di Marcel Proust alla Bibliotheque Mazarine?
- Quali sono le caratteristiche principali del romanzo "Alla ricerca del tempo perduto"?
- Come si conclude il romanzo "Alla ricerca del tempo perduto" e quale messaggio trasmette?
Henri Bergson ha influenzato notevolmente lo stile letterario di Marcel Proust, specialmente attraverso la sua concezione del tempo soggettivo e oggettivo, che ha avuto un impatto significativo sulla produzione letteraria di Proust.
Marcel Proust ha lavorato come giornalista per le riviste "Le Banquet" e "La revue blanche", dove scriveva articoli sulla mondanità parigina, spesso con uno spirito critico.
Marcel Proust ha lavorato come bibliotecario presso la Bibliotheque Mazarine, ma non si è mai impegnato profondamente in questa professione, tanto da essere licenziato poco dopo.
"Alla ricerca del tempo perduto" è un'opera complessa sia dal punto di vista contenutistico che stilistico, caratterizzata dall'introspezione e dall'uso della memoria involontaria per esplorare il significato della vita.
Il romanzo si conclude con il protagonista che esprime l'intenzione di scrivere un libro sulle sue intuizioni riguardo al tempo e alla vita, sottolineando l'importanza della memoria e dell'arte come salvezza.