Concetti Chiave
- Lo spiritualismo francese, rappresentato da Boutroux, critica il determinismo e il meccanicismo, promuovendo la libertà umana e la contingenza come basi della scienza.
- Bergson, noto per le sue critiche al positivismo, mette in evidenza i limiti della scienza nel comprendere la realtà, sostenendo la necessità di un approccio filosofico complementare.
- Il concetto bergsoniano del tempo distingue tra il tempo misurabile della scienza e il tempo qualitativo della coscienza, che rappresenta il flusso di esperienze vissute.
- Bergson esplora il rapporto tra anima e corpo, sottolineando l'importanza della coscienza sulla memoria e sul pensiero, in contrasto con il ruolo pratico del cervello.
- Nell'evoluzione, Bergson introduce l'intuito come mezzo per comprendere il movimento evolutivo, fondendo istinto e intelligenza per cogliere l'essenza della vita.
Indice
Critica allo spiritualismo
In Francia, oltre alla diffusione della cultura positivista, troviamo una forte critica da parte dello spiritualismo nascente di cui è esponente Boutroux. Lo spiritualismo attacca il determinismo e il meccanicismo, perché limitano la libertà umana e la loro corrispondenza con la realtà è solo approssimativa.
Essi mettono come fondamento della scienza, la libertà umana, quindi sostituiscono alla necessità, la contingenza (ovvero la realtà non può essere dimostrata, ma neanche negata). Grazie alla religione si può comprendere la realtà spirituale dell’uomo. Altro punto fondamentale dello spiritualismo è l’azione che si trova in mezzo alla volontà e alla realizzazione. Solo grazie alla fede questa scissione si risolve.Bergson e la sua filosofia
Bergson nasce a Parigi e studia insieme a Boutroux. Vince il premio Nobel per la letteratura. È di origine ebraica, ma si avvicina al cattolicesimo anche se decide di non convertirsi più di fronte all’evento del nazismo. Proclama la volontà di restare a fianco a coloro che erano perseguitati.
Egli rappresenta una reazione al positivismo, in quanto contrappone ai dati di fatto dei positivisti, i dati immediati della coscienza. Bergson critica il positivismo, perché centra la sua filosofia sulla scienza come unico approccio alla realtà. Bergson affermò che la scienza è insufficiente per comprendere la realtà e, per questo, c’è bisogno anche della filosofia che collabori con la scienza e che non si opponga con essa. Quindi si serve della scienza per comprendere i dati e poi raggiunge la metafisica. Mentre la scienza riguarda solo la realtà in modo superficiale, la metafisica la analizza al suo interno. Quindi è possibile abbinare alla scienza il concetto di relatività e di analisi, mentre alla metafisica affidiamo il concetto di assoluto e intuizione.
Attraverso la scienza e l’intelligenza, l’uomo ha manipolato il mondo, fabbricando oggetti e macchine e diventando lui stesso una macchina. Nel corso degli anni la figura dell’uomo si è impoverita e la sua coscienza era passiva. È per questo motivo che Bergson parla di supplemento d'anima, di quello slancio vitale che serve alla coscienza. Gli uomini-oggetto dovevano tornare alla vita.
Il concetto di tempo
Punto focale dello studio di Bergson è quello svolto sul tempo. Egli individua due tempi: il tempo della scienza e il tempo della coscienza. La prima quantitativa e l’altra qualitativa. Il tempo della scienza è specializzato, ovvero è la rappresentazione della successione degli istanti. Esso può essere misurato in un certo intervallo (uso dell’orologio). Il tempo della coscienza è il vissuto. Rappresenta il flusso continuo degli stati di coscienza, percezioni, idee, sentimenti e ricordo che si fondono.
Memoria e percezione
L’uomo è formato da Io fondamentale ed Io parassitario che ostacola la libertà del primo e la formazione dei suoi sentimenti. Gli artisti danno sempre libero sfogo al loro io profondo, sovrapponendolo a quello parassitario. Bergson affronta anche il rapporto tra anima e corpo, coscienza e e cervello. Anche se opposte, l’esperienza dell’uomo è dovuta dalla somma dell’uno e dell’altra. Bergson nega che la memoria e il pensiero siano affidate al cervello, ma alla coscienza perché riguardano la psicologia dell’individuo. Quando invece, l’individuo si rivolge all’esterno, il cervello assume il controllo. Esso si deve occupare dell’azione possibile del corpo sulle cose, ovvero sulla percezione. Esso quindi ha valore pratico. La percezione agisce attraverso le immagini, ovvero l’oggetto interessato dall’azione.
