Concetti Chiave
- L'ospitalità nell'antichità era un valore sacro, protetto da Zeus, con riti come lo scambio di doni e il rispetto dell'ospite senza chiedere subito il suo nome.
- Nel mito greco, la violazione del codice di ospitalità portava a punizioni divine, sottolineando l'importanza del rispetto reciproco tra ospite e ospitante.
- Nell'Odissea, l'ospitalità è un tema centrale che riflette la civiltà o la barbarie dei personaggi, come visto nell'accoglienza dei Feaci e nel comportamento dei pretendenti a Itaca.
- La Guerra di Troia è legata alla xenia; Paride viola l'ospitalità di Menelao seducendo Elena, portando a una guerra che coinvolge gli dèi e gli uomini.
- Personaggi come Polifemo e i Proci dimostrano le conseguenze negative del mancato rispetto dell'ospitalità, trasformando i banchetti in scene di violenza e degrado.
L'ospitalità nell'antichità e nel mito greco
L’ospitalità nell’antichità era un valore molto importante e lo possiamo capire soprattutto dalla storia di Diomede e Glauco : i due guerrieri dichiarano al proprio identità e scoprono in tal modo che i loro avi sono stati congiunti dal sacro vincolo dell’ospitalità.Nella società omerica e medievale dominata dall’etica ognuno docce difendere la propria dignità e non rispettando questo valore significava perderla completamente.
L’ospitalità era un dovere rituale sancito da una stretta di mano e uno scambio di doni : quando l’ospite arrivava era educazione non chiedere neanche il nome, offrigli dei doni e da mangiare e solo dopo chiedere da dove veniva e come si chiamava.
Si riteneva che gli ospiti fossero protetti da Zeus e quindi era un obbligo riconoscerli.
Chi non rispettava il sacro vincolo dell’ospitalità andava incontro a punizioni divine.
Nell'Odissea, poema di viaggi, l'eroe protagonista si trova più volte nella condizione dello straniero che chiede ospitalità: il diverso comportamento dei suoi ospiti è una chiave di lettura del mondo che essi rappresentano e del ruolo che il supplice riveste nei loro confronti. L'ospitalità offerta dai Feaci è un segno della loro civiltà, poiché è indice di un comportamento rispettoso verso gli dèi e verso gli uomini.
Anche quando Achille si ritira dai combattimenti, conserva comunque il rispetto dell'ospitalità nei confronti dei compagni che non sono direttamente in contrasto con lui: ospita infatti con generosità Nestore, Odisseo e Fenice che si recano da lui in qualità di ambasciatori.
Altri aspetti importanti
In altre circostanze lo stravolgimento del cerimoniale rappresenta la trasgressione di questo codice: presso Polifemo, che, ignaro delle norme di convivenza civile, è estraneo alla comunità umana tanto da comportarsi come un mostro antropofago, esso diventerà un macabro banchetto; a Itaca, fra i pretendenti, un'offesa protratta.Nel libro XVII dell'Odissea Odisseo, travestito da mendicante, torna a Itaca e viene trattato male da uno dei Proci (Antinoo), che viene subito rimproverato da Telemaco.
Nel ventiduesimo libro dell'Odissea, Odisseo stesso trasforma la sala del banchetto in un feroce scenario di morte: una sorta di estrema degradazione necessaria per punire i pretendenti, trasgressori della sacralità della casa e della dignità di Penelope, sposa contesa ma non consenziente. Il rivelarsi improvviso di Odisseo, in quel contesto, prelude alla vendetta cieca, priva di mediazioni: non è possibile un dialogo alla pari tra l'eroe e chi ha violato la sua casa.
Neanche Calipso, che è una dea, può veramente ospitare Odisseo: ella vorrebbe piuttosto trattenerlo offrendogli un banchetto divino, l'ambrosia e il nettare, che lo renderebbero un dio, diverso da ciò che egli è e vuole essere, un uomo. Analogamente il dono magico di Eolo, non rientra nel normale scambio di doni fra uomini uguali ed è inefficace, o addirittura dannoso, per Odisseo.
D'altra parte il diritto di ospitalità, che nell'Odissea distingue gli esseri civili e pii dai selvaggi, nell'Eneide virgiliana è esercitato in relazione alla vicenda d'amore tra Enea e Didone: i libri secondo e quarto dell'Eneide riprendono numerosi spunti del sesto libro dell'Odissea, a partire proprio dalla generosa ospitalità di Didone nei confronti dei Troiani.
Addirittura si pensa che tutta la Guerra di Troia sia iniziata per una sorta di non rispetto della xenia: Paride, ospite di Menelao, infrange la xenia seducendo Elena e sottraendola così al padrone di casa. Questa fu considerata un'offesa dagli Achei nei confronti di Zeus che così dichiararono guerra ai Troiani
Domande da interrogazione
- Qual era l'importanza dell'ospitalità nell'antichità e come viene rappresentata nel mito greco?
- Come veniva esercitato il dovere dell'ospitalità nella società omerica?
- Quali conseguenze comportava il non rispetto dell'ospitalità nell'antichità?
- In che modo l'ospitalità influisce sulle vicende narrate nell'Odissea?
- Qual è il legame tra l'ospitalità e la Guerra di Troia secondo il mito greco?
Nell'antichità, l'ospitalità era un valore fondamentale, evidenziato dalla storia di Diomede e Glauco e da numerosi episodi dell'Odissea. Era considerata un dovere rituale, protetto da Zeus, e il suo rispetto era indice di civiltà e pietà.
Nella società omerica, l'ospitalità prevedeva una stretta di mano, uno scambio di doni, e l'accoglienza dell'ospite senza chiedere inizialmente il suo nome, offrendogli cibo e doni, rispettando così un codice di comportamento rispettoso verso gli dèi e gli uomini.
Chi non rispettava il sacro vincolo dell'ospitalità andava incontro a punizioni divine, poiché era considerato un'offesa non solo nei confronti dell'ospite ma anche di Zeus, protettore dell'ospitalità.
Nell'Odissea, l'ospitalità è un tema centrale che influisce sulle vicende del protagonista e dei suoi ospiti, riflettendo il loro comportamento e la civiltà o la barbarie delle società che rappresentano, come dimostrato dall'accoglienza dei Feaci e dal comportamento dei pretendenti a Itaca.
Secondo il mito greco, la Guerra di Troia può essere vista come scaturita da un non rispetto dell'ospitalità (xenia), quando Paride, ospite di Menelao, seduce Elena, sottraendola al padrone di casa, un'offesa che gli Achei considerarono nei confronti di Zeus, portando alla dichiarazione di guerra ai Troiani.