A questo punto entra in gioco la Memoria che che deve collegare corpo e spirito, passato e futuro, in quanto raccoglie e conserva informazioni fin dalla nascita. Essa si differenzia in memoria meccanica e spirituale. La prima consiste nella memorizzazione delle abitudini, delle reazioni meccaniche agli stimoli; la seconda invece registra tutti gli avvenimenti della vita perché unisce il passato con il presente. La memoria meccanica dà vita a ricordi–immagine che servono al cervello per reagire agli stimoli: la memoria spirituale dà vita ai ricordi puri che riporta alla mente un'esperienza e una sensazione passata, in modo colorato e vivo.
Evoluzione e intuizione
Bergson affronta anche il discorso sull’evoluzione. Egli afferma che la scienza fornisce solamente una visione parziale della realtà, mentre la filosofia ne coglie la totalità. Ad esso sfugge il principio stesso dell’evoluzione, ovvero l’evoluzione creatrice infinita ed imprevedibile. Bergson quando parla di evoluzione, non si limita a descrivere l’istinto e l’intelligenza, introducendo anche l’intuito. Infatti, l’intuito consente di cogliere ciò che è essenziale al movimento evolutivo: la vita. Essa fonde in sé istinto ed intelligenza, concretezza e consapevolezza. Esso è l’organo della metafisica. Esso è l’unico mezzo per cogliere lo slancio originario della vita. Né il meccanicismo, né il finalismo ci riescono. ( mano e limatura di ferro). L’intuizione ci spiega cosa significa vivere. Vivere significa mutare, poi maturare e infine creare sé stessi. Il divenire non si compie mai. La creazione di cui parla Bergson non si riferisce alle cose, ma alle azioni che possono essere riconducibili a Dio. La vita è un’attività che lotta contro la passività della materia. Ed è proprio questa lotta che caratterizza l’evoluzione.
Società e religione
Un altro punto su cui si concentra Bergson è il concetto di società, distinguendola in chiusa e aperta. La prima, si basa sulle abitudini, sulle condotte passive dell’uomo. È governata dal conformismo e per questo motivo è statica. Si cerca di trattenere, di conservare e quindi il sentimento caratterizzante è l’amor di patria; la seconda invece predilige la dilatazione, l’espansione vitale. È caratterizzata dal dinamismo, dall’amore dell’umanità e da una morale assoluta in cui predomina lo slancio e l’iniziativa, capace di sviluppare una vita ricca, aperta al nuovo. Qui gli individui non hanno paura del cambiamento e politicamente, è connotata con la democrazia.
Anche la religione ha le stesse caratteristiche: è chiusa quando si interessa di proteggere l’uomo dal rischio di disgregazione e aperta quando si lega all’evoluzione creatrice e diventa religione pura e mistica, destinata solo a pochi privilegiati in quanto solo pochi possono vedere e comprendere la prova dell’esistenza di Dio.
Domande da interrogazione
- Qual è la critica principale dello spiritualismo al positivismo?
- Come Bergson distingue il tempo della scienza dal tempo della coscienza?
- Qual è il ruolo dell'intuizione nell'evoluzione secondo Bergson?
- Come Bergson descrive la società chiusa e aperta?
- In che modo Bergson vede la relazione tra anima e corpo?
Lo spiritualismo critica il determinismo e il meccanicismo del positivismo, sostenendo che limitano la libertà umana e non corrispondono pienamente alla realtà. Propone invece la contingenza e la libertà umana come fondamenti della scienza.
Bergson distingue il tempo della scienza come quantitativo e misurabile, mentre il tempo della coscienza è qualitativo, rappresentando il flusso continuo degli stati di coscienza, percezioni e ricordi.
L'intuizione è fondamentale per cogliere l'essenza del movimento evolutivo, fondendo istinto e intelligenza, e rappresenta l'organo della metafisica, permettendo di comprendere lo slancio originario della vita.
La società chiusa è statica, basata su abitudini e conformismo, mentre la società aperta è dinamica, caratterizzata dall'espansione vitale, dall'amore per l'umanità e dalla democrazia.
Bergson vede l'anima e il corpo come opposti ma complementari, con la coscienza che guida la memoria e il pensiero, mentre il cervello si occupa delle azioni pratiche e della percezione